STARHAGS

La storia degli Starhags inizia nel 1995, nel corso di questi anni il gruppo ha cambiato nome un paio di volte e ha avuto diversi cambi di line-up, ma sono riusciti ugualmente a realizzare qualche demo a base di boogie/hard rock che gli ha portati a comparire nella compilation "Finnish R'N'R Freakshow Vol.2" nel 1999 con due brani.

Nel 2001 escono con un mini CD di 3 pezzi dal titolo "White-Noise-Models" e nel 2002 con "Gold And Greed", due lavori in cui il gruppo scandinavo ci sbatte in faccia una serie di song che pescano dal glam punk degli HANOI ROCKS, ma allo stesso tempo attingono anche le atmosfere cupe dei CULT.
"I Really Could" nasce dall'amore per Andy McCoy & Co., in "Sad & Beautiful" spuntano i 69 EYES di "Savage Garden", mentre in "Yesterday's Phenomenon" sembra di sentire una versione incazzata dei DOGS D'AMOUR, questo per quanto riguarda il mini del 2001, nell'altro Ep si prosegue sulle stesse coordinate e via subito con la cattiva "Gold & Greed" e con "Where To Go" dove riappaiono le ombre di Jyrkie e soci, invece in "Just Follow" e "Sweetheart Snakes" potrebbero essere accostate ai defunti SMACK.

JOY FOCUS

Uno straordinario book in versione Marvel Comics presenta questo terzetto americano di power pop formato dalla vocalist Holly Joy, dal batterista Rikk Currencee e dal chitarrista Ray Kainz. Il CD prodotto dalla band dell'Illinois è composto da sette pezzi dove a farla da padrone sono i coretti a-la CHEAP TRICK che pervadono in tutto il lavoro partendo dall'iniziale "Instant Anything" e proseguendo con "Hear Say" dove fanno la loro comparsa gli ENUFF Z' NUFF e in "Undone" un mega mix tra NELSON, CORRS e MARVELOUS 3... veramente un gran pezzo!

"Count Me Out" dopo un inizio simile alla colonna sonora di "Mediterraneo" si trasforma in un pop funkeggiante, ma che non mi esalta molto, discorso inverso per "High Beam Hair Cut", un brano che pesca ancora dalle sonorità di Chip Znuff e Donnie Vie e che mi fa venire in mente la all-girls band scandinava The TUESDAYS.
"Super Happy Family Wish Records", questo il titolo del disco, si chiude con il pop rock da classifica di "Hello", pezzo dalle buone potenzialità commerciali, ma che non offre nulla di nuovo. Se i pezzi fossero leggermente più energici sarebbe un album fenomenale!

JANHAUS

L'Italia continua a sorprendermi perché noto con piacere che la scena ottantiana sta riprendendo vita grazie anche a questo four-pieces di Trieste attivo da una decina d'anni e formato da quattro ragazzi con un background decisamente Eighties che va da i Pretty Boy Floyd agli Whitesnake, dagli Iron Maiden ai Pantera, ed infatti nei loro show è possibile ascoltare brani come "Still Of The Night", "The Devil That Man Do" oppure hit del calibro di "I Was Made For Lovin' You" o "Dreams" dei Van Halen che gli hanno portati a suonare da spalla ad EXTREMA e ELISA più varie apparizioni televisive e radiofoniche regionali.

Micky (voce e basso), Andrea (batteria), Alex e Max (chitarre) si pongono a metà strada tra un heavy rock europeo e un class metal americano con una massiccia dose di chitarre e una massiccia sezione ritmica come in "New Race" e "Long Way From Home". L'opener "Forever" è un ottimo esempio di melodic metal sulla scia di gruppi come TNT e HEAVEN'S EDGE, mentre "Time To say Goodbye" è una graziosa power ballad di matrice teutonica, a mio avviso le migliori composizioni di questo Ep insieme all'hard'n'roll di "You Can't Take Me Alive".

La band sta preparando un minitour che li portera' insieme ad altri 3 gruppi in giro per il Friuli Venezia Giulia, se siete in vacanza da quelle parti fateci un pensierino.

KICK START

Nascono a Milano nel settembre '94 con il nome di Round 'n' Round, col quale per diversi anni si esibiscono in locali tra i quali Rainbow, Blues House, Riverside e molti altri, proponendo un vasto repertorio di classici del Rock equilibrato da pezzi originali, sempre in stile Hard Rock. Dopo una serie di cambi di formazione cambiato il nome in KickStart, un nome che significa partenza a tutto gas ("kickstart" è il termine inglese per il pedale di avviamento delle moto), un nome che annuncia energia e coinvolgimento dal vivo.

Il loro repertorio è costituito da classici del Rock, Hard Rock, Blues, e Rock 'n' Roll, dagli anni '70 ai giorni nostri, arricchito con hits più commerciali rivisitate in versione rock e non ultimi pezzi originali in stile Hard Rock che completano un quadro musicale sempre più ampio e concreto dai quali traspare l'influenza di "mostri sacri" come Aerosmith, Deep Purple, Led Zeppelin, Kiss, Guns 'n' Roses, Slash's Snakepit.

Nel 2000 realizzano un demo contenente due covers ("La Grange" dei ZZ Top e "Eat The Rich" degli Aerosmith) e un pezzo originale ("Kickstart") dal titolo "Y2K". Se vengono a suonare dalle vostre parti mi raccomando, andate a sentirli, o vi perderete uno spettacolo entusiasmante e coinvolgente, e potrete un giorno dire di averli sentiti quando ancora si potevano definire una band emergente!

TRICK OR TREAT

Composto da quattro ragazzi (Fredi Roth, Beat Ruesch, Markus Nebersax e Biagio Aeberhard) e una donna alla voce (Asti Krattinger), questo quintetto svizzero sa come scrivere e suonare e ce lo dimostra con questo disco di sette brani in cui melodia, tastiere e la voce di Asti sono i veri punti di forza.

La title-track è un melodic rock di scuola americana, "Time Will Heal" è il brano migliore dell'intero disco, un aor fresco e frizzante che potrebbe far impallidire alcune produzioni di casa Frontiers. Si prosegue con "Queen" e "Faith" altri due esempi di rock melodico, mentre "Mummy" e "Bring Back" sono i lenti del lavoro, il primo più aoreggiante in stile HEART e il secondo impostato esclusivamente su voce e keyboards.

Spetta a "You're In My Heart" chiudere il disco, un'altro brano di rock melodico accostabile alle WITNESS o ai promettenti spagnoli NEXX.
Buona anche l'idea della brochure in formato tascabile.

MONKEY BITE

Non so praticamente nulla di questo terzetto di Denver capitanato dal bravissimo Marc Ferreira che mi ha appena fatto pervenire un promo di 10 brani decisamente belli e orientati verso un melodic hard rock di ottima fattura che credo attirerà l'attenzione di parecchia gente.

Il gruppo si presenta con un lavoro estremamente convincente proponendo un sound assai melodico arricchito dall'ottima performance dei musicisti che sembrano trovarsi benissimo sia nei pezzi più "tirati" come in "Super Perfect World", un cocktail tra LILLIAN AXE e NELSON che in quelli più mielosi come nella ballata pop "Talk About It". Nella track list sono numerose le tracce di puro power pop (che a volte sconfina nell'aor) come in "Boomerang Girl" dove il combo americano sembra un connubio tra i MARVELOUS 3 e (ancora!) i gemellini NELSON, mentre è ancora la band di Butch Walker e l'ultimo MITCH MALLOY a farsi sentire nella bella "You Don't Know Me Anymore".

Non troppo distanti mi sembrano "She Promised", "She Changed Her Mind" e "Twice" che continuano a proporci delle buone dosi di melodia e chitarre, invece spetta a "Change The Weather" chiudere quest'ottimo disco che credo potrà rendere felici sia gli amanti del nuovo power pop che dell'aor.

LAVENDER

I Lavender sono un duo pop rock composto da Jim Timbers e Anthony Franze che dopo aver suonato ai tempi della scuola a Chicago si ritrovano insieme nel 1999 a Los Angeles dove formano il gruppo.

Il mini CD di quattro pezzi dimostra delle buone capacità compositive da parte dei due musicisti americani offrendoci delle canzoni molto melodiche, ma per nulla scontate. "Runaway" è alquanto strana, perché riesce a mescolare un cantato a-là ENUFF Z' NUFF con i CREED più poppeggianti, in "Lavender" e "Deserving" si continuano ad avvertire le influenze dettate dalla band di Donnie Vie e soci mescolate con nuovo power pop.

Il rockettino di "Baby Come Back" continua sulla falsariga delle precedenti, un pezzo molto vicino ai LYNN ALLEN che qualcuno di voi avrà avuto modo di ascoltare nei primi anni novanta con album come "Panorama Park", ecc.
Come inizio non c'é male...

NO CONNECTION

Graham Young, Steele e Jon Hill, rispettivamente chitarra/voce, basso e batteria formano nel 1997 questi No Connection che dopo l'esordio del 2000 intitolato "Justifield" arrivano ai giorno nostri con questo "Deal With It" co-prodotto da John Mitchell (Arena, The Urbane e John Wetton).
Il terzetto presenta delle sonorità in bilico tra l'hard rock anni 70 e 80, ma credo che se dovessi fare un parogone il nome ideale sarebbe GUN o CIRCLE OF SOUL soprattutto nella timbrica vocale di Young molto simile a quella di Joseph Mastrokalos (C.O.S.).

Nelle due song che aprono il CD, "The Last Revolution" e "Just Because", possiamo riscontrare quanto appena detto, ma è con "Alive Like A Suicide" che si raggiunge l'apice del CD: un vorgoroso rock easy-listening dalla ritmica sculettante e dal coro irrestibile.
"Do I Quality?" presenta delle sonoritˆ vicine agli U2 o ai BON JOVI di "Keep The Faith", mentre con "Tonight To Me", "Shake It Down" e "My Lover" il gruppo ci conferma le proprie abilitˆ nello scrivere delle canzoni godibili.

CHRIS REVIE

Pur non essendo troppo originale, il lavoro proposto dal singer e chitarrista americano Chris Revie presenta delle buone idee scaturite dal suo background musicale prettamente ottantiano. La musica proposta in questa cassetta datata 1996 è un semplice esempio di melodic rock impreziosito dal buon lavoro alle sei corde di Jim Deibert e dagli insegnamenti impartiti dalle migliori band di rock melodico di fine anni 80.

Il primo lato presenta delle tracce gradevoli come la song d'apertura "Sugar N Spice" e la ballata chitarristica "Invisible Man", ma è nel secondo lato dove possiamo trovare le cose migliori come nel pop rock di "Don't Feel The Same" e nelle melodiche "In Reverie" e "Don't Make Me Laugh".
C'é ancora da lavorare, ma se consideriamo che il lavoro è solo un demo tape ed è stato registrato sei anni fa, allora possiamo ben sperare sull'imminente full length CD.

the SPITTS

Sulla falsariga di THE BONES e BACKYARD BABIES si presenta questo quartetto di sano e vecchio r'n'r imbastardito con il punk e i rock-a-billy e prodotto da Mattias Form (Millencolin) e mixato da Mieszko Talarczyk (Nasum) agli Soundlab Studios di …rebro, Svezia.

Dopo un 7" "Davel Race" e un 10" intitolato "Eight Speed" eccoli finalmente alle prese con il loro vero esordio discografico che propone alcune parti in stile D.A.D. ascoltate ad esempio lo scan rock di "Rocketman Rebel", la divertente "That's My Girl" o la movimentata "Humans. So Used To Be None". "I'm In Love" sembra arrivare direttamente da "No Fuel Left For The Pilgrims", uno spettacolare r'n'r con tanto di fiati, mentre in "I'll Try Again" vengono fuori gli SPITTS più western con tanto di intro a-là MORRICONE.

In "Somebody's Fun" e "Bobby B.I. Who" avvertono le influenze di Dregen e soci che ci consegnano un CD frizzante spazzando via tutte quelle pseudo scan band che non riescono a differenziare una song dall'altra!

SINNERSTAR

Dietro a questo monicker troviamo l'ex bassista (ora chitarra e voce) della TYLA ELECTRIC BAND ("Libertine Tours 1996/97") Koozie Johns che per l'occasione si fa aiutare dal chitarrista Kien Lim, dal bassista Steve Westcott e dal drummer Simon Hanson.

Il lavoro presenta dell'influenze tipiche del TYLA solista e in qualche modo anche di NEIL YOUNG risultanto cos“ un lavoro piacevole e per nulla noioso, infatti già dall'iniziale "Love Tonight" è possibile assaporare del semplicissimo rock. Dalla quarta traccia in poi le influenze dei DOGS D'AMOUR si fanno piò marcate e con "Slow Down" si potrebbe usare la parola clonazione, perché oltre ad essere uno dei miei brani preferiti mi ricorda troppo la band di che in passato ha confezionato degli autentici capolavori come "In The Dynamite Jet Saloon", ecc...

"Velvet Eyes" è una malinconica slow, mentre "Pearl In Paradise" e "End Of The Line" sono altri due episodi di puro ed incontaminato rock, percui fan di TYLA e loosers fatevi avanti!

SATIRNINE

E' con piacevole sorpresa che vi presento questo giovanissimo four-pieces svedese di ragazze composto da Thilda Stendahl, Canan Rosén, Emma Soderberg e Hanna Engstrom che in quel di Stoccolma cercano di infiammare la fredda città con i loro show a base di energico r'n'r punkeggiante. La band nata nel 1999 ha appena firmato un contratto con la White Jazz/MNW e ha da poco dato il loro contributo all'album tributo dei RAMONES ("The Song Ramones The Same") con "Mama's Boy" che troviamo nel loro demo CD di 4 pezzi.

Oltre alla già citata cover possiamo ascoltare "Hey No Hell", "No Reason" e "Copycat" tre song dove la carica del r'n'r si unisce alla rabbia del punk. Spero di sentire presto loro notizie, per il momento non posso fare altro che invitarvi a contattarle.

the HEROINES

Gradevolissima sorpresa quella del quartetto di Stoccarda composto da due fanciulle (E.V.E. - voce e Galactica - chitarra) e da due ragazzotti (El Filipe - Batteria e Chris Missile - basso) che, con il loro sguaiato r'n'r sono riusciti a rasserenarmi la mia giornata lavorativa.

Risultato: un sound fresco e sculettante, con sonorità a metà strada tra il punk, lo scan rock e il glam settantiano, come se si cucinasse un minestrone a base di JOAN JETT, HARDCORE SUPERSTAR e DONNAS. Sfortunatamente ho solo un CD promozionale di 3 pezzi che prende il nome "Rock'N'Roll Boy" dove la bellissima "I Was Right", la title-track e "What I Want" sono dei veri e propri gioiellini nonché potenziali hit che hanno anche la carica e l'impatto dei pezzi che funzionano penissimo dal vivo.

Non vedo l'ora di sentire nuove composizioni, perché credo che ci troviamo di fronte ad una delle più promettenti glam/punk/r'n'r band del momento.

PART-TIME POSERS

La formazione svedese nasce nel novembre del 1999 da Katti, Ego T. (due ex-CHINESE TAKEAWAY), Z, Micke e Piort (nel 2001 sostituito dall'attuale drummer Jeje) e debuttano nel 2000 con un 5 pezzi dal titolo "Born To Lose" stampato dalla New Lifeshark Records.

Il sound della band è dannatamente glam punk (periodo '77) e non è difficile riscontrare nella musica del gruppo le influenze di mostri sacri come the DAMNED e HEARTBREAKERS come nell'opener "Rockin' On The Napalm Beach" o nella HANOI ROCKS-iana "Bugger Off".
Il feeling e l'attitudine del punk rock scorrono via veloci, dettati dalle chitarre di Micke Rip e dalla corrosiva voce di Ego T. Superstar, generando cos“ delle piccole perle per gli amanti del genere che non faranno fatica ad apprezzare questi 5 scandinavi.

MARKONEE

Il combo emiliano si è formato nell'autunno del '99 sull'intuizione di Stefano Peresson (ex-Danger Zone) il quale raduna attorno a sè musicisti dalla pluriennale esperienza in gruppi rock bolognesi con l'ambizione di dar vita ad un progetto musicale completamente nuovo che li porterà in seguito ad esibirsi in più concerti e riscuotendo numerosi consensi da parte del publlico.

Il nuovo album, "Dec 12h, 1901 - The Spirit Of The Radio", è un concept-album di sei canzoni che celebra lo scienziato Guglielmo Marconi (è proprio da costui che la band a tratto il nome) con brani che parlano della vita di questo personaggio. Il Cd si apre con l'heavy rock di "Every Beat Of My Heart", seguita dallo strepitoso class metal di "Loved Land" un mix tra LILLIAN AXE, HELIX e BLACK N' BLUE, mentre nella successiva "The Needle Eye" c'é da segnalare l'ottimo lavoro del bassista Diego Quarantotto.

"Discovery" e "Movin' To America" sono altri due pezzi caratterizzati da un sound massiccio e di matrice ottantiana che mette in risalto le capacità tecniche dei membri del gruppo, cos“ anche nella bella "Modern Time" ci mostra un Emiliano Gurioli (voce), Stefano Peresson/Carlo Bevilacqua (chitarre), Diego Quarantotto (basso) e Davide Borgonzoni (batteria) in splendida forma, pronti a confrontarsi con gli idoli d'oltreoceano.

SHAD

Originario del Midwest, il chitarrista e cantante Shad si è trasferito a Dallas nei primi anni novanta dove ha incominciato a suonare con gli PSYCHO BETTY, che realizzarono un album nel 1994 per la Reality Records. Quattro anni più tardi l'artista americano si trasferì a Los Angeles dove iniziò i lavori per il suo progetto solista in compagnia dei produttori Peter Blackwell e Patrick McNulty.

Il risultato di questa collaborazione è "Too Pretty For People", un lavoro composto da nove tracce dove Shad propone il suo roots rock americano ricco di chitarre acustiche e pezzi d'atmosfera. Facilmente accostabile agli ultimi GOO GOO DOLLS e in certi frangenti ai MATCHBOX TWENTY ("Down w/Me" e "Leaf"), il rocker statunitense si fa apprezzare per le sue capacità di costruire brani semplici e carichi di feeling come in "Odyssey", nell'acustica "Joe" e nella conclusiva "Mr. Drummer Man".

Un disco onesto e sincero questo "Too Pretty For People" che, senza troppe pretese potrebbe trovare un buon seguito nelle stazioni radiofoniche americane.

BROKEN TOYZ

Per tutti i cultori del classico hard rock vecchio stampo, ecco a voi questo quintetto proveniente da Dallas nato dall'unione del vocalist Robert Sykes, dal chitarrista Chuck Bardroff, dal drummer Paul Vaughn, dal bassista Keith Hein e dal tastierista e chitarrista Brian Buesking che gli ha portati alla realizzazione del loro primo CD intitolato "Out Of The Box".

La briosa "She's A Dancer" apre i battenti, un class hard rock impreziosito dal buon lavoro del chitarrista Bardoff e dalla voce di Sykes, segue "Sexy Sadie", un hard'n'roll settantiano in stile GREAT WHITE, mentre alla traccia numero tre troviamo "High N Day" è un robusto boogie'n'roll vecchio stampo. Nella settantiana "Into The Night" sono i LED ZEPPELIN a farsi sentire, mentre ci pensa hard blues di "Evil Heated Woman" a chiudere questo lavoro che presenta un artwork curato, una buona produzione e... un piacevole salto nel passato!

RAGS TO RICHE$

Punk'n'rollers from Barcellona questi R.T.R. attivi dal settembre del 2000 e con una fluente attività live che li ha portati a fare da supprto a gruppi come The Hives, Diamond Dogs, The Dictators e Hardcore Superstar. Speedball (batteria), Hellvis (chitarra), Mr. Mini Mite (vove) e Rocket King (basso) sono cresciuti ascoltando Guns N' Roses, Iggy and The Stooges, Rolling Stones e the Sex Pistols e effettivamente nel loro mini CD di 5 pezzi, "...Bless This Mess" si possono riscontrare tali influenze che a mio avviso devono molto anche alla nuova scuola scandinava.

Si parte bene con "Shit A Go Go" e qui azzardo il paragone con i padovani BASTET (...ma che fine avete fatto?!?!), invece in "R.A.W. W.A.R.", il mio brano preferito, è un vivace scan-rock a-là HARDCORE SUPERSTAR, così anche le rimanenti "The Pusherman", "Lost" e "Don't Care No More" continuano sullo stesso filone, tra ritmiche punkettare e cori sleazy.

Insomma, un buon gruppo, che non farà gridare al miracolo, ma che comunque sa regalarci dei buoni episodi di robusto r'n'r!