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The Chuck Norris Experiment “Chück Me”

Dopo il successo del precedente “Right Between The Eyes” del 2014, ecco altri dieci pezzi - tutto pepe – che non brilleranno di luce propria ma divertono.

Adorate il suono ruvido del garage/punk/sleaze/rock’n roll scandinavo? …da Goteborg, signore e signori, ecco a voi The Chuck Norris Experiment, non esattamente dei novizi nell’ambiente (questo è il loro nono album dal 2004!) e rodati talmente bene da migliaia di gigs che vi faranno muovere il culo per una buona mezz’oretta con canzoni semplici semplici ma orgogliose titolari del giusto refrain viscidamente zuccheroso o del riff rugginoso ma dannatamente azzeccato. Dopo il successo del precedente “Right Between The Eyes” (…non prendetemi per i fondelli! …era nella top 30 svedese!!!!) del 2014, ecco altri dieci pezzi – tutto pepe – che non brilleranno di luce propria ma divertono.

Nota a margine: la band è tutta un’orgia d’amore e rispetto nei confronti del mito di Chuck Norris…il monicker, il titolo dell’album e perfino i nomi dei componenti, dal rasposo cantante Chuck Ransom fino agli altri compari Chuck The Ripper, Chuck Rooster, Chuck Buzz e per finire Chuck Dakota! Con bordate soniche come “Habit To Support”, “Money Maker” oppure “It Won’t Be Pretty” si ha la sicurezza matematica di arrostire all’inferno ballando il tip tap con il diavolo in persona: sporchi, lineari e ruvidi: basta cosi direi…

Come dite? …le canzoni sembrano tutte uguali? Nooo …ascoltatevi la sorprendente black ballad in salsa morriconiana “Long Way Back” e capirete perché questi brutti ceffi hanno le carte in regola. “Murder On My Mind” è un’anfibiata nel basso ventre mentre la telecinetica “The Truth (Sticking To My Guns)” è un turbonegrismo fatto e finito di discreta fattura…

Tra cose riuscite alla grande e cose meno, l’album non rischia mai di finire sotto la linea di galleggiamento nemmeno al momento della banale “Bad Hombres” o dell’esercizio di stile di “Liars N’ Thieves”.

Probabilmente il vero Chuck Norris avrebbe scritto queste canzoni con le mani legate dietro alla schiena durante il combattimento con Bruce Lee… ma loro non sono dei pivellini… è tempo di entrare nel sacro culto di Chuck: abbiate fede!

(2017 – Transubstans Records)

MATTEO TREVISINI

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