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The New Roses “Dead Man’s Voice”

The New Roses - Dead Man’s Voice
Lasciate perdere gli Scorpions per un attimo… fa strano dalla Germania vedere uscire una band come questi The New Roses.

Lasciate perdere gli Scorpions per un attimo… fa strano dalla Germania vedere uscire una band come questi The New Roses! Uno pensa alla Germania e subito viene in mente il power metal tutto borchie, completo di draghi e boccali di birra… il thrash? …si anche quello! Poi l’hard melodico tutto tastiere e cori (…di stampo comunque continentale!) …e allora ? …con questi The New Roses, dall’amena cittadina di Wiesbaden, come la mettiamo???

Una vera mosca bianca soprattutto per la qualità che ci dimostrano nel confezionare questo “Dead Man’s Voice“, il loro secondo album (dopo il debut “Without A Trace” di tre anni fa) che ci mostra una band che sa scrivere dannatamente bene. Moderni e freschi seppur antichi… nell’iniziale “Heads Or Tails” c’è tutto lo street di fine anni ottanta incastrato in una sezione ritmica semplice (…alla AcDc per intenderci!) …ma la band crucca non è solamente questo: anzi …c’è anche l’hard moderno (…ma vintage) dei Temperance Movement soprattutto nei brani più soft come “What If It Was You” oppure …quello sporcato dal blues antico, dall’alternative, che fa tanto fashion, ma anche alcune trovate ritmiche di puro stampo punk’n roll che sanno di Scandinavia.

Incasinati???? Nessuna paura… i New Roses vanno giù facili anche se ci sono tanti ingredienti nel loro personale calderone. Pezzi tosti come “Thirsty” o la stessa title track “Dead Man’s Voice” si incidono al primo ascolto nella vostra corteccia cerebrale. La voce roca ma potente del singer (…e chitarrista) Timmy Rough aiuta ad indorare la struttura portante di ogni singolo brano grazie ad un talento sopra le righe: basti ascoltare il lavoro sul southern sporco e rovente di “Hurt Me Once (Love Me Twice)” oppure sulla sincopata “From Guns & Shovels”… si sente che la band ha osato ed il salto di qualità a livello compositivo è presente in forze in questo album della maturità…

Dalla Germania insomma arriva un album che non cambierà la storia del rock’n roll ma che va giù come un Jagermeister ghiacciato lasciando un inebriante senso di tasso alcolemico nel cervello con le sue melodie sudicie e peccaminose.
Puzza di avenue e boulevard americani anche se i nostri vengono da una comune Strasse tedesca… potere della globalizzazione e della rete che fa scoprire dei piccoli grandi geni in posti inusuali… Wunderbar !!!

N.B. Per saltare di palo in frasca, è un’inesattezza dire che la Germania non abbia mai regalato band fantastiche in campo sleaze… e quindi approfitto per segnalarvi di recuperare i due album degli immensi Shangai’d Guts, pubblicati nei primi anni novanta (“Out of tune” del 90 e “Life Ain’t Nothing But A Joke” del 95) e ormai impolverati e dimenticati dal tempo… non ve ne pentirete!

 Napalm Records 2016
www.thenewroses.com

MATTEO TREVISINI

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