GLAM ATTAKK 2003
20 Aprile 2003 Faster - Milano

Weekend all’insegna del rock’n roll, pochi cazzi!
Ho avuto giusto il tempo di riprendermi dalla bellissima serata passata a Milano al concerto degli LA GUNS, ed eccomi, nel tardo pomeriggio, al Faster di Torino. Appena entro gli occhi di Diego parlano da soli… ragazzi, forse non tutti avete idea di tutto lo sbattimento che c’è stato per fare crescere una serata che è nata cinque anni fa nel defunto Poison Apple. Ed è cresciuta, accidenti! A cominciare dal locale, che avrà il brutto vizio di obbligare chi entra a lasciare la giacca nel guardaroba, ma che resta la discoteca rock più grande di Torino e provincia, fino ad arrivare a uno sbattimento pubblicitario senza precedenti. Un plauso dunque alla Crazy Family, perché questi ragazzi hanno i coglioni quadrati, e non ultima, una sincera passione per il genere.

E please, astenersi criticoni, la prossima volta alzate il culo e venite anche voi alla festa, perché tale è, una F-E-S-T-A! Sono rimasto molto colpito dal clima che si respirava, rilassato e decisamente friendly, a cominciare dalle band, che in sede di intervista si sono dimostrate alla mano e pronte a scherzare e a prendersi per il culo. Sia chiaro, qualche luogo comune ci scappa sempre, ma nulla di fronte all’entusiasmo genuino, alla sincera voglia di proporre la proprio musica che si leggeva negli occhi dei ragazzi che avevamo di fronte. E’ stata una bellissima sensazione e, bando al cinismo, me la voglia godere.

Lungi da me fare troppe sviolinate, non sono il tipo… ma mi è scappato più di un sorriso a riascoltare le interviste… ripeto, l’entusiasmo era palpabile, ed è di questo che abbiamo bisogno: meno cazzate da rock star provinciali e più voglia di stare assieme senza troppe pippe e invidie! E ne approfitto anche per esprimere il mio, di entusiasmo, verso Moreno, che è stato il mio partner in crime durante le interviste, e tutti gli altri della Slam crew. Col passare del tempo si è costruita una bella squadra, e mi sto di nuovo divertendo come un pazzo. Ed è di questo genere di sensazioni che c’è bisogno per mandare avanti una ‘zine!

Ok, vediamo un po’ di parlare del concerto, sennò ci faccio la figura da Papa Giovanni 23!
Doverosa una premessa, causa interviste, ci siamo persi buona parte degli show di CATHOUSE e BLACK HILL, per cui non starò a contarvi troppe palle sui pezzi in scaletta… preferisco essere onesto che contare qualche cucca! E a proposito di interviste, manca quella agli SHAMELESS… il fatto è che la band è arrivata all’ultimo momento dall’albergo, per cui non ci è stato possibile avere il tempo materiale per realizzarla. In tutta onestà avrei preferito che le cose fossero andate come le scorse edizioni del Glam Attakk… durante le quali le band straniere se ne stavano senza troppe pretese assieme al pubblico… ma pazienza!

I CATHOUSE aprono il concerto intervallando cover di Poison, Guns N’ Roses e, ovvio, Faster Pussycat ai nuovi pezzi propri che dovrebbero andare sulla demo di prossima uscita. La presenza sul palco è buona, animale quanto basta DD Cat… peccato che mancassero le famose cubiste! Abbiamo sequestrato la band subito dopo il loro show per completare l’ultima, torrenziale e divertente intervista, a testimonianza della carica e dell’umiltà dei ragazzi della band. Lasciatemelo dire, questi CATHOUSE mi stanno proprio simpatici, la prossima volta spero di vedermi per bene lo show!

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I BLACK HILL hanno dalla loro un’ottima preparazione tecnica e un cantante con una voce della madonna, devastante alla batteria Phil Hill e puntuali Glitzie alla chitarra e Roughy al basso. Il genere proposto dalla band di Livorno è glam metal, non certo il mio preferito, ma non posso che lodare l’ottima esecuzione dei brani che sono riuscito a sentire, tra cui un’ottima cover di ‘Kickstart My Heart’. Anche per loro vale lo stesso discorso fatto per i Cathouse, ci si vede alla prossima!

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Tocca quindi ai BABYRUTH che, suonando un genere molto vicino ai miei gusti, mi sono piaciuti da matti! Buona presenza sul palco, belli i pezzi propri tratti dal recente CD autoprodotto (mi fa impazzire Capitan America) e ottima la scelta di fare ‘Someone Special’. I Babyruttoli poi hanno avuto dalla loro il miglior suono del Glam Attakk, e questo ha contribuito a farli apprezzare da tutti presenti.

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JANY JAMES è stato… una furia! Dopo tutte le volte che li ho visti dal vivo, so cosa aspettarmi da un loro live show, ma questa volta i ragazzi di Parma hanno superato loro stessi, Jany in particolare si agitava come un demonio, calciando in aria l’asta del microfono come il maestro Spike, mentre Guru è semplicemente spettacolare, dire che è un personaggio è poco! Ottimo come sempre il feeling di Matt e JJ alle chitarre. La band ci ha anche regalato un nuovo pezzo dal vivo, a sigillo di un concerto carico di adrenalina e sudore.

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Ed è il turno dei “padroni di casa” HOLLYWOOD KILLERZ, tornati in pista dopo una lunga assenza dai palchi. La band ha cambiato pelle, e accanto ai vecchi pezzi fanno ottima figura le nuove, più sporche composizioni come “Lovecrush”. La band ha messo da parte il sound glam metal che l’ha contraddistinta in passato in favore di un suono più punk e cattivo, e personalmente non posso che approvare! Chi si sarebbe mai aspettato di sentire la cover di “Look at You” da parte della band torinese?? Mi avete proprio sorpreso!

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Siamo ormai stanchi morti quando salgono sul palco gli SHAMELESS, che alternano i loro pezzi a ben cinque (!) cover dei PBF, una scelta quantomeno discutibile a parer mio… ma in fondo chi se ne frega, a essere brutalmente onesti suonano MOLTO meglio dei PBF stessi! La cosa che non va invece è il volume ridicolo a cui suonano… ma i suoni li hanno fatti con l’accetta? Boh!
A fine concerto ecco la cover di ”Lick It Up” e il palco invaso dal pubblico entusiasta che canta e danza intorno a un giocondo Alex Michael e al suo basso a coda di rondine.

Il prossimo anno vorrei vedere tutto il casino riservato alla band straniera anche durante i concerti delle nostre band, ma si fa un passo alla volta, e se il Glam Attakk continua a crescere, non è detto che possa succedere, chissà…

C ya next year!!

Parole, foto e sbobinamento stakanovista di Simone Parato

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