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A WEEK ON THE STRIP, PRIMA E DOPO BIN LADEN
ovvero: nessuno puo' uccidere il rock'n'roll!!


DOPO..................

Eccomi di nuovo. E' passato un mese dagli eventi di New York, e anche se molti mi danno della pazza e la mamma si fa il segno della croce io devo partire. Soffro di una drammatica addiction al Sunset Strip, incurabile. Massima sicurezza all'aereoporto, mi chiedo come sara', il volo, LAX, le strade, la gente, i locali. L'aereo e' quasi totalmente pieno. Il volo e' tranquillo. Il sole splende ancora su Los Angeles e mi accoglie con un mazzo di palme in mano all'atterraggio. Lo shuttle mi porta all'ostello, guardo fuori. C'e' traffico, gente in giro, niente di anomalo, a parte stelle e strisce ovunque. Tempo di riprendersi dal jetlag, e si riparte. God Bless America!

Venerdi 19 ottobre
Paladino's
Enuff'Z'Nuff, vecchie e nuove conoscenze

E siamo di nuovo sulla strada del Paladino's, nella Valley, autobus-metro-autobus e speriamo di trovare un passaggio al ritorno...
Gli Enuff non sono ancora arrivati per il sound check. Incontro qualcuno dei roadies e un hard die fan in attesa, si chiacchiera di vecchi tempi, concerti passati, buche, delusioni da Glam Slam (la parte californiana del tour e' stata cancellata in agosto per l'incidente alla schiena di Bobby Dall), e finalmente Chip e i ragazzi arrivano. Baci e abbracci, ormai non sono piu' neanche sorpresi di vedermi. Sembrano di buon umore, ma il sound check appare un po' frettoloso. Finisce, ci salutiamo, loro vanno a cena e a riposare e io e Neal, l'hardcore fan, approfondiamo la nostra conoscenza di fronte ad un menu cinese. Ci sono come sempre di venerdi al Paladino's tre support bands, niente di entusiasmante, carina l'ultima, comunque non ho modo di prestare troppa attenzione: questo grande mondo del rock'n'roll e' in fondo piccolo anche qui a LA, cosi non faccio che incontrare gente che ho gia' incontrato prima, qui o a Londra, e considerato che non ho avuto tempo di avvertire nessuno che arrivavo e' un'esplosione di abbracci e stupore.
Comunque, gli Enuff stanno per iniziare, ed e' tempo per me e la mia fedele macchina fotografica di prendere posizione sotto il palco. Eccoli entrare in scena, la musica inizia, Donnie prende il microfono e bum! Il sound e' un'autentica cagata. Vie si scusa col pubblico dicendo che vedeva scimmie mentre faceva il sound check (espressione americana), e sbraita mentre Monaco e la crew cercano di risolvere il caso. Finalmente siamo pronti a riprendere.
Si apre con "Revolution", e si segue la scaletta recentemente piu' utilizzata, con "Fly Away" and "The Beast" da “10”, vecchi successi come "Baby loves you" e "Rock'n'World", "Stoned" che Donnie proclama una delle sue favorite, mentre eludendo le leggi californiane si fa accendere una sigaretta e invita tutti a fumare, bere e appunto "get stoned". Si chiude con "New Thing" ovviamente, e immancabile cover dei Beatles al bis, piu' "Fly High Michelle" su richiesta del pubblico. Donnie sembra abbastanza in forma ma non al meglio: mi ha confessato di avere una brutta influenza questo pomeriggio. Tuttavia, e' un buon concerto, e il Paladino's e' pieno, il che galvanizza sempre questi ragazzi. Monaco e' sempre piu' ironico, Chip affianca e sostiene il fratello monello come sempre, Ricky si esibisce in un buon assolo di batteria. Qualche problema ancora con il suono, interrompono e Donnie continua a sbraitare da diva isterica mentre Monaco si concentra sulla chitarra come se non lo sentisse, e alla ripresa delle ostilita' rimedia un morso dietro al collo dal cantante, speriamo finto. Gli incidenti mettono in risalto le differenze caratteriali tra i membri della band, le cui personalita' sembrano comunque complementari e indispensabili ognuna alla sopravvivenza degli Enuff'Z'Nuff.
Mentre sono intenta a riprendere, qualcuno mi afferra una spalla: e' KC Kasin, il batterista californiano della band di Steevi Jaimz che ho conosciuto a Londra. Mi abbraccia e bacia, contento e sorpreso di rivedermi li e ricordare che due settimane prima eravamo insieme al Gossips, l'Underworld e Nottingham Rock City, e' tutto cosi incredibile! Mi regala delle foto che abbiamo fatto insieme allora, e mi presenta nuovi personaggi, primo tra tutti il mitico Hapnin Harry, musicista e organizzatore delle serate domenicali del Cat Club, stupefacenti all stars jam sessions dove puoi trovare CC De Ville, membri ed ex di Faster Pussycat, Wasp, Van Halen, Armored Saint, Great White, LA Guns e chiunque altro sullo Strip abbia voglia di divertirsi un po'. Harry parla anche un po' d'italiano. Mi presenta un'altra simpatica tipa, Melissa, e altra gente.
KC tenta di presentarmi anche il manager americano degli LA Guns, Obi... "Obi Steinman??", "Si, vieni...", "ma ci conosciamo! Ciao, ci siamo visti in Texas, ti ricordi?", "la giornalista italiana! Ciao, come stai?": e' nient'altro che il manager dei Warrant conosciuto durante il Glam Slam Metal Jam.
La mia prima serata nell'"America Under Attack" giunge al termine, ma lo spirito che si avverte e' piu' quello dell'"America Strikes Back", o "Stand Tall America" per i piu' pacifisti. Saluto i ragazzi, loro sono diretti a Vegas per un concerto domani, ma ci ritroviamo tutti domenica per una data in Orange County. Nel frattempo, ho trovato il passaggio. Avevate dubbi?

Sabato 20 ottobre:
Rainbow
Vecchi amici e divine apparizioni

Inizialmente avevo programmato di andare al Troubadour per gli American HiFi ma e' sold out, e per qualche oscuro motivo un drink al Rainbow mi ispira di piu'. Raggiungo il tour bus, finalmente faccio conoscenza con Stacy Jones e il loro manager, lascio referenze per una futura intervista e mi congedo, destinazione Sunset. Solo un drink veloce, domani mi aspetta Orange County.
Dopo circa 20 secondi che mi guardo in giro cercando Mario, trovo il mio amico Steve. Saliamo insieme al piano superiore, quello con pista da ballo, prendo il mio primo drink e lascio Steve in compagnia per un'escursione fumatrice nel patio esterno. Ma non arrivo al patio esterno, perche' sulla porta incontro di nuovo KC, che mi presenta Andrea, simpaticissima amica da Chicago. Mi invita ad unirmi per una pizza. Mentre aspettiamo che si liberi un tavolo, scambio due chiacchiere con Tony, uno dei soci del locale. "Ti piacciono i Crue?"- mi chiede - "Guarda la'": e scopro che il tipo che sta chiacchierando proprio a fianco a me e' nientemeno che Vince Neil! Non posso resistere, mi presento, lui mi abbraccia e mi introduce la bionda con lui che e' mezza italiana. Non riesco a dire molto di piu', sono semplicemente rapita in adorazione, ma nascondo decentemente e in maniera amichevole e quasi normale lo saluto, lui mi riabbraccia e bacia e si allontana sorridente. Per la prossima ora, un sorriso idiota accompagnera' un pensiero fisso e indelebile nella mia mente: "ho conosciuto Vince Neil!".
Cercando di riprendermi, mi siedo con KC e Andrea. Si chiacchiera di serate varie e personaggi, ricordi, risate. Si parla anche di Mikey, il tour manager degli LA Guns conosciuto a Londra. KC esce un attimo dal ristorante, e torna con Mikey: "Guarda che coincidenza! Guarda chi ho trovato fuori...". Baci e abbracci di nuovo. Lasciamo il tavolo e ci spostiamo all'esterno, dove si continua a bere finche' non chiedo per pieta' a KC di riportarmi a casa. Orange County incombe, e il mio "drink veloce" si e' protratto per circa 4 ore!
E' l'una e mezza di notte. il Rainbow e' pieno come ogni sabato sera, prima, adesso e sempre. Mario batte Bin Laden. God Bless the Rainbow. Goodnight...

Domenica 21 ottobre:
Coach House, S. Juan Capistrano
Enuff'Z'Nuff

Metto la sveglia e sperimento l'impensabile: raggiungere Disneyland con trasporto pubblico da Hollywood di domenica, per di piu' con corse deviate dalla marcia per l'Aids. E' un successo. Ancora una volta, provo che Los Angeles ha trasporto pubblico, puoi muoverti senza macchina; solo che non torni indietro perche di notte non funziona. Vabbe', non si puo' volere tutto dalla vita no?
Disneyland e' piena di gente, adulti, bambini, americani e turisti. Colori, rumori, vita. Antrax e torri gemelle sembrano lontane anni luce. Mi accoglie la musica di Californian Girls, riproduzioni del ponte di S.Francisco, scenari desertici, Mickey Mouse (non Tray, quello vero con le orecchie nere), treni turistici, castelli, uno dei tanti sogni di questo straordinario Paese.
La mia amica mi viene a prendere, e passiamo subito alla Coach House per vedere se il sound check e' gia' in corso. Il locale e' una specie di grande ristorante rustico con un palco considerevolmente ampio, ma i tavoli fin sotto gli danno una strana atmosfera per un concerto rock.
Gli Enuff erano attesi alle 2.30, sono le 4 e non si sono ancora visti. Probabilmente traffico della domenica da Vegas. Fortunatamente, il ragazzo della mia amica vive dietro l'angolo. Andiamo a cambiarci e nutrirci, torniamo a controllare, niente da fare. Il locale apre alle 6, la prima band e' alle 8, gli EZN alle 10. Il sound check non avra' luogo in quanto la band non sara' presente prima delle 8. Bah...
Torniamo a casa, iniziamo a bere, aspettiamo amico con limousine e ci presentiamo al locale protetti dai vetri scuri, probabilmente qualcuno ci scambia per "loro". Prendiamo un buon tavolo, laterale ma adiacente al palco. Come sempre, scappo ben presto in zona fumatori, cioe' fuori. Scambio due chiacchiere veloci con Monaco che mi conferma che il ritardo e' dovuto al traffico del weekend, poi faccio la conoscenza del simpatico production manager italoamericano, Lorenzo. Mi autorizza per le foto, mi piazzo con la mia macchina fotografica e il mio amico con la digitale e ci prepariamo tecnicamente all'evento.
Purtroppo, non ne esce una delle migliori esibizioni del quartetto di Chicago. Come immaginavo, Donnie non sembra di buon umore, probabilmente a causa del sound check mancato, stanco per il viaggio nel traffico, e apparentemente l'aria condizionata di Las Vegas ha avuto sulla sua influenza il pessimo effetto che sempre ha su di me. Ne risentono le energie e la voce, dandoci un Donnie statico e stremato nello sforzo di gridare sopra l'oltretutto pessimo sound del locale. Cerca tuttavia di impegnarsi al massimo e di vivacizzare il concerto, prima prendendo una bambina del pubblico tra le braccia e lasciandole suonare la sua chitarra, poi unendosi a Ricky alla batteria. La scaletta e' pressoche' quella del Paladino's.
Aspetto un po' fuori, poi saluto Lorenzo e decido di andare. Non entro a cercare i ragazzi, credo proprio l'umore non sia dei migliori. Li vedro' domani in LA.
Riprendiamo la limousine e ci dirigiamo a casa del nostro amico per qualche ora di sonno. Nei pochi minuti di macchina rifletto su come in fondo sia bello sapere che c'e' ancora traffico di domenica tra Vegas e Los Angeles, su come sia importante che la gente voglia ancora sorridere e divertirsi. Buttiamo insieme ai rifornimenti alimentari un po' di rock'n'roll e qualche copia di Playboy agli afghani, e vediamo se hanno ancora voglia di suicidarsi...

Lunedi 22 ottobre:
Viper Room
EZN, Metal Shop, sorprese

Ed eccoci al Viper Room per il sound check. Il gig non e' piu' segreto, l'insegna luminosa indica gli Enuff come special support ai "resident" Metal Shop di Ralph Saenz, alias Michael Diamond. Si presenta come una serata divertente. Stavolta ce la fanno, e vorrei vedere visto che sono all'hotel dietro l'angolo! Donnie stavolta e' in gran forma e di ottimo umore, e regala ai pochi presenti gags private svelando un piacevole "clown side". Due chiacchiere e una canna con Chip, poi tutti tornano in albergo a riposarsi, e io opto per un hamburger e un Bloody Mary al Rainbow... dove mi scontro con Mark McGrath (Sugar Ray), di cui posso confermare le evidenti doti fisiche, Dio lo benedica.
Torno al Viper, cerco disperatamente Lorenzo per dirgli dove sono nascoste le magliette degli Enuff per la vendita che mi aveva lasciato in consegna, ma non lo trovo, e nel frattempo trovo un mucchio di altra gente per cui mi arrendo e mi do' alle relazioni sociali. Tra i presenti: il mio vecchio amico KC Kasin, il mio neo amico Hapnin' Harry, Derek Frigo, Stevie Rachelle, Taime Downe in veste di deejay, Lori del Fan Club di Rikki Rockett, e Dio sa chi altro che non riconosco. Oh, se volete dettagli su Frigo, ha tagliato i capelli mantenendo lo stesso stile e colore, e sembra aver fatto un periodo in Biafra, ma e' ancora riconoscibile. Sta lavorando a qualcosa con Vik Foxx, ci siamo messi d'accordo per un'intervista a cui vi rimando per ulteriori informazioni.
Ma la vera sorpresa della serata arriva durante lo show degli Enuff'Z'Nuff. Ottima esibizione, ovviamente i ragazzi sono galvanizzati dal pubblico presente. Il lunedi e' comunque sempre una buona serata al Viper Room per il rock, per i Metal Shop. La set list e' grosso modo la stessa. Alla fine, durante “New Thing”, uno strano tipo si apposta di fianco a me (prima fila ovviamente), gomiti sulle casse, fumando una canna! Ma come? Non erano proibite anche le sigarette? Ma chi e' 'sto qua?? Beh, il tipo, biondino, capelli corti ma non troppo, alla fine sale sul palco, mentre Donnie sta annunciando una cover dei Beatles. Passa la canna a Chip. Raggiunge Ricky Parent, che gli mostra la batteria e... scende dal palco! Che succede?? Presto detto: il biondino in questione e' nient'altro che Steven Adler, Guns'n'Roses! Donnie lo presenta dicendo che i Guns non saranno mai gli stessi senza di lui (e senza Slash, Izzy e Duff, aggiungiamo noi), e attaccano "Come Together" con questo drummer d'eccezione, per la delizia dei presenti. Scopriremo piu' tardi che ancora una volta il genio delle pubbliche relazioni il questione e' Chip Znuff, che ha convinto Steven ad abbandonare l'ombra in cui si e' nascosto di recente per questa piccola perla. Peccato non siano ammesse foto e registrazioni al Viper...
Seguono i Metal Shop, che ovviamente fanno grande ironia sugli Enuff stasera. Particolarmente divertenti due tratti: il primo, dopo "Here I go again" degli Whitesnake, Michael Diamond and Co. ci provano come tutte le band rock rubano da loro, suonando riff di diversi classici '80 comparandoli con il riff di "Here I go...". Ovviamente gli EZN non sfuggono, il chitarrista riesce a far suonare anche il ritornello di "New Thing" come il successo di Coverdale e compagni. Il secondo, quando invitano sul palco una ragazza indicando lo slogan sulla sua maglietta: e' quello di uno show teatrale, "Vagina Monologues", e si inizia a giocare e cantare sulla parola "vagina" finche' giungiamo al termine dello show. Stavolta riesco anche a beccare Ralph Saenz alla fine e complimentarmi, sembra un tipo simpatico, magari approfondiremo uno dei prossimi lunedi tutto l'intrigo Danger Kitty-Metal Shop-Atomic Punks.
Io, KC e un amico chiudiamo la serata da Mel's Diner con un caffe' gigante, si chiacchiera di New York per un po'; certo li le cose sono diverse, la nube e' ancora li visibile, indice di presenza di sostanze chimiche non certo salutari, e i cadaveri sono ancora sotto le macerie. So che e' macabro, ma sembra nell'aria stagni ancora questo triste odore di carne bruciata, e ci siano topi ovunque. New York e' decisamente in stato di shock, e ne ha ben ragione. Ma sta cercando di reagire, cosi come il resto degli Stati Uniti.
Qui a Los Angeles, si sopravvive, miracoli dell'"entertainment business", e anche in una serata tradizionalmente di merda come il lunedi ci si puo' ancora divertire. God Bless Rock'n'Roll...

Giovedi 25 ottobre:
Cat Club
Nuovi Starfuckers e nuove sorprese

Dopo una succulenta pizza al Rainbow e un paio di bicchieri di rosso californiano, io, Harry, Melissa e Nelly ci dirigiamo al Caro vecchio Cat Club, puntata obbligatoria del giovedi. Mi e' giunta voce che Tracii Guns, impegnato con gli LA Guns in tour, ha di recente disertato gli Starfuckers, almeno temporaneamente. Vediamo chi accompagna Gilby Clarke dunque.
Il locale e' pieno zeppo, impossibile arrivare al bancone del bar. Riesco comunque a vedere parte del palco, e noto subito che si e' aggiunto un nuovo bassista: e' il piccolo Muddy Stardust, nuovo acquisto degli LA Guns! A questo punto suppongo Tracii sia impegnato in qualcos'altro, ma nessuno sa dirmi niente di preciso. Usciamo in "zona fumatori", anche perche' non c'e' spazio dentro.
Tra una sigaretta e quattro chiacchiere, Harry mi presenta Chuck Wright, ex Quiet Riot e tuttora House of Lords. Mi svela che gli HOL hanno un nuovo album in uscita all'inizio del 2002 e io mi prenoto per intervista futura. In caso comunque siate troppo curiosi, vi invito a visitare www.chuckwright.com. Si parla poi del Pigiama Party pre-Halloween in programma domenica, sempre al Cat Club con la settimanale esibizione di Hapnin' Harry e i suoi Hellholes piu' Heptones, un mix impressionante di personaggi appartenenti a varie band che si succedono sul piccolo palco: Eric Stacy ex Faster Pussycat, il nostro Ty Longley, Jef Duncan degli Armored Saint, varia gente da David Lee Roth band and more and more.
Decido di tentare un'altra escursione all'interno, alla ricerca di un'amica perduta. Arrivo quasi in fondo al bar, un tipo con occhiali da sole e faccia familiare mi viene incontro. Strizzo gli occhi nel buio per mettere a fuoco, il tipo mi viene incontro, mi abbraccia e mi bacia, e' Donnie Vie: si e' trattenuto qualche giorno in piu' con Ricky Parent ma domani vanno via per un concerto nella natia Chicago. Donnie dice che suoneranno un paio di pezzi con Gilby alla fine, Ricky dice ci sara' da ridere perche' il batterista (Slim Jim Phantom) e' mancino mentre lui usa la destra, quindi avra' qualche problemino con quella batteria, ma tanto si sa, il Cat Club non e' un posto per concerti seri ma per jamming amichevoli e informali. C'e' un break, Donnie e Ricky si fermano a parlare con Gilby e poi con Taime Downe, che scopro tra la folla compatta.
Nel frattempo si libera un tavolo, ci sediamo per la prima parte del secondo set ma la mia amica non regge piu', appena arrivata da Londra, e stavolta mi perdo gli Enuff. In fondo li ho visti tre volte in quattro giorni, e' proprio il caso di dire "enuff'z'nuff" e chiamare un taxi. Buonanotte a tutti, buonanotte Cat Club... You Rock!!

Domenica 28 - Mercoledi 31 ottobre:
Cat Club, Viper Room, Rainbow, Santa Monica Boulevard
Finalmente Halloween!

Ed eccolo, il mio primo Halloween a stelle e strisce e' finalmente arrivato. Vi riassumo in breve le serate "pre"...
Dopo un altro sabato al Rainbow, in compagnia tra gli altri di Derek Frigo e il falso Bret Michaels amico del falso Vince Neil (che scopro chiamarsi Shawn), domenica siamo tutti al Cat Club, pijama/lingerie party con Harry e la sua all stars band. Rivedo Ty in compagnia di tipica bionda tettona, piu' vari ex di varie bands, tipo Cheap Trick e Michael Monroe. Lunedi il Viper Room organizza una festa in costume, ognuno veste come la rockstar preferita e c'e' un premio di 200 dollari per il miglior travestimento; come sempre i Metal Shop chiudono la serata alla grande.. Martedi Halloween Eve Party al Rainbow, altro costume contest, io mi presento vestita appunto da rainbow ma mi astengo dal contest, dove la mia amica Melissa si aggiudica una bottiglia di champagne in un Cat outfit quasi totalmente see-through. Oltre lei e Harry, la mia compagnia per la serata include una giornalista di USA Today e nientemeno che il piu' grande bassista ever, Billy Sheehan, che viene presto riconosciuto e rapito per foto di rito.
E finalmente e' Halloween, e dopo oltre 40 anni un'inquietante luna piena fa da cornice all'evento. Hollywood presenta forse la piu' grande parata del mondo oggi, oltre 200.000 persone si precipitano in Santa Monica Boulevard in una festa che ha niente da invidiare al Notting Hill Carnival. Mi viene spontaneo pensare che perfetto target questo sarebbe per il nostro amico Osama. Tutti lo sanno. Ma a quanto pare se ne fregano altamente. Stands con musica di ogni tipo, cover bands, hot dogs e birre, ma la cosa piu' divertente sono di sicuro i costumi. Ce n'e' per tutti i gusti. Io ho optato per una diavolessa in reggicalze, shorts in pvc e calze a rete rosse che riscuote discreto successo, con tanto di turisti giapponesi e umanita' varia che mi ferma per foto ricordo. Ma i piu' divertenti sono quelli legati all'attualita' di tutti i tipi. In ambito musicale, vince il mio "best costume contest" il trio (maschile) Britney-Aguilera-JLo, seguito a breve distanza dall'imitazione dei Backstreet Boys che si esibisce in una boyband dance live.
E musica a parte... pensate forse che il caro Bin Laden potesse sfuggire? Sbagliato! Siamo americani, e combattiamo il nemico a suon di sberleffi, risate, colore e fantasia: ecco il costume da Cipro, il famoso antibiotico contro l'Antrax; decine di maschere e tute da guerra biologica; postini in maschera antigas e guanti; postino che sparge polvere bianca dalla borsa mostrando un disco degli Anthrax con l'altra mano; e ovviamente lui, Osama Bin Laden, perfetto, con un missile che gli attraversa la testa da parte a parte. Tutti lo fermano per le foto, e chiunque abbia un tridente da diavolo, un frustino da donna gatto o qualunque oggetto utile non manca di rifilare qualche frustata indolore. E poi, ovviamente, tante stelle e strisce ovunque, e qualche George Bush.
E' stata una grande serata. La gente e' allegra, contenta, sorridente, amichevole. Niente risse, ma apprezzamenti per i costumi altrui, foto, video, caramelle e zucche di ogni tipo.
Certo, c'e' piu' disoccupazione, si spende meno, e' ovvio che l'economia sta risentendo. Senza dubbio l'attacco al World Trade Center e' riuscito in questo, per quanto la pagheranno cara. Ma se l'obiettivo dei "terroristi", come tali, era di gettare una nazione nel terrore, sembra abbiano sbagliato nazione.
Nel frattempo, dopo un mese sto ancora aspettando un pacco dall'Italia a Londra spedito in via "prioritaria", mi dicono le poste laggiu siano praticamente bloccate. Forse abbiamo qualcosa da imparare, forse nel nostro Paese si dovrebbe smettere di approfittare di ogni situazione di emergenza per bloccare tutto, chiudersi in casa e aspettare, forse si dovrebbe iniziare di fronte a tragedie simili a muovere il c**o e fare quanto piu' possibile di ogni giorno che viviamo su questa Terra da uomini liberi. Basta piangersi addosso.
God Bless Americans. Un popolo di gente la cui unica comune radice e' di aver creato dal nulla il piu' potente Paese del mondo, e ora, coltello tra i denti e sorriso sulle labbra, se lo tengono stretto.

by Cristina Massei

CRUEL INTENTION Production® 2001