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Social Distortion: in Italia ad aprile

I Social Distortion saranno presto in Italia per un unico imperdibile appuntamento live

I Social Distortion, band emblema della rivolta giovanile, capace di gridare tutta la sua rabbia attraverso la forza del punk, saranno presto in Italia per un unico imperdibile appuntamento live: il 23 aprile 2015 suoneranno al Live Club di Trezzo sull’Adda (MI) supportati da Jessica Hernandez & The Deltas e da Jonny Two Bags.

Cresciuti nella middle class del sobborgo di Orange County, Los Angeles, i Social Distortion rappresentano quella generazione di adolescenti in rivolta a metà degli anni Settanta: il bersaglio della loro furia ribelle sono i genitori, le candide villette con i lindi vialetti ed in generale il mondo degli adulti.

L’incarnazione di ogni merito e l’espiatore di ogni colpa è Mike Ness, leader e unico membro permanente di una band che tra le mille vicissitudini di una trentennale carriera ha vissuto continui e drammatici cambi di line-up.
Tutto inizia nel 1978 quando Ness decide di mettere assieme una band e la scena di Los Angeles è intrisa delle vampate punk hardcore che arrivano da New York e da Londra: Ness non è altro che un teppista adolescente che ha trovato nella droga e nell’alcol la valvola di sfogo della sua inquietudine e nelle carceri minorili una specie di seconda dimora. Ma la faccia truce nasconde in realtà intenzioni musicali ben più miti: la prima line-up, che include il batterista Casey Royer e i fratelli Frank (basso) e Rikk Agnew (chitarra), si butta su testi generazionali impacchettati con il sound hardcore in voga in quel momento.

Quando i fratelli Agnew abbandonano la band, tra i Social Distortion plana Dennis Danell, compagno di scuola di Ness: è con questa line-up che esce ‘1945’, primo 45 giri della band in cui ad una ritmica potente e veloce si sovrappone il compiacimento di Ness per la sua vita di cane sciolto di periferia.
Nel gran ribollire di personaggi che entrano ed escono dalla band i successivi cinque anni vedono una copiosa produzione di singoli ma il debutto discografico vero e proprio arriva solo nel 1983: ‘Mommy’s Little Monster’ viene accolto da pubblico e critica come la versione punk dei Rolling Stones ed è tutto giocato sullo scontro generazionale tra mondo della costrizione, incarnato dai genitori e dalle autorità, e mondo della libertà il cui paladino ovviamente non può che essere Ness.
La discesa negli inferi della droga di Ness, e i suoi comportamenti antisociali, impongono ai Social Distortion una pausa lunga quattro anni prima di rivedere una loro registrazione originale, ma la band non pensa nemmeno per un momento allo scioglimento: quando Ness si ripresenta, nel 1988, ripulito e purificato, la band ora composta da John Maurer al basso e l’ex batterista dei Lewd, Chris Reece (oltre ovviamente al frontman e al fido Danell) si chiude in sala di registrazione e ne esce in breve tempo con ‘Prison Bound’, disco che nella forma e nella sostanza significa il ravvedimento di un criminale (almeno del rock se non tout court).

La virata verso suoni country e rock si completa con l’omonimo disco del 1990 che comprende la cover di ‘Ring Of Fire’ di Johnny Cash. Ma il disco diventa celebre soprattutto per ‘The Story Of My Life’, testamento spirituale e principio dell’espiazione mitomane di Ness oltre che uno dei pezzi più noti dell’intero hardcore californiano.
I Social Distortion sono tornati a cavalcare l’onda e nel giro di appena due anni escono con il nuovo album ‘Somewhere Between Heaven And Hell’, apice e disco più venduto della loro carriera: stilisticamente si compie la mutazione dal punk degli esordi a una miscela di blues, country e rockabilly mentre Ness (soprattutto con il singolo emblematico ‘Bad Luck’) ammonisce ormai come un vecchio saggio i nuovi adolescenti di vent’anni più giovani.
Il paradiso dura poco e alla band si impone una nuova lunga pausa prima di tornare a pubblicare un disco ufficiale: ‘White Light White Heat White Trash’ riparte dall’esuberanza dei ritmi punk rock ma continua nella parabola del nuovo Mike Ness, che sconta le sue colpe e pontifica a partire dal singolo ‘I Was Wrong’. La pubblicazione di ‘Live At The Roxy’ due anni dopo e i tentativi solisti di Ness (che sotto il proprio nome esce con ‘Cheating At Solitaire’ e la raccolta di cover retrospettive ‘Under The Influences’) sembrano l’inizio della fine di una band che anche nei momenti peggiori della parabola del suo leader non aveva mai lasciato spazio per fughe all’esterno. La morte di Danell a soli 38 anni sembra il colpo finale della storia dei Social Distortion ma l’annuncio che Jonny Wickersham e Charlie Quintana imbracceranno chitarra e bacchette sono l’ennesimo colpo di coda di una band dalla scorza più dura degli eventi che ne hanno funestato la carriera. Superato il dramma della scomparsa di Danell i Social Distortion, ormai sempre più la band di Ness, si mettono on the road per rodare l’ennesima formazione e solo nel 2004 tornano a pubblicare un album dal titolo ‘Sex, Love And Rock ‘N’ Roll’.
Dopo ben sette anni di lunga attesa la band torna nel 2011 con la loro ultima fatica discografica ‘Hard Times and Nursey Rhymes’ fresco di contratto con la Epitaph Records e con l’ennesimo cambio di formazione che comprende oltre il leader Mike Ness e il chitarrista di lunga data Jonny Wickersham, l’entrata del bassista Brent Harding e il batterista David Hidalgo, Jr.

La band dopo varie recenti esibizioni nei festival Europei, finalmente torna dopo tantissimi anni in Italia per un esclusivo show da club che sicuramente è la dimensione migliore per apprezzare la band dal vivo. Concerto di cui riportiamo i dettagli:

SOCIAL DISTORTION + Jessica Hernandez & The Deltas + Jonny Two Bags
23.04.15 LIVE CLUB – TREZZO SULL’ADDA (MI)
Ingresso 30,00 € + d.d.p
Prevendite disponibili a partire da venerdì 19 dicembre alle ore 12.00 sui circuiti Bookingshow, Ticketone e Vivaticket.

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