www.dopestarsinc.com

 


Simone Parato

I DOPE STARS INC sono la realtà più interessante nell’odierna scena italiana. Mosche bianche tecnologiche, si muovono nel confine tra beat elettronici e glamour punk. Ascoltate il recente “10.000 Watts Of Artificial Pleasures”, e sarà DROGA cui sacrificare le vostre stantie cellule cerebrali! Ecco il resoconto di una lunga chiacchierata con Grace Khold…

Let’s start… come nascono i DOPE STARS INC.?
Grace: Il virus Dope Stars Inc. è stato ufficialmente elaborato nell’estate del 2002 in un malfamato rock club di Helsinki city, dove io e Darin ci siamo incontrati per la prima volta tra una bottiglia di vodka e l’altra. Era da parecchi anni che cercavo di mettere su un gruppo rock’n’roll con i controcazzi che tuttavia fosse figlio bastardo dell’evoluzione tecnologica e della sub-cultura techno-industriale, senza per questo perdere di vista la vecchia e sana sonic-as fuck-attitude fatta di tette siliconate, litri di alcool e narcisismo allo stadio terminale. Darin era “semplicemente” la persona giusta al momento giusto con l’outfit giusto: la pensava come me in ogni singolo dettaglio, cristo, sembrava quasi di parlare allo specchio.

Ovviamente non mi sono lasciato scappare questa opportunità, facendogli subito una proposta che nessuna persona con la testa sulla spalle e il pisello tra le gambe poteva rifiutare: assemblare il primo nucleo dei Dead Girls Inc. (nome iniziale della band): l’obiettivo era quello di creare una band ultra-cool e image-friendly (tanto per mettere le cose in chiaro non si tratta di un prurito dell’ultima ora come molti credono, sperperiamo tutti i nostri averi in alcool e make up da tempi non sospetti!) che suonasse come un gruppo rock’n’roll dovrebbe suonare nel terzo millennio, insomma neonpunkrockpopgothfuck asettico, digitale, moderno, fatto si di sangue e sudore ma anche di calcoli matematici e frequenze in megaherz. Questo binomio è stato ben presto consolidato dall’ingresso nella band di Brian e Victor, sin da subito dimostratosi l’elemento che stavamo cercando: eclettico, razionale, open-minded a 360 gradi, l’unica persona in grado di tenere a bada le nostre tempeste ormonali. E’ stato anche grazie al suo aiuto che il sound dei Dope Stars ha cominciato a mutare ed evolversi in quello che è attualmente: un’ibrido hi-tech di chitarre distorte, beats spacca-woofer e anthem apocalittici.

Quali sono gli ascolti che più vi influenzano? E cosa vi ha oramai rotto le palle?
Grace: Generalmente ascolto un po’ di tutto, non mi pongo davvero nessun limite ma i generi che preferisco in assoluto e da sempre sono l’industrial-elettro-techno e il rock’n’roll-punk-sleazy. Tanto per fare qualche nome in quest’ultimo periodo non riesco a fare a meno di KMFDM, Zeromancer, N.I.N, Shotgun Messiah, Atari Teenage Riot/Alec Empire, Duran Duran, Backyard Babies, Manson, Orgy, Motley Crue, Turbonegro, Queen Adrena, Toilet Boys, Space Age Playboys, D-generation, Dumper, Sigue Sigue Sputnik e via dicendo. In quest’ultimo periodo ascolto anche parecchio J-Rock (Dir En Grey e Machine su tutti) e stoner, un genere musicale che apprezzo tantissimo soprattutto se consideri che sono da sempre un grande estimatore dei Kyuss. Di contro mi hanno rotto le palle tutti quei gruppi fotocopia (di qualunque genere) privi di mordente e voglia di rischiare, di mettersi seriamente in gioco. In ogni caso se dovessi stare qui ad elencare tutto ciò che mi sta sul cazzo ci vorrebbero probabilmente dei mesi…

Parlami un po’ di vizi, virtù e vanità di ogni singolo componente…
Grace: Non immagini in che razza di guaio ti sei cacciato facendo una domanda del genere, potremmo dedicarci un’intera enciclopedia eheh! No, sul serio, i Dope Stars Inc. stanno davvero messi male in quanto a vizi (tanti), virtù (poche) e vanità (troppe!), sarebbe davvero impossibile ricordarli tutti. Penso che il peggior vizio che ci accomuna (escludendo alcuni giochetti di natura erotica che lascio ad altra sede) sia la pressoché totale dipendenza dall’alcool, chi più, chi meno. Le virtù sono poi merce rara ma anche in questo caso c’è qualcosa che ci lega tutti e quattro profondamente ovvero la grande passione per quello che facciamo, la fredda determinazione con cui prendiamo scelte non sempre facili e la voglia di raggiungere i nostri obiettivi a tutti i costi.

Certo, magari potresti pensare che si tratti di cose ovvie, però è così e non vedo alcun motivo per nasconderlo, soprattutto se consideri che si tratta dell’unica cosa buona che abbiamo eheh. Infine per quanto riguarda le vanità… le abbiamo tutte! Siamo dei fottutissimi narcisisti egocentrici vanesi, superbi megalomani lunatici strafottenti ed arroganti, assetati di successo, gloria e donne, tante donne ahaha. Penso di aver riassunto nel migliore dei modi la questione. L’unica cosa che non quadra è la grande umiltà con cui alla fine ci comportiamo nei confronti di tutte le persone che ci stanno intorno e che ci aiutano giorno dopo giorno a rendere i Dope Stars Inc. sempre più grandi. Chissà, forse le vittime inconsapevoli di tutto sto chaos siamo proprio noi eheh!

Veniamo a “10.000 Watts of Artificial Pleasures”, siete soddisfatti di come è venuto? Raccontami un po’ gli highlights e i momenti più “dolorosi” di questo parto!
Grace: E’ stata una gestazione particolarmente travagliata, insomma, un gran bel casino! Vedi, I Dope Stars Inc. sono nati ben due anni fa tuttavia sono realmente operativi da circa otto mesi, puoi quindi immaginare in che razza di ritardo abissale ci fossimo cacciati! La gente cominciava a fare domande, le malelingue a sparare a zero e gli amici diventavano diffidenti, dicevano che eravamo solo una boy-band e che non avremmo mai concluso nulla di buono. La realtà è che abitavamo ancora tutti a migliaia di chilometri di distanza e come se non bastasse dovevamo anche completare la line up. Una volta sistemati questi “piccoli” problemi logistici ci siamo rinchiusi in sala per quasi tutta l’estate (rinunciando a tutti gli happenings estivi e relative puttanelle) dando così vita alla prima versione di “10.000 Watts Of Artificial Pleasures”, quella contenente solo cinque pezzi per intenderci.

La stesura delle songs è stata qualcosa di entusiasmante, vedere nascere e mutare il sound dei Dope Stars Inc. davanti i nostri occhi ci rendeva pieni di speranza e orgoglio, come quando abbiamo terminato di comporre la nostra prima song, “Plug ‘n’ Die”, song a cui sono tuttora particolarmente legato. Ovviamente non sono mancati i momenti in cui tensione, problemi personali, alcol, donne e caldo asfissiante hanno seriamente turbato la serenità del gruppo. Dopo tutto questo tempo certe situazioni possono sembrare addirittura divertenti: dovevi vedere quando il computer di Vic si impallava senza che quest’ultimo avesse salvato… c’erano pezzi di hardware sparsi per tutta la sala e lui che continuava a urlare contro tutti scaraventando schede audio a destra e sinistra! Per non parlare delle overdosi da redbull di Darin che lo tenevano sveglio per giorni o dei mie passing out alcolici in sala! Sono comunque pienamente soddisfatto del risultato finale, adoro le nostre canzoni, non faccio altro che sentirle in continuazione ehehe. L’unico piccolo rimpianto è quello di non aver potuto utilizzare un vero studio, i risultati sarebbero stati ben diversi ma considerando i mezzi che abbiamo avuto a disposizione e che stiamo in ogni caso parlando di un demo devo proprio ammettere che Victor ha fatto un lavoro con i controfiocchi.

Di che parlano i vostri testi? Quali argomenti affrontate, e in che situazioni vi trovate a scriverli?
Grace: I nostri testi parlano di tutte quelle esperienze che viviamo giorno per giorno, di alcol, di sesso, di decadenza… Il tutto in chiave hi-tech, in una sorta di futuro parallelo alla Blade Runner. Alcuni invece, come quelli di “Plug ‘N’ Die” o “Generation Plastic”, sembrano quasi uscire direttamente dai romanzi di Asimov e Dick, di cui sono un gran appassionato. In genere vengono fuori da sé non appena finiamo la musica di una canzone, a volte li scrivo di notte quando non riesco a chiudere occhio. In genere sono proprio quest’ultimi ad essere un po’ più introspettivi, ma in ogni caso nessuno contiene messaggi politico o sociali, si tratta di sfere che vogliamo lasciare completamente fuori dalla nostra musica, cosi come tutte quelle menate paranoiche sul maldividere e sul disagio tipiche di molti gruppi. L’autocommiserazione non ci appartiene, la lasciamo volentieri a tutti quei cazzoni finto depressi, we came to fucking rock!

In Italia siete un gruppo un po’ atipico… glamour, goth, elettronica e irruenza punk si viziano e contaminano a vicenda… come vi sentite a riguardo? E che ne pensate delle band che si muovono in Italia?
Grace: La musica dei Dope Stars Inc. non fa altro che riflettere tutta la merda con cui siamo cresciuti e le rock stars bruciate che tappezzavano le pareti delle nostre camere tra un poster di Penthouse e l’altro: Motley Crue, Dead Boys, Smack, Billy Idol, The Heartbreakers, New York Dolls, Japan, Lords Of The New Church, Bauhaus, Sex Pistols, Alien Sex Fiend, Ministry e così via. Non si trattava di semplici trend come succede adesso ma di vere e proprie icone, modelli di (non) vita: tutto quell’ammasso di sesso, corruzione, rumorismo e decadenza ha seriamente turbato la nostra crescita trasformandoci in quello che siamo adesso. Magari se non avessi mai ascoltato i Motley Crue adesso sarei un neo dentista in giacca e cravatta con una bella macchina e una puttanella lobotomizzata arrivista pronta a succhiarmelo in qualunque momento anziché un morto di fame che spera di conquistare il mondo con una bottiglia di jagermeister in mano eheh! Per quanto riguarda il fatto di essere un gruppo atipico per la scena Italiana ad essere sincero non me ne frega un emerito cazzo, non mi sono mai posto il problema. Suono solo la musica che più mi piace andando dritto per la mia strada, quello che succede nel resto del paese non ha alcuna importanza per me, anzi, non ne voglio proprio sentire parlare.

L’Italia è un paese che da questo punto di vista mi ha lasciato l’amaro in bocca più di una volta il che è un vero peccato dato che finalmente anche da noi le cose sembrano cominciare a muoversi per il verso giusto, per non parlare di molte bands nostrane, ormai competitive a livello internazionale. Forse dovrebbe cambiare la mentalità di certe persone, troppo impegnate a sparare a zero o speculare su chi si fa il culo piuttosto che muovere un dito per contribuire alla crescita della scena, che coglioni! Non puoi immaginare quanti rumours ho sentito sui Dope Stars Inc., addirittura che ci scopiamo le giornaliste (beh, magari se sono carine…) per ottenere delle buone recensioni e che siamo dei raccomandati (da chi poi…)! Beh, se fossimo stati davvero raccomandati non avrei dovuto lavorare come un cane per pagare tutte le spese che abbiamo dovuto sostenere e magari avremmo avuto un bel contratto servito sul piatto d’argento, e invece ancora qui!J

La vostra “base” è a Roma, com’è la scena locale? Come viene accolta la vostra proposta musicale?
Grace: Vivo a Roma da pochi mesi, ma devo ammettere che la scena locale mi ha subito lasciato a bocca aperta per la sua vitalità e dinamicità. Puoi trovare un po’ di tutto e soprattutto c’è un sacco di gente che si sbatte per raggiungere degli obiettivi il che è decisamente ammirevole. Forse ci sono un po’ troppe malelingue ma a quello tocca farci l’abitudine. In compenso puoi trovare una miriade di gruppi validi che si muovono con estrema facilità da un genere all’altro. Se ti dovesse capitare di passare da queste parti dai un’ascolto a Klimt 1918, Novembre, Dehumanize, Xp8, Deflore, My Sixth Shadow, Krys, Aque Frigide Bre Beskit Dyrene, Aborym e Cybertron, penso che avresti delle piacevoli sorprese.

Avete mai pensato di cercare fortuna all’estero? Se sì, dove andreste a mietere vittime?
Parli con una persona che ha girato l’Europa per molti anni, anche se forse in quel periodo non cercavo nulla di preciso, avevo solo bisogno di cambiare aria. Penso comunque che sia ormai possibile “cercare fortuna all’estero” restando comodamente seduti sul divano di casa, magari davanti a un bel computer… Certo, non c’è più il fattore rischio e tutte quelle incognite che rendevano questo tipo di avventura affascinante e allo stesso tempo pericolosa ma almeno i risultati sono di gran lunga più soddisfacenti! Prendi ad esempio i Dope Stars Inc.: nel giro di pochi mesi siamo riusciti a creare una vera e propria comunità virtuale con gente proveniente da ogni angolo del globo, addirittura dal Giappone!

E’ ovvio che solo una decina di anni fa una cosa del genere sarebbe stata assolutamente impensabile… Come vedi la tecnologia è vitale per noi, anche per quanto riguarda la promozione. I rapporti umani rimangono in ogni caso fondamentali, proprio per questo motivo abbiamo deciso di fare prossimamente qualche tappa in giro per l’Europa (e magari anche in U.S.) per promuovere il nuovo EP, magari andando a far danni nei locali più frequentati e rappresentativi della zona. Per adesso ci limiteremo a Finlandia (Helsinki e Tampere), Svezia (Stoccolma e Gotheborg) e Gran Bretagna (Londra) ma stiamo già lavorando duro per poterci permettere viaggio e permanenza, chissà, magari riusciremo anche a trovare una dolce fanciulla disposta a ospitarci (e sopportarci) per qualche giorno, almeno avremo più soldi da investire in superalcolici ehehe!

Con Internet e gli mp3 per una band emergente è molto più semplice farsi conoscere…
Allo stesso modo, c’è un numero molto maggiore di web zine rispetto ai vecchi tempi cartacei… che ne pensi di questa evoluzione? Quali sono gli aspetti positivi e negativi di questa situazione?
L’aspetto più interessante di questo proliferare di webzine è senza alcun dubbio la libertà di informazione che ne deriva ma di contro dà la possibilità a gente non adeguatamente preparata di sparare una quantità immane di bestialità, riducendo tantissimo il livello qualitativo della proposta. Per fortuna il lettore medio è dotato di un certo spirito critico che gli permette di riconoscere una webzine valida da tutta la spazzatura che ci sta in giro. Si tratta comunque di una questione di tempo, alla fine la rete ha delle leggi piuttosto severe e i mags amatoriali hanno generalmente vita breve anche perché il lavoro dello scribacchino è davvero faticoso e non solo cd gratis e backstage come molti credono.

Anni fa mi avevi detto che ‘Grace’ era un soprannome che ti aveva dato una ragazza… Che rapporti hai con l’altro sesso, sei un romatico o un cacciatore selvaggio di groupies?
Voglio essere sincero, penso di essere entrambe le cose, dipende dal momento. A volte sono una vera e propria zoccola (e di certo l’alcol non aiuta), altre un inguaribile romantico, cazzo, chi ci capisce più niente eheh. Diciamo che quando una ragazza mi piace davvero allora divento un perfetto idiota, disposto a tutto pur di conquistarla/tenermela stretta. L’unica cosa che mi fotte è l’orgoglio, per non parlare della mia testardaggine, devo sempre avere ragione e cadere con i piedi per terra ehe… In questi giorni ho anche perso la testa per un ragazza che mi sta seriamente mettendo a dura prova, un bel casino, soprattutto se consideri che non ero più abituato a cose tipo corteggiamento, cinema etc etc, sai, si tratta di una donna seria ehehe! Il problema principale degli uomini rimane comunque il terremoto-ormoni, nel mio caso poi hanno vita propria e appena vedono un gran paio di tette, beh, diventa un vero problema cercare di fermarli! Le groupies di contro mi fanno proprio schifo, trovo abominevole l’idea di scoparsi qualcuno, magari anche brutto e di cui non si conosce neppure il nome, solo perché suona in una band o per fare punti con le amiche, preferisco piuttosto le fans die-hard che sanno tutto di te e che appena si presenta l’occasione non perdono tempo a metterti le mani nei posti giusti.

A proposito di romanticismo: handjob, feetjob oppure blowjob? LOL
Grace: Kebabjob! Non c’è nulla di meglio di un bel Kebab con tanta cipolla e chili super piccante. No sul serio, Handjob, assolutamente, soprattutto se a farmelo è una ragazza procace con un bel repertorio di frasi x-rated. Se poi consideri che il 90% delle donne non sà succhiare un cazzo in tutti i sensi ehehe...
Spero comunque di riprendere il discorso prima o poi, ho un’intera dissertazione filosofica sull’argomento, pensa che non ci dormo la notte…

Grace, facciamo un po’ come ai vecchi tempi… :P
Quali sono i capi d’abbigliamento più cool che non ti fanno dormire sogni tranquilli?
Io non posso mai fare a meno di Miss60 di pelle e Creeper… tu invece? LOL
Guarda, sarebbe meglio lasciare stare, sono in piena fase rinnovo guardaroba e non so dove sbattere la testa! Trovo comunque che il massimo del cool in the year 2003 sia un meltin pot apparentemente casuale, ma in realtà curato nei minimi particolari, tra rock’n’roll style, stracci e t-shirts punk e roba cyber, comprese plattform boots (i modelli femminili della new rock o roba tipo transmuter) e tubi di plastica/extensions on in alternativa certi outfit Visual Kei davvero succulenti. Tiger e Miss 60 di pelle (ma dai un’occhiata anche alle versioni della Killah!) dormono sonni tranquilli, rimangono sempre in cima ai miei capi preferiti, forse per la loro versatilità/comodità. Segnalo anche un ritorno in auge per PVC/Latex pants (solo ed esclusivamente ultra-stretch!) e l’immortale leopard-skin. Ricordiamo ai nostri lettori (eheh sembriamo Vogue) una scelta accurata dei gadgets, in grado di risolvere l’intero outfit: safety-pins, catene e lucchetti, flames, stelle, iron-cross, bracciali ma anche cinghie e cerniere che fanno tanto hell-raiser. Per finire come non citare il make up: per la prossima stagione primavera-estate l’immancabile matita nera e ombretti blu elettrico/rosso ma anche eyeliner bianco, che dà quel tocco di futuro che non guasta mai. Buono shopping eheh!;)

:°) ti voglio bene! Non per niente sei il mio slave-to-fashion buddy!
Adesso un vecchio giochino, associa la prima parola che ti viene in mente ai seguenti termini:
Lapin Kulta: Kahru
Lip-Service: non male, ma c’è decisamente di meglio
Groupies: yawn
Jussi: Kiss
Tattoos: Stars!
Toilet: Boys
Amore: Dolore
ICQ: un ottimo sistema per tenersi in contatto con gli amici, peccato che si impalli sempre!
Hair Metal: Shaved Pussy
Italia: Home!
Babbo Natale: Babbo Nachele
Siringhe: Vaccino
Murderdolls: cool!

Mettiamo che stia strofinando un vinile dei TYKETTO, e ti appare il Genio dell’AOR… hai tre desideri…
Partendo dal presupposto che è più probabile che appaia davvero il tuo genio piuttosto che io abbia in mano un vinile dei Tyketto direi… le solite cose super banali, tipo successo, soldi, un jet privato a forma di cazzo etc. No, sul serio, il primo desiderio sarebbe quello di essere sempre –davvero- felice e sereno, insomma, no big deal. Poi vorrei che non esistesse la violenza, se ci fai caso il mondo sta davvero andando a rotoli, c’è gente con il cervello malato là fuori, terroristi, trafficanti di organi, stupratori, presidenti, basta leggere un quotidiano qualunque per rendersi conto in che cazzo di puttanaio viviamo, odio questo stato di cose, mi rende nervoso! Infine vorrei che le giornate fossero di 48 ore, almeno avrei un po’ di tempo per dormire…

Propositi per l’anno nuovo?
Cosa riserva il futuro per i Dope Stars Inc.?
Spero qualcosa di buono, magari un bel contrattino che ci permetta di poter sviluppare la musica dei Dope Stars Inc. al meglio delle nostre possibilità senza doverci continuamente preoccupare dei limiti tecnici delle nostre strumentazioni e dei nostri debiti eheh. Sono comunque ottimista, ci stiamo movendo davvero bene e la gente sembra apprezzare la nostra proposta, tuttora in continua mutazione: le chitarre saranno sempre più pesanti, gli innesti techno più martellanti e ossessivi, il mood generale molto più oscuro, freddo e cibernetico e i ritornelli sempre più catchy! Faster, Harder, Colder and Cooler! Abbiamo anche finito di girare un video (per il nuovo singolo “I’m Overdriven”) negli studi di Cinecittà qui a Roma, video che sarà probabilmente pronto quando questa intervista verrà pubblicata e di cui puoi già vedere un breve trailer sul nostro sito, anch’esso di prossima rottamazione e ristrutturazione.

Come se non bastasse abbiamo praticamente finito la demo version di “New Breed Of Digital Fuckers”, il nostro primo vero album che tuttavia non vedrà la luce fino a quando non troveremo qualcuno disposto a investire qualche lira per la produzione, non ho voglia di bruciare un’album del genere, è pieno di ottimi spunti e registrato come si deve può davvero toglierci qualche soddisfazione. Ah, dimenticavo, stiamo anche lavorando sodo per mettere in piedi uno show con i controcazzi da portare in giro per l’Europa e sinceramente non vedo l’ora di andare a combinare un bel casino, i Dope Stars Inc. spaccheranno il culo anche dal vivo!


Ops… dimenticavo… chi ha paura del buio? LOL
Il vampiro dei ghiacci ehehe…”Feaaaar Of The Daaark, Fear Of The Daaaaaaaaaaaaaark…”

Ciao Simo, grazie tanto per la tua disponibilità e lo spazio-tempo che ci hai concesso.
Scusa ancora per il ritardooooooo ma giuro che stavolta la mia viltà nn c’entra un cazzo :D
Spero di beccarti presto, nel frattempo stay cool e fammi avere notizie dei “tuoi” killerz!

Cheerzzz!

---- by Slam! Production® 2001/2007 ----