Shire

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Alessandro Lilli

Giunti all’importante traguardo del terzo album non senza tribolazioni, gli svedesi Seven Wishes ci illustrano il loro cammino verso la "Destination:Alive", in bilico tra belle speranze e la dura realtà di un mondo meno edulcorato di quanto lo si possa immaginare.

I Seven Wishes hanno un nuovo album in uscita, "Destination:Alive". Il titolo ha a che fare con qualche questione di carattere ambientalistico, ideologico, oppure è semplicemente lo specchio delle vostre recenti esperienze?
Hmm... Niente affatto... Naturalmente il titolo potrebbe rispecchiare il nostro recente passato, all’interno della band abbiamo avuto un sacco di esperienze negative, dai rapporti con etichette discografiche a vicissitudini personali. Quando abbiamo scelto il titolo cercavamo solo di descrivere in qualche modo una condizione mentale, una dimensione esistenziale in cui poter vivere in armonia con se stessi e gli altri provando una profonda serenità interiore. Siamo convinti che la maggior parte degli esseri umani in qualche modo attraversi la propria esistenza nella prospettiva di raggiungere questa "Destination:Alive".

Il vostro precedente album "Utopia" venne pubblicato tre anni fa. Come mai un così ampio divario rispetto a questo nuovo lavoro?
Qui potrei facilmente prendere e parlare di problemi con l’etichetta discografica, miserie mentali e cambi di formazione, ma sarebbe decisamente noioso... Comunque sia, la band aveva in qualche modo bisogno di questa pausa per trovare il giusto propellente e rimettere in azione i motori. Non ero certo di come avrei voluto prendere parte al rock’ n roll circus, nel periodo in cui raccattavo tutti i miei pezzi per ridiventare una persona completa... Ora che siamo di nuovo qui, noi ci mettiamo tutto il cuore. La band ha assunto una nuova forma e non siamo mai stati così motivati! Noi tutti amiamo fare questo e siamo determinati nel farlo! Siamo più che pronti ad attaccare! Faresti meglio a stare in campana!

Come scaturisce una canzone dei Seven Wishes? C’è qualche metodo costante nel vostro songwriting, o la formula si è andata evolvendo in qualche modo nel corso degli anni?
Non è che ci sediamo tutti in cerchio e creiamo il nostro materiale attraverso sessioni jam. Magari talvolta Toby se ne viene con un riff interessante e buone armonie per un coro. Allora io le sviluppo per scriverci sopra le linee melodiche e le liriche. Oppure può accadere l’ inverso. Ma quando la canzone è pronta per essere registrata, noi abbiamo già una perfetta idea di come alla fine verrà fuori. Quando entriamo in studio, abbiamo già tutti i dettagli in testa.

Il vostro buon album d’esordio è a metà strada tra la potenza dei Jaded Heart e la classe dei migliori Dokken. L’eccellente seconda release, intendo dire “Utopia”, accentua questa similitudine ai Dokken di fine anni 80, ma con un approccio più heavy, e nel cd tributate un omaggio alla mitica band americana attraverso la cover di “Unchain the night”. Cosa è lecito attendersi dal terzo capitolo discografico dei Seven Wishes?
Molto di più, si spera! Per la prima volta la band può contare su tre songwriters, e ciò darà all’ album uno spettro di possibilità molto più ampio, rispetto ai primi due. All’ interno della band ascoltiamo di tutto, dai Dokken a King Diamond, finanche ai Pantera. La classica impronta sonora dei Seven Wishes sarà chiaramente riconoscibile, ma la nuova linfa nella band darà naturalmente al materiale sfumature nuove e ci si augura migliori! "Destination:Alive" è di gran lunga il miglior album sinora realizzato dalla band, e credo che in esso sia percepibile la passione con cui suoniamo la nostra musica! Quest’album racchide decisamente i nostri cuori e ne siamo davvero orgogliosi!

Che ne è stato della precedente componente femminile dalla band, Linda Gustafsson? Era una bella fanciulla, ma anche un’ autentica “pesta-tamburi”...
Hmm... Linda era un amore di ragazza. Sì, hai perfettamente ragione, è assolutamente una gran batterista, ma per diverse ragioni non è più in formazione. Naturalmente noi le auguriamo le cose più belle! Non c’è rancore da parte nostra nè nei suoi confronti nè verso altri ex membri della band.

Ho sentito parlare della pubblicazione di un dvd, il cui ricavato verrà devoluto alle vittime del recente tsunami nel sud est asiatico. Vuoi parlarci un pò di questo progetto?
Certo! Si basa su una canzone che inizialmente era stata realizzata in relazione alla tragedia dell 11 settembre. Sfortunatamente andò tutto a monte a causa dell’etichetta che avrebbe dovuto pubblicarla, così gli ideatori del progetto Tommy Denander e Björne Lindbom decisero di accantonarla. Questa tremenda sciagura del maremoto ha portato alla decisione di utilizzare quella canzone per racimolare denaro e dare una mano d’ aiuto. Essere parte di questo progetto ci dà una grande sensazione!

Quindici anni fa formazioni scandinave del calibro di Europe o TNT potevano ambire ad uno status di rockstar internazionali. Questo genere musicale è oggi relegato ad una condizione underground, e sembra incapace di raggiungere grandi masse. Quanto soffre questa realtà una band di rock melodico della nuova generazione?
Beh, per noi e tanti altri ciò significa che dobbiamo mantenere i nostri impieghi quotidiani, giacchè questa musica non rende abbastanza soldi. Sta diventando sempre più difficile per i gruppi di rock melodico trovare etichette disposte a pubblicare i loro albums. Ciò da un lato è positivo perchè davvero mette della brace sotto al culo e induce le bands a dare il meglio di loro stesse per riuscire a suscitare l’attenzione delle case discografiche.

Internet: un eccellente veicolo promozionale o una terribile mazzata per l’industria discografica?
Entrambe le cose, direi... Puoi diffondere il tuo nome in tutto il mondo nell’arco di pochi secondi, ma d’altro canto scaricare illegalmente musica gratis è talmente facile...

C’è in giro qualche band particolarmente promettente e sottovalutata, secondo te?
Credo che parecchie bands siano sottovalutate! Quella che mi passa prima per la mente è una band svedese chiamata “User” Essi hanno pubblicato uno dei migliori albums che mi è capitato di ascoltare lo scorso anno e sembra come se sia stato l’ unico a comprare il loro cd.
Credo decisamente che dovresti dare un’ ascoltata al loro album omonimo!

E tra le nuove rivelazioni in ambito hard rock melodico europeo, ce n’è qualcuna che è riuscita a raggiungere le vette e la notorietà a cui ambiscono anche i Seven Wishes?
Hmm... Ora verrò linciato... The Darkness... Sono genuini? Voglio dire, non so se loro stanno facendo le cose col cuore o se è una specie di raggiro. Se meritano loro, beh allora penso davvero che meritiamo anche noi... (merda, ora sto sembrando uno di quei mocciosetti invidiosi).

Ti prego di indicarmi i tuoi tre albums preferiti di rock melodico pubblicati in questa decade...
Devo proprio...? Questo è davvero impossibile!!! Vorrei saltare questa risposta, se non ti spiace...

Al giorno d’oggi, sarebbe possibile vivere solo attraverso la pubblicazione di dischi e l’attività live? Svolgete altre attività oltre la musica?
Ti ho già detto prima che è impossibile, per come stanno le cose attualmente. Ci piacerebbe fare musica a tempo pieno, ma per ora ci tocca cadere giù dal letto senza fiatare ed avanzare con passo greve verso i nostri lavori quotidiani (piangendo...).

Progetti di tours?
No, per ora no. Presto arriverà la stagione dei festivals open-air , e cercheremo di prendere parte a quanti più è possibile. Affrontare un tour regolare è piuttosto oneroso per noi. La miglior soluzione sarebbe quella di andare in tournee assieme ad un altro paio di bands. Quella sì che sarebbe una figata!!!

In bocca al lupo, Seven Wishes. Che i vostri sette desideri possano essere esauditi...

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