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Steevi Jaimz

Steevi Jaimz si toglie qualche sassolino dalla scarpa parlandoci dei Tigertailz e della sua carriera

Ho incontrato Steevi Jaimz, conosciuto ai più per essere stato il cantante dei Tigertailz e recentemente uscito con il CD “My Private Hell”, durante i miei giorni in Inghilterra per il Firefest.
Accordatici telefonicamente per l’intervista, abbiamo passato del tempo insieme parlando della sua  esperienza con i Tigertailz, dei suoi giorni passati negli States, di cose belle e meno belle… ecco quello che ne è venuto fuori!

Criss: Allora Steevi iniziamo con il parlare degli inizi della tua carriera, le tue prime band, i Treason, Crash KO, Idol Threat e così via…

Steevi: I Treason e Crash KO erano praticamente la stessa band, bei tempi… i Crash KO erano avanti per quegli anni… 1981, 1982… tutti biondi, un gruppo heavy dal look glam anche se le cose che scrivevamo non erano proprio bubblegum… Io e Marc, il chitarrista che è ora nei Wrathchild, ci siamo presi cura di tutto.
Gli Idol Threat erano una cover band di quando stavo negli Stati Uniti, credo di esserci stato per sei o sette mesi… un sacco di prove, ma non suonavamo… Penso uno show di supporto a Jag Panzer, un gruppo thrash, ma eravamo molto di più di una cover band… e sai come ci chiamavamo prima? China Rogue, un’altra buona band, probabilmente il miglior gruppo dove io sia mai stato.
I China Rogue, se non ricordo male, erano di Leicester, e vediamo… come potrei descriverli? Non eravamo ne glam… ne altro… eravamo una rock band, non una band metal, ma neanche glam… una delle canzoni, “Now You’re On Your Own”, è finita su “Original Sin” dei Tigertailz e fu scritta dal chitarrista dei China Rogue e da me, giusto per darvi un’idea di ciò che facevo da ragazzino.

Criss: Parlami della tua storia con i Tigertailz?

Steevi: I primi tempi ci divertivamo, andavamo nei piccoli club, suonavamo e lavoravamo per migliorare… era la fine ’85, primi ’86, suonavamo ovunque e stavamo iniziando a costruirci un seguito, si sa, più suoni e più di fai conoscere e sempre più gente veniva ai nostri concerti.
Ci sono stati alcuni cambi di formazione, fino a a quando è entrato Ace e abbiamo iniziato a fare il primo demo, “Shoot To Kill”, ma Ace non campare sulle registrazioni, perchè c’era un ragazzo di nome Steve Pierce, dei Tokyo Blade.
Abbiamo fatto la cassetta ed stato divertente, poi, ad un certo punto, quando abbiamo iniziato a registrare l’album, le cose hanno iniziato ad andare un po’… è stato un disastro, bevevo tutto il tempo… c’erano tre ragazzi ed io e alla fine non mi divertivo più e mi stufai… penso fosse perché bevovo così tanto e volevo scappare da tutto e tutti.
Poi abbiamo firmato un contratto e nell’ultimo tour mi sembrava di andare in giro con 3 estranei… gli show  andavano alla grande, erano tutti esauriti, ma fu orribile… quel tour fu davvero orribile, anche se devo ammettere che ho vissuto il momento più bello della mia vita quando abbiamo avuto 2 sold out consecutivi al Marquee Club… il nostro periodo di massimo splendore, ma se mi guardo indietro… non so, ti direi che è stato divertente… mi sono fatto un nome negli anni 80, ma cosa posso dire ora? …”E’ stato grande, mi sono divertito, blah blah blah…”, tutti si godevano il momento, ma non io…

Criss: Parlami della tua dipartita dai Tigertailz?

Steevi: Non mi sorpresi quando successe… in realtà l’ho scoprì tramite un amico in un bar a Convey Street, mi incazzai perchè ci avevo lavorato tanto a questo progetto, ma alla fine della giornata, mi resi conto che era inevitabile… ero si incazzato, ma era arrivato il momento di fare di testa mia.

Criss: Cosa feci dopo? Ricordo “Kick That Habit” come St. Jaimz…

Steevi: Subito firmai un contratto con la Collin Music e entrai in uno studio a Leicester, ai Chapel Studios credo, e Scott Gorham, ovviamente quello dei Thin Lizzy, era li… produsse l’Ep di tre pezzi e fu fantastico! E’ stata la prima cosa importante che feci e venne davvero bene, ma poi volevo cambiare ancora, successero diverse cose e si bloccò tutto… se ci ripenso, avrei dovuto smetterla, ma sai avevo vent’anni, sai cosa intendo? Rifarei tutto comunque…

Criss: Qual’è l’album migliore che hai registrato?

Steevi: Il mio preferito? Oh, “My Private Hell”, senza ombra di dubbio. Voglio dire, il primo album dei Tigertailz, la produzione e tutto il resto erano buoni, ma ad essere brutalmente onesto, non è un buon album. “Shoot To Kill” e “Living Without You” sono belle canzoni, ma il resto… alcuni brani come “City Kidz” e “Shameless” non erano affato buoni.
Anche se ho dato una mano a scrivere, non lo ritengo un grande album anche se è piaciuto ad un sacco di gente… di “My Private Hell” sono orgoglioso invece, è stata la cosa che ho sempre voluto fare, l’ho fatto per conto mio, non ho avuto nessuno che mi diceva cosa dovevo fare e… sono davvero orgoglioso.
Ho suonato “Shoot To Kill” e “Living Without You” quando ho fatto qualche concerto qualche anno fa, ma a parte questo, non riesco più ad ascoltarlo più.

Criss: Quali sono le tue influenze e gli album che ti hanno maggiormente influenzato.

Steevi: Ehm, il mio album preferito… hmm… Ho una Top Five, ma non in un ordine particolare… Sicuramente gli UFO con “Lights Out”! Black Oak Arkansas “Raunch ‘N’ Roll”, Rush “Live” e “Diary Of A Madman” di Ozzy Osbourne è probabilmente il mio album preferito di tutti i tempi. Mi piace il primo album dei Montrose… ci sono anche i Van Halen nella Top Five, il primo album dei Van Halen. Le influenze direi… non sono il più grande cantante di tutti i tempi si sa… ma le mie influenze sono Ozzy, Jim Dandy dei Black Oak Arkansas e David Lee Roth. Non sono necessariamente grandi cantanti, ma sono le mie influenze e li ascolto tutt’ora.

Criss: Questa è una domanda che ogni fan ti chiede: perché ci hai messo così tanto tempo per fare un disco?

Steevi: Fondamentalmente perché non avevo il denaro necessario per farlo, sai, ormai nessuno ti fa firmare un contratto… All’epoca di “Kick The Habit” ci abbiamo messo così tanto tempo per registrare quei tre brani che alla fine ci è costato un sacco di soldi. Avevamo un accordo con l’Atlantic allora, ma a loro non piaceva la demo e per qualche motivo non se ne è più fatto nulla.
Non voglio essere ricordato solo per “Young And Crazy”, non sono un grande cantante, ma in alcuni parti questo album è terribile e vorrei solo fare qualcosa che mi renda fiero di ascoltarlo, ma poi è arrivato il grunge… capisci? A me piace fare dischi, ma per quindici anni non ho potuto fare quello che volevo che per me è fondamentale.

Criss: Cosa farai in futuro?

Steevi: Non lo so… non si può mai dire cosa succederà, ma adesso ho solo bisogno di concentrarmi su me stesso perché non sto bene e ho bisogno di stare meglio… Se qualcuno però mi proporrà di registrare un disco… allora chissà, magari in un paio di anni uscirà, ma non so…

Criss: Quindi, niente nuove canzoni per ora?

Steevi: Per ora no. Ho scritto un pezzo insieme a Chris Laney che ha prodotto il mio album, che potrà far parte del prossimo disco, ma è l’ultima cosa che ho fatto… vedremo… come si dice: “mai dire mai”.

Criss: Bene, cosa vuoi dire ai lettori per concludere?

Steevi: Yeah, voglio ringraziarli tutti per avermi supportato tutti questi anni… quando incontro i fan che mi apprezzano e davvero bello e voglio ringraziarli per questo.

Criss: Vuoi lasciare il link dei tuoi contatti?

Steevi: Penso ci sia una pagina facebook… ma non ricordo l’indirizzo, penso http://www.facebook… No, http://www.steevijaimzfacebook.com, meglio!

Criss: Eccolo http://www.facebook.com/steevi.jaimz

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