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Alessandro Lilli

Con due eccellenti albums all’attivo, i già promettenti svedesi The Poodles sono oramai una solida certezza. Abbiamo raccolto alcune dichiarazioni del bassista Pontus Egberg durante il tour con i Gotthard.

Il primo acuto nella vostra carriera è senz’ altro l’ apparizione all’ “Eurovision Rock Contest”. Come siete stati selezionati per quel festival, e quanto ritieni che sarebbe diversa la vostra notorietà come rockband se non vi fosse stata quell’ opportunità?
Difficile dirlo. L’ apparizione all’ Eurovision ha senz’ altro significato parecchio, ha aperto molti ascoltatori alla nostra musica, ed in qualche modo è stato il viatico per la realizzazione del nostro primo album “Metal Will Stand Tall”. Dopo di ciò le cose si sono semplicemente evolute ad una velocità frenetica.

Siete soliti sviluppare melodie molto catchy, in vena con le tradizionali sonorità del pop svedese, ma con la capacità di irrobustirle trasformandole in musica pienamente hard-rock. Ma come viene sviluppato il songwriting all’ interno di una canzone dei The Poodles?
Il processo compositivo nei The Poodles varia di volta in volta. Le linee melodiche provengono da varie direzioni, e su di esse cominciamo a provare ad a fare preproduzione, per “poodleizzare” ogni canzone al meglio ed adattarla al nostro stile ed al nostro modo di suonare.

Matti Alfonzetti vi ha aiutato sia su “Metal will stand tall” che sul nuovissimo “Sweet trade”. Quanto è stato incisivo il suo contributo?
Matti Alfonzetti e Johan Lyander fecero un lavoro egregio sul nostro primo album “Metal Will Stand Tall” ed è per tale motivo che abbiamo deciso di usare su “Sweet Trade” il medesimo production team. I ragazzi hanno lavorato decisamente bene anche su “Sweet Trade”, ed hanno contribuito parecchio alle sonorità ed al feel di entrambi gli albums.

Avete anche composto assieme ad un attore cinematografico ed al virtuoso del basso Jonas Reingold. Quali altri nomi illustri vi hanno accompagnato nei vostri progetti sinora?
Abbiamo avuto il privilegio di poter lavorare con parecchi ottimi professionisti. Sarebbero troppi da riuscire a menzionare in questo contesto.

C’ è qualche very special thanks che vorreste rivolgere a qualche particolare artista per l’ apporto fornito ai vosti lavori?
A ciascuno di coloro che hanno collaborato con noi sui mostri albums riteniamo di dovere sentiti ringraziamenti, ma un very special thank you va attribuito a Peter Stormare che si è unito a noi per un contributo davvero eccezionale sul brano “Seven Seas”.

Ognuno di voi nella band vanta precedenti esperienze significative. Pontus Norgren è stato il chitarrista di una delle mie favorite cult bands svedesi, i Great King Rat, ma il background complessivo dei musicisti coinvolti nei The Poodles include importanti militanze in gruppi di rilievo come Midnight Sun e Zan Clan. Com’ è avvenuta la convergenza di ciascuno di voi nei The Poodles?
Siamo tutti gente che fa quest’ attività da un pezzo, e ci conosciamo da anni fra noi, avendo in qualche caso anche collaborato a qualche precedente progetto. “The Poodles” nel loro attuale line-up si sono costituiti essenzialmente in vista della prospettiva di poter competere nell’ Eurovision Song Contest in Svezia con il brano “Night Of Passion”.

Quali sono i vostri attuali rapporti con i Wig Wam, l’ altro gruppo scandinavo rivelazione del momento?
In realtà non abbiamo alcun contatto con loro in questo momento. Si era ventilata la possibilità di fare uno show assieme a loro quest’ estate, ma questo non è accaduto, e può darsi che capiti di fare qualcosa assieme in futuro.

Quali sono i termini di riferimento per le vostre ambizioni come band, sia tra le istituzioni musicali svedesi che tra quelle straniere?
Beh, cerchiamo sempre di guardare alle cose con spirito impegnato. Una rock band che si dà da fare il più che può per far crescere questo progetto, con il mondo come proprio mercato di riferimento. Ambiamo a realizzare i migliori album possibili, e diamo sempre il 110% quando siamo sul palco. La nostra ambizione è quella di accrescere il nostro successo e di portare avanti questo progetto ancora per molti anni a venire.

In questo momento siete in tour con i Gotthard. C’ è qualche particolare pregio nella band svizzera che i The Poodles desidererebbero a loro volta possedere?
I Gotthard sono semplicemente un’ ottima band, e tutti i componenti sono ragazzi davvero in gamba e simpatici. Immagino che sia come desidereremmo apparire anche noi.

Durante gli anni passati, siete stati in tour con metal bands tipo Hammerfall, che non suonano uno stile di musica esattamente simile al vostro. Com’ è stata la risposta del pubblico?
In realtà ha funzionato bene. Il pubblico degli Hammerfall ci ha trattato bene, applaudendo, apprezzandoci ed esaltandosi da matti, quindi ne deduco che il riscontro è stato molto positivo. Del resto quel tour è stato una grossa esperienza per la nostra formazione. Era il primo tour dei “The Poodles” al di fuori della Scandinavia, e ritengo che abbia aperto gli occhi a parecchia gente su di noi e sulla nostra musica.

In merito ai risultati conseguiti a livello promozionale, siete soddisfatti del supporto avuto dalla vostra attuale Etichetta?
Oh sì, attualmente siamo sotto contratto con AFM Records e finora ritengo che ci abbiano sostenuto molto adeguatamente nella realizzazione e nella promozione dei nostri albums.

I paesi scandinavi hanno sempre denotato una particolare attenzione e predilezione verso l’ hard rock. Tale cultura musicale è anche alimentata da networks televisivi che danno un maggior risalto a bands come la vostra rispetto a quanto accade nel resto d’ Europa. Avete notato differenze significative nella vostra notorietà a causa di questa più ampia esposizione televisiva, rispetto ai paesi esteri?
Non so come sia la situazione per i gruppi negli altri paesi (patetica, almeno qui...NdA), ma le bands dedite alla musica hard rock hanno enorme difficoltà ad accedere alla programmazione di TV e radio anche qui in Svezia. E’ una battaglia costante. Magari le emittenti scandinave sono di vedute leggermente più aperte, ma non è affatto facile.

Nonostante tutto, finora non è stato annunciato alcun progetto per la pubblicazione di un dvd. Quand’ è che prenderete in considerazione l’ idea di accontentare le richieste anche dei vostri fans dislocati in aree meno coperte da un adeguato airplay?
Un DVD è decisamente qualcosa che intendiamo realizzare, se tutto va bene entro il prossimo anno. Non ci sono progetti concreti, ma sono abbastanza certo che la cosa accadrà in un futuro non lontano.

Chi ha apportato l’ idea estrosa di includere un duetto con un tenore che canta in italiano sul brano “Song for you”, incluso nell’ album “Metal will stand tall”?
Jakob (Samuel, vocalist. NdA) ebbe l’ idea di mescolare gli stili dell’ opera e del rock nella canzone “Song For You”. In realtà le parti vocali del tenore sono svolte dal fratello maggiore di Jakob, Jonas Samuelsson-Nerbe.

Quale risultato artistico The Poodles si aspettano di conseguire con l’ eccellente nuovo album “Sweet Trade”? Mirate semplicemente a confermare la qualità del brillante ed incensato debutto, o ritenete che quest’ album abbia le potenzialità per fare persino meglio?
The sky’s the limit. Ritengo che l’ album abbia decisamente il potenziale per portarci molto in alto, e con le giuste strategie promozionali e parecchio impegno sia da parte nostra che dell’ etichetta potrebbe elevarci ad un livello superiore. Noi sicuramente confidiamo in questo risultato e ci stiamo impegnando per raggiungerlo.

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