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Hey! Hello! “Hey Hello Too”

Hey Hello
La breve vita degli Hey! Hello! ricalca fedelmente la carriera labirintica del suo principale compositore, leader o deux ex machina che a dir si voglia… Ginger Wildheart!

La breve vita degli Hey! Hello! ricalca fedelmente la carriera labirintica del suo principale compositore, leader o deux ex machina che a dir si voglia… Ginger Wildheart!

Ginger è considerato dagli inglesi uno dei più grandi compositori degli ultimi trent’anni, un geniale Archimede Pitagorico che inventa canzoni superlative riuscendo a mescolare in modo delizioso melodia e songwriting… prova ne sia quello che è riuscito a creare con i Wildhearts ma non solo… centinaia di collaborazioni, gruppi, side projects e per non farsi mancare nulla anche una cospicua discografia da solista.

Gli Hey! Hello! sono solo la sua ultima creatura dove Ginger ha dosato insieme tutti gli ingredienti per cui è diventato famoso aggiungendoci una voce femminile. Il risultato fin dal primo album è stato entusiasmante… un po’ di Cheap Trick, un cucchiaio di punk, una dose di No Doubt, una manciata di melodia marchiata Abba il tutto mescolato nella terrina con il logo dei Wildhearts: ci avete capito qualcosa? …se un po’ conoscete Ginger direi proprio di si! Quello che entusiasma è l’estrema facilità con cui riesce a tirar fuori sempre delle canzoni orecchiabili con delle melodie che restano indelebili dal primo ascolto…

La band ha sempre avuto problemi dietro al microfono e dopo la partenza di Victoria, la cantante del primo disco, sembrava che gli Hey! Hello! avessero trovato nella vocalist dei Love Zombies, Hollis una valida e duratura sostituta: niente di più sbagliato! Mesi persi a trovare una nuova cantante, quella giusta per gli Hey! Hello! …niente da fare! …e che t’inventa Ginger? Un album registrato con più cantanti! Dietro il microfono ci troviamo allora Emily Lee, Givvi Flynn, Cat Southall, Laila K, Eloise Kerry, Vicky Jackson e Christina Maynard mentre dietro Ginger, Ai, Toshi e The Rev ci danno dentro che è un piacere…

Un attimo di sorpresa quando inizia “All Around the World” …ma il testo è in giapponese!!! …uno sta ancora metabolizzando la sorpresa ed ecco arrivare il ritornello in inglese che squarcia il logorio della vita moderna.

“This Ain’t Love” è un’altra perla di puro pop rock nascosto da un muro di chitarre elettriche… il dualismo tra la voce di Ginger e le voci femminili che si susseguono calzano alla perfezione. Magneticamente festaiola la cover del 1975 dei misconosciuti Sailor: “Glass of Champagne” è allegra e divertente e con un ritornello in puro rock’n roll style!

…Make no mistake about it…kids are gonna screw you up !!!, Kids” si fa amare per la sua cinica ironia ed un ritornello a presa diretta… pop mascherato da punk rock!

 “Forever Young” è deliziosamente straniante in mezzo ai ritmi frenetici cari agli Wildhearts e con il chorus che si perde tra echi glam rock, gli Abba e le filastrocche di Lylly Allen

Le tipiche carezze degli Wildhearts che si trasformano in pochi secondi in bastonate nei denti in “Loud and Fucking Clear”. Ancora pop rock di classe sopraffina con “Can’t Stand You (Hurting Me)” mentre il punk rock zuccheroso di “Let’s Get Emotional” accelera in modo violento con The Rev che con la sua chitarra tira fuori tutto il suo amore per il punk (…vi ricordate i suoi Towers of London?).

In “A History of Lovers” torna protagonista al microfono Ginger in un piccolo gioiellino tipico degli album solisti del nostro “geordie” preferito.

Di nuovo l’uso della lingua giapponese nel testo per la robotica “Body Parts” che esplode in tutto il suo splendore al momento del ritornello.

Ancora la voce di Ginger torna protagonista in “Perfect” in un classico brano alla… Ginger!

“Automatic Love” è stato il primo video e singolo uscito quasi un anno fa ed un’ energica cavalcata nell’hard rock tutto cori e chitarre…chapeau! “Little Piggy” è un’altra canzone tipicamente Wildhearts dove l’energia va a braccetto con la melodia.

Ultimo brano e ultimo centro… “Don’t Stop Loving the Music” …chorus arioso e ritmi sostenuti: quest’album non ha una virgola fuori posto… fatelo vostro e non avrete più per i prossimi mesi giornate uggiose o il morale sotto i tacchi!

Ascoltare questo disco fa passare istantaneamente qualsiasi brutto pensiero, qualsiasi nuvola all’orizzonte! Un vero e proprio antidoto alla depressione… che dio benedica il “pel di carota” più geniale che la terra d’Albione abbia mai sputato con in mano una chitarra!

(2016 – Round Records)

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