www.creampierocks.com

 


Moreno Lissoni

Freschi di tour negli Stati Uniti, i pugliesi CREAM PIE hanno approfittato delle domande di Slam! per raccontarci un po' di cose sull'esperienza americana e per parlarci del loro esordio discografico, "Dirty Job".

Ciao ragazzi, prima di tutto perche' non vi presentate ai lettori di SLAM! e non ci raccontate brevemente la vostra storia?
Nikki: Ciao a tutti! Tutto è nato alla fine del 2004 quando ho incontrato Joey e abbiamo deciso di metter su una band street rock. Insieme abbiamo iniziato a scrivere qualche canzone e a reclutare musicisti per completare il gruppo. Dopo qualche live e alcuni cambi di line up finalmente nel 2006 si sono uniti a noi Brian e Michael. Nel 2007 abbiamo registrato un demo in presa diretta come si faceva un tempo, costato tipo 50 euro (eheh), "Live Crime" che conteneva 4 canzoni e abbiamo iniziato un'intensa attività live. Nel frattempo si era aperta la possibilità di andare in tour negli Usa, le canzoni di Live Crime venivano trasmesse in alcune emittenti radio universitarie negli States ed è così partita la programmazione per andare a suonare laggiù.

Abbiamo iniziato così a dicembre le sessioni di registrazione del nostro debut album "Dirty Job", terminato solo pochi secondi prima della partenza in America (non scherzo, tutto vero, lo abbiamo finito il giorno prima!) avvenuta a fine marzo di quest'anno. Per motivi personali Joey non è venuto negli Usa e al suo posto abbiamo dovuto prendere Rachel O'Neill alla voce e Vito Losito alla chitarra.
Al nostro ritorno Joey ha lasciato definitivamente e quindi Rachel è entrato in pianta stabile e alla chitarra abbiamo preso Phantom da luglio.

Quali sono state le motivazioni che hanno spinto il vostro cantante Joey a lasciare la band?
Nikki: Credo che lui abbia avuto i suoi motivi per defilarsi dalla band e sono di carattere personale. Diciamo che c'è stata una divergenza di opinioni ed obiettivi.

Come avete reclutato invece Rachel e Phantom?
Nikki: Bè Rachel ha sempre ruotato attorno all'universo "Cream Pie" per tante ragioni. Innanzitutto perchè siamo sempre stati amici dal giorno in cui ci siamo conosciuti (all'epoca cantava nei Perfect Picture), poi perchè nel 2005 ha fatto parte dei Cream Pie come bassista! Diciamo che l'intro di basso di Electric Blue è una sua creatura... è stato con noi in tour negli Usa e poi che dire... come cantante è semplicemente fenomenale!
Phantom invece lo abbiamo conosciuto durante alcuni nostri live nel foggiano. Sinceramente all'inizio non pensavo neanche suonasse, ma poi l'abbiamo visto un paio di volte all'opera con la sua ex band e siamo rimasti colpiti sia dal modo di suonare, sia dai pezzi che scriveva. Avevamo bisogno di un chitarrista e lui era semplicemente perfetto per noi!

Phantom: Effettivamente è davvero curioso il fatto che io ora sia il chitarrista di una band che ho sempre seguito da fan, infatti i Cream Pie sono sempre stati la mia "band emergente" preferita, quella in cui si rispecchiavano al meglio i miei gusti musicali, un street rock senza troppo glitter e fronzoli, duro e diretto! Sono davvero onorato e felice, sto dando il mio meglio!

Michael: Rachel era seriamente colui che poteva essere il degno sostituto di Joey in tecnica ed estensione e quindi la nostra scelta è caduta inesorabilmente su di lui. E Phantom mi piace per il suo modo di stare sul palco, direi che ci leghiamo molto bene a livello scenico e comunque mi piace molto la grinta che ci mette (elemento che accomuna tutti e 5).

Brian: Dopo che Joey ha lasciato la band è stato naturale reclutare Rachel, sia perchè lo conoscevamo già da tempo e sia perchè a mio parere è uno dei migliori frontman in Italia, inoltre l'esperienza negli States ci ha uniti ancora di più. Su Phantom che dire: l'uomo giusto al momento giusto, a noi serviva un chitarrista dinamico, che aiutasse nel songwriting e che avesse uno stile adatto alla band, il tassello ideale per completare il mosaico.

E' da poco uscito "Dirty Job", ce ne volete parlare?
Nikki: E' il nostro full-length di debutto. Contiene 11 pezzi, compresi i 4 di Live Crime ri-registrati (per fortuna!). Posso assicurare che ci abbiamo messo tutta l'anima e il sudore in questo disco. I pezzi non seguono nient'altro che i nostri gusti musicali e niente è stato scritto pensando a un pubblico, o a un impatto commerciale di sorta. Ogni canzone è semplicemente ciò che ci piace suonare. Noterete infatti, non c'è nessun lento su questo disco...

Michael: Dirty Job è lo specchio della nostra attitudine musicale, secondo me un mix tra belle melodie e riff incalzanti che ti danno la carica quando ne hai bisogno.

Phantom: A tal proposito vi invito a venire ad un nostro concerto ed ascoltare Hungry for Mayhem live... YEAH!
Brian: Registrare il nostro primo full length è stata un'esperienza straordinaria, eravamo pronti e seriamente motivati a mettere nero su bianco tutte le nostre idee, è un album che ha un'impatto non indifferente, privo di fronzoli e inutili divagazioni.

Perche' "Dirty Job"? ...e quale e' secondo voi il "dirty job" per eccellenza e perche'?
Nikki: Diciamo che l'idea mi è venuta mentre lo registravamo. Avevamo così tante tracce di chitarre che ormai non si capiva più un cazzo di niente e il mio suono era qualcosa di orribile. Le ho dovute rifare tute da capo, un lavoraccio. Se aggiungiamo il fatto, che abbiamo dovuto riregistrare da capo anche il basso, capite perchè lo abbiamo chiamato Dirty Job, che ben si sposava col nome della band... per quanto riguarda il "Dirty Job" per eccellenza, bè ce ne sarebbero molti, dal mestiere più antico del mondo... fino ai nostri live dove ogni volta per montare e smontare la strumentazione ci facciamo un culo grosso quanto una casa.

Phantom: Per me il Dirty Job per eccellenza è quello del musicista rock! Un sacco di gente crede che sia tutto sex, drugs & rock n' roll, in parte lo è, ma c'è davvero un mondo di sacrifici ed impegno dietro, che porta a rinunciare ad un sacco di cose...è uno sporco lavoro ma qualcuno deve pur farlo! ahah
Michael: condivido in pieno il pensiero di Phantom.

Tra le vostre canzoni mi hanno incuriosito "Tokyo Nightz", "Whore" e "Electric Blue", cosa si nasconde dietro a questi titoli?
Nikki: Tokyo Nightz è stata la prima canzone che ho scritto. E' nata nel 2005 e parla della mia attrazione per le ragazze orientali. Electric Blue, nata nello stesso periodo, parla di questo ragazzino che scopre la propria sessualità grazie allo zapping in tv e alla visione di questo programma erotico (che veniva trasmesso un bel pò di anni fa). Molto autobiografica insomma.

ahaha, la mia generazione mi sa che puo' dire la stessa cosa con "Colpo Grosso"...
... Whore invece l'ho scritta per una mia ex (ecco ora tutte si domanderanno chi è stata tirata in ballo eheh).

Rachel: Beh alla fine ognuno di noi ha una ex a cui dedicare quel pezzo... ahah!
Brian: O magari più di una!!!

Quali sono secondo voi i progressi fatti rispetto a "Live Crime" e come e' cambiato il vostro modo di comporre con l'ingresso dei nuovi membri?
Nikki: Bè i progressi rispetto a Live Crime sono parecchi. Soprattutto in fase di arrangiamento. Potete infatti sentire molte cose nuove su Long Leader ed Electric Blue. Chiaramente non c'è paragone per quanto riguarda le registrazioni, Live Crime era una traccia unica per tutti gli strumenti (peccato che in pochi l'abbiano capito all'epoca). Il modo di comporre ora è cambiato, mentre prima io portavo i pezzi in studio e Joey si faceva gli arrangiamenti e poi lavoravamo insieme sulle linee vocali dei testi che scrivevo io, ora i riff e i pezzi li porta dentro anche Phantom. E Rachel preferisce lavorare da solo sulle voci.

Rachel: Di solito ascolto il riff o la struttura del pezzo un paio di volte e baso il testo sulla prima sensazione che ricevo. Non riesco a comporre diversamente e comunque così le linee vocali e il testo riescono a legarsi in manieranaturale con tutto il resto.

Michael: abbiamo fatto più esperienza e quindi siamo più affiatati. In più vi garantisco che l'ingresso di Phantom ha portato un ulteriore ventata di freschezza a livello compositivo.
Brian: Rispetto a Live Crime i pezzi succesivi sono più energici, inoltre ora stiamo lavorando su nuove songs di Nikki e Phantom, e Rachel interagisce alla grande con la sua voce, lavorare con loro è molto stimolante.


Siete stati in tour negli States, come ci siete riusciti e come e' stato suonare in Alabama, Mississippi e Tennessee?
Nikki: Diciamo che ho fatto un grosso lavoro di promozione della band attraverso myspace e le risposte non sono tardate ad arrivare. Siamo riusciti ad avere Live Crime in rotazione in alcune radio universitarie in Alabama e Mississppi e poi ci è stato proposto di andare a suonare. Non ce lo siamo fatti ripetere 2 volte e siamo partiti dopo aver organizzato tutto comunque in tempi abbastanza lunghi, 7 mesi circa che ci hanno permesso di registrate anche Dirty Job. Suonare laggiù è stato semplicemente fantastico ed emozionante per qualsiasi cosa, dai grattacieli ai clubs, dalla gente ai fast food! La gente è completamente diversa, là anche se non sei nessuno, ti fanno sentire importante. Se andavamo al parco le ragazze ci inseguivano per chiederci se eravamo una band rock e da dove venivamo (non vi dico la reazione alla risposta Italia... eheh), se andavamo a fare benzina, i gestori si facevano foto con noi e ci facevano firmare autografi. Nel cesso di un locale dove eravamo andati a farci una birra, una ragazza mi ha chiesto se ero il chitarrista della band italiana perchè mi aveva visto su myspace!
Esco fuori e vedo che una ventina di ragazze nel tentativo di stuprarci inseguivano Vito che ormai nudo era in preda al panico e correva chiedendo aiuto ahah!

...mi sa che e 'ora che metta su un gruppo anche io e vada in tour in America : )
Ai concerti la gente è attiva, ti fa sentire apprezzato, poi lì finalmente vendi cd e magliette! Ci hanno chiesto gli
autografi praticamente su tutte le copie che abbiamo venduto (e un centinaio in 8 concerti è una buona cifra). Qua se va bene ne vendi 10 in un anno!
Una cosa super emozionante è stata quando le tipe che lavoravano alla casa natia di Elvis che siamo andati a visitare a Tupelo, ci hanno riconosciuti perchè eravamo sul giornale locale alla pagina eventi e spettacoli e ci hanno ricoperti di gadgets e abbiamo firmato autografi e scattato foto proprio lì dentro, dove è nato Lui... il RE.

Brian: L'esperienza negli States è stata a dir poco pazzesca, ovunque vai rimani a bocca aperta per quello che vedi, la gente è molto cordiale e le ragazze impazziscono letteralmente per gli italiani, per strada la gente ti nota e ti chiede se suoni in una band, qui da noi al massimo ti danno del drogato, barbone e affiliato a qualche setta satanica.

Riuscireste a farci una breve cronaca dei vostri concerti?
Nikki: Il primo concerto è stato al Benchwarmer di Hunstville in Alabama, tipico club americano con palco, enormi televisori ovunque, tavoli da poker e da biliardo. Di supporto avevamo i Sound of Silence, che hanno appena vinto la battle of the band e suoneranno con Avenged Sevenfold, Buckcherry e Styx ad Huntsville a settembre. Che dire siamo arrivati e c'era il marquee gigantesco con su scritto Cream Pie, è stato davvero troppo emozionante e prima dello show l'adrenalina era a mille! Dopodichè ci siamo trasferiti 5 giorni in Mississppi dove abbiamo fatto 3 shows a Tupelo, città natale di Elvis e un'intervista in radio dove il buon Michael non ha mancato di dire "bullshit" in diretta suscitando le ire del povero dj che già si sforzava di leggere i nostri testi per tagliare ogni parolaccia durante la messa in onda delle nostre canzoni, rischiando il licenziamento istantaneo. Ma lascio a Mike l'onore di farvi conoscere la stupenda frase...

In MS abbiamo suonato al Musician's Playground due serate consecutive e al Benjamins. Avevamo la stanza nel più squallido motel del Mississppi e avevamo viaggiato in 5 nel cargo di un furgone a noleggio con gli strumenti. Il divertimento non è certo mancato, abbiamo conosciuto una comitiva che si è presa cura di noi portandoci a divertenti party americani in stile Beverly Hills e si faceva baccano fino all'alba in motel dove ormai alla nostra partenza non c'era più spazio per uno spillo, viste le centinaia di lattine vuote di birra e energy drinks che popolavano la camera. Il Mississippi è stato anche il posto in cui abbiamo fatto indigestione di Waffle House, visto che la colazione è paragonabile a un pranzo nuziale!

Dopodichè siamo tornati in Alabama. Il Rock N' Horse di Birmingham era davvero un bel locale, grande stage, soppalco per la batteria e luci mastodontiche. Qua avevamo tipo 3-4 band di apertura, una sorta di mini festival dove però noi facevamo lo show completo. Il primo show al Philby's Pourhouse di Huntsville è stato sicuramente uno schock. Il più bel concerto della nostra vita. Ci saran state 500 persone, abbiam dovuto ripetere il concerto per ben 4 volte suonando più di 4 ore a grande richiesta del pubblico e della proprietaria che ogni volta aumentava il cachet per convincerci a tornare sul palco.

Alla quarta volta esausti, io e Rachel abbiamo dovuto improvvisare un set acustico anche perchè ci eravamo rotti le palle di rifare le stesse canzoni per ore! Quella sera un super miliardario ci ha offerto non so quante birre e quante cene! E la proprietaria ci ha proposto un ingaggio per suonare là ogni sera per 3 mesi! Il secondo show al Philby invece è stato più sobrio, meno gente (era di giovedi) e lo show lo abbiamo ripetuto solo "2 volte" escluso un altro set acustico improvvisato davanti a pochi intimi a fine serata. Che dire questo locale era molto bello, il palco era alto quasi 2 metri e buttandoci giù abbiamo rischiato la vita parecchie volte...giusto per andare a suonare sull'immensa scalinata di fronte che dava al secondo piano e fare qualche scorribanda fra il pubblico.

L'ultimo concerto ci ha visti protagonisti a Memphis, una città davvero stupenda... qua il buon Rachel già in mattinata aveva attentato alla nostra pacifica scampagnata a Lynchburg nella tana del Jack Daniel's, dove abbiamo fatto un tour di 2 ore (gratuito!!) per tutta la famosa ed unica distilleria del famoso whiskey, lasciando le luci accese della jeep e facendo scaricare la batteria. Risolto questo problema, non contento, si è fatto trasportare dalle note della Music Highway, l'autostrada che porta da Nashville a Memphis dandoci sotto con l'accelleratore e facendoci beccare dal sosia del signor Carl Wislow di Otto Sotto Un Tetto che ci ha fatto una bella multa di 209 dollari pagati all'istante e barattati alla galera. Non contento il nostro caro cantante si è anche fatto una bella foto ricordo con lo sbirro.

Finalmente a Memphis dopo aver cercato il motel, arriviamo al locale, dove il concerto è stato anche qui molto divertente. Molta gente ci è venuta a vedere addirittura dal Mississippi sparandosi 10 ore di auto fra andata e ritorno! La mia indigestione di pollo fritto (ne ho mangiati 18 quella sera) ha causato l'ultimo problema del tour. Cambiando motel molto spesso e avendo ormai perso il senso dell'orientamento, alle 5 del mattino mentre dormivo (cosa che non facevo da 2 giorni) ho sentito il pollo che saliva e chiedeva vendetta, così al buio per non svegliare gli altri mi sono ritrovato nello sgabuzzino convinto fosse il cesso, e ho riempito gli stivali di Mike di vomito, forse una punizione divina per quel "bullshit" detto in radio. Il giorno dopo siamo stati a Graceland a visitare la splendida casa di Elvis, il museo con moto e auto di tutti i tipi, il suo aereo, ecc... e siamo stati al Gibson Factory dove io e Vito abbiamo provato svariate Gibson con la gente che ci fotografava tutta in cerchio mentre suonavamo Nightrain.

Michael: Che dire... ero lì che mi divertivo a guardare il dj che smanettava con il volume (visto che eravamo in diretta) per evitare i vari bitch, fuck e whore che sono sapientemente disseminati nei nostri pezzi, quando a un certo punto mi chiede: Mike come mai non parli tanto... sei un uomo di poche parole? E io senza farmelo ripetere 2 volte gli dico: uhm... a dire il vero non parlo moltissimo perchè quando lo faccio dico un sacco di CAZZATE! (BULLSHIT) hahah.
Beh devo dire che la parola BULLSHIT non l' ho mai pronunciata così bene come ho fatto in quella occasione (rischiando di far perdere il posto a quel pover'uomo che ha avuto la gentilezza e l' incoscenza di ospitarci in radio).
Sorry Mr. Dale!

Avevo chiesto 'breve cronaca' ; )
...Recentemente mi e' capitato di intervistare i Sybilla che, come voi, sono stati in tour in USA. Riferendosi agli americani hanno detto che gli ha colpiti lo spirito con cui fanno le cose e della professoinalita' dei promoter. Condividete anche voi queste opinioni?
Nikki: Ti dico solo che ho conosciuto una promoter 3 giorni prima di tornare in Italia. Ci ha chiesto se volevamo andare a suonare a New York e noi abbiamo detto si, ma dovevamo spostare i bilgietti di ritorno. Bè dopo 2 minuti mi ha richiamato con 3 date già fissate e mi chiedeva conferma per altre 2. In Italia per fare una data devi parlare e rompere i coglioni ai gestori dei locali mille volte.

Rachel: Assolutamente si, condivido in pieno. La gentenegli States viene a vedere il tuo concerto a prescindere dal genere, ed è lì sotto il palco a rockeggiare anche se dopo dieci minuti devono andare in discoteca...cose che qui non vedremo mai... Inoltre abbiamo avuto diversi gruppi spalla e lì, tutta l'invidia e la poca collaborazione che c'è qui non esiste nemmeno lontanamente. Siamo stati insieme in club a festeggiare il dopo concerto, o a casa di persone conosciute per caso a bere fino all'alba solo perchè eravamo "la band"... secondo me è una di quelle cose che gli Italiani dovrebbero imparare dagli Americani.

Parlatemi un po' della scena della vostra regione, ci sono posti dove suonare? I gestori dei locali pagano? E che tipo di audience c'è?
Rachel: I posti dove suonare ci sono, come esistono ovunque... il problema del Meridione è la mancanza di mentalità live dei gestori dei locali, ancora troppo attaccati all'idea che, se una serata è riuscita, significa che hanno venduto abbastanza birra. Per fortuna da un annetto le cose sembrano muoversi in modo positivo... Abbiamo visto sui nostri palchi gente come Kee Marcello, Ritchie Kotzen, Eric Martin e benchè il gruppo spalla (quasi sempre del posto) non abbia beccato nemmeno un centesimo o qualcosa da mangiare, l'esperienza è comunque positiva. Bisogna accontentarsi. Qua è difficile venire a suonare a cachet...

Non credo sia un problema solo del meridione, purtroppo...
Micheal: Qui da noi sembra che i gestori dei locali facciano un favore alle bands dandole la possibilità di esibirsi dal vivo. Ignorano che noi musicisti lavoriamo duramente per metter su uno spettacolo e che in ogni caso una band attira sempre molta gente in un locale che così ci viene solo a guadagnare in soldi e pubblicità.
Brian: A mio parere la situazione è un pò migliorata rispetto a qualche anno fa, ma sono ancora molte le difficoltà che i gruppi devono affrontare ogni volta che devono fare un solo fottuto concerto.

In che rapporti siete con gli altri gruppi come Perfect Picture, Lonny Blaster, ecc.. ? Riuscite a collaborare tra di voi o c'e' della competizione?
Nikki: Con i PP siamo sempre stati buonissimi amici e ci siamo frequentati spesso, fatto vacanze insieme ecc... I Lonny Blaster stanno più a sud, a Taranto e non abbiamo mai avuto occasione di conoscerci. Per quanto riguarda la collaborazione ce n'è ben poca, mentre di competizione ce n'è assai, anche se mi sento di dire che noi non ci siamo mai sentiti in competizione con nessuno e mai lo saremo, andiamo avanti per la nostra strada senza guardare in casa d'altri e se le altre band fanno qualcosa di buono siamo sempre i primi ad essere felici. Sto vedendo che finalmente ci sono un bel pò di gruppi di valore sulla scena italiana e alcuni stanno anche firmando contratti e facendo tour all'estero. Ecco, se evolvessimo anche mentalità e ci aiutassimo l'un l'altro, bè credo che la scena italiana potrà diventare davvero molto buona, una seconda Scandinavia, ma ripeto dovremmo tutti quanti aiutarci l'un l'altro. E' l'unico modo per uscire a livello internazionale. Quindi evitare ipocrisie, non sentirsi in competizione ed essere solo felici quando un gruppo riesce a fare cose un pochino più importnati. Dovremmo solo imparare dalle band svedesi su questo atteggiamento e trainare tutta la scena verso un livello superiore. Noi non vorremmo essere "i migliori della scena italiana", ma uno dei gruppi dell'ottima scena italiana. Ed è su questo che tutti quanti dovremmo lavorare: portare l'Itaia a un livello superiore com'è per la Scandinavia.

Rachel: Io sono stato il primo cantante (alcuni dicono quello "storico") dei Perfect Picture. I rapporti con gli altri gruppi glam/hard rock della scena (anche se i PPnon suonano più la stessa roba di qualche anno fa), anche più piccoli rispetto a quelli che hai citato, sono in linea di massima, buoni. Alcuni gruppi guardano sempre con un briciolo d'invidia quello che fai, giudicano o hanno pregiudizi stupidi e questo, come dice Nikki, tende a lasciare nella cacca il sottobosco musicale che bazzichiamo. Tutta la collaborazione e l'amicizia che abbiamo visto negli Usa (e che a dire il vero mi ha lasciato all'inizio un pò sorpreso) qui non esiste. Ci si ghetizza e ognunopensa a tirare acqua al proprio mulino fregandosene degli altri. Tutta la scena italiana, a mio avviso, è così. Noi andiamo avanti per la nostra strada e, alla fine, come dicevo prima, bisogna accontentarsi...

So che avere in programma un nuovo tour in America per la prossima primavera, potete anticiparci qualcosa?
Nikki: Si, è figlio del tour che abbiamo rinviato quest'estate. Avremmo dovuto essere in tour coi Britny Fox e ad alcuni party di CC DeVille fra cui uno al Dr. Feelgood il locale di Vince Neil a West Palm Beach in Florida, oltre che girarci un bel pò di Stati e suonare al Rocklahoma e al South Texas Festival. Ci stiamo lavorando su con un paio di promoters e ci torneremo ad aprile prossimo, quindi ad ora sappiamo solo che saremo sulla east e sulla west coast. Credo che avremo più notizie in merito verso fine anno.

Oltre a questo tour, quali saranno le prossime mosse dei Cream Pie?
Nikki: Abbiamo iniziato la pre-produzione in studio di 4 nuove canzoni e stiamo scrivendo molto materiale nuovo con Rachel e Phantom. Credo che potremmo fare uscire il prossimo disco prima del tour americano. Inoltre a dicembre saremo in tour un pò in tutta Italia, le date usciranno per fine mese (settembre). Stiamo negoziando con alcune label americane un contratto discografico, di distribuzione, di management e di booking. E dopo il tour, l'obiettivo è restare negli States.

Siamo alla fine, vi lascio lo spazio che segue cosi' potete aggiungere quello che volete...
Nikki: Un grazie infinito a tutti coloro che ci stanno supportando, alle varie fan pages e agli street teams e grazie a te Moreno e a Slam per questa bellissima intervista che ci hai proposto!

Figurati, dovere!
Phantom: vorrei ricordarvi di votarci per il Crue Contest, un concorso che potrebbe permetterci di aprire per i Motley Crue l'anno prossimo, trovate tutto sul nostro space (www.myspace.com/creampieblue) e sul nostro sito (www. creampierocks. com). Approfitto dello spazio per ringraziare tutte le persone che credono in me e in quello che faccio, e ringrazio ancora di più le persone che non lo fanno, perchè mi spingono a dare ancora di più...
Brian: voglio ringraziare tutti gli amici in Italia e negli States, la gente che ci supporta e si appasiona a quello che facciamo; per tutti gli altri che dire: speriamo ci si veda in giro... THAT'S ALL FOLKS!!!

---- by Slam! Production® 2001/2008 ----