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Moreno Lissoni
Traduzione by Claudia Schiavone

Ho sempre avuto un debole per questo gruppo californiano e finalmente dopo anni, grazie alla Demon Doll Records che ha appena pubblicato una loro compilation di brani inediti, sono riuscito a scambiare due chiacchere con Sunny Philips, chitarrista della band tifoso del Manchester United.

Prima di tutto, benvenuto su SLAM!
Vi seguo dai vostri primi demo e sono molto contento di vedere un vostro nuovo CD nei negozi. Ci volete parlare di "The Black List"?
Grazie, è una bella sensazione avere di nuovo qualcosa di pubblicato dopo tutti questi anni. “The Black List” è un album che contiene pezzi inediti o quasi mai suonati in giro. Per esempio, “All for the Love if Rock n Roll” è una cover che, secondo i piani della Hollywood Records, avrebbe dovuto far parte della colonna sonora di “Il mio amico scongelato” (titolo originale “Encino man”, ndt), ma prima che finissimo di registrarla, la Hollywood Records ci ha dato il benservito, e la canzone non è mai stata pubblicata. Questa è una versione demo del pezzo.

In "The Black List" ci sono brani mai pubblicati prima, ci potete dire qualcosa in più?
La lista dei brani che compongono “The Black List” è stata pensata proprio per far sentire al pubblico materiale inedito. Ci siamo messi a cercare tutti i brani che avevamo registrato e mai suonato, come “All For The Love Of Rock n Roll”, “Pills”, Manic Meltdown”, “1994”, “No Fear”. Inoltre, volevamo includere brani registrati negli ultimi due anni di vita della band, ecco il perché del titolo “the Black List”.

Come è nata l'idea di far uscire un nuovo CD e come vi trovate con la Demon Doll Records?
La Black List è nata dopo che Johnny della Demon Doll Records e io abbiamo cominciato a parlare di buttare fuori un disco. Entrambi eravamo dell’idea che dovesse contenere brani inediti o mai suonati. Così ci siamo messi a spulciare tra tutto il materiale registrato e abbiamo tirato fuori il disco. In realtà c’erano altre 5 canzoni che avremmo dovuto includere, ma non siamo riusciti a trovare le registrazioni. Lavorare con la Demon Doll Records è stato grandioso, qualsiasi gruppo glam sarebbe entusiasta di far parte dell’etichetta, lavora sempre ai massimi livelli.

Nel 2005 è uscito "Keep On Swingin" per la Sunsity Records, oltre alla track list, quali sono le differenze sostanziali tra le due release?
Diciamo che sul disco della Sun City ci puoi trovare per lo più in veste Poppy Sunset Strip Rock, “The Black List” contiene la nostra parte più heavy. Sono le due diverse ere degli Swingin Thing.

Nel 1998 siete usciti con il progetto The Things, un cambio di nome e sonorità dovuto al brutto periodo che passava il glam rock?
Una specie. All’epoca della Hollywood Records, l’etichetta voleva che cambiassimo nome, così abbiamo deciso per The Things, che era anche uno dei possibili in lizza prima che scegliessimo Swingin Thing. Non che fosse un gran problema, sapevamo che il glam era finito, ma ripensandoci oggi credo che il cambio di nome sia stato un grosso errore perché ci ha fatto perdere tutta la credibilità.

Avete avuto altri progetti oltre agli Swingin' Thing? Cosa stanno facendo ora i membri degli Swingin' Thing?
Si, ognuno di noi ha continuato a suonare. Io ho formato una band insieme a Chris e Mike, gli It’s the Pigs, Henry ha messo su gli Invisible Humans e Paul ha suonato nei Suckerpunch. Prima ancora, Chris, Mike, Henry ed io abbiamo suonato in un gruppo chiamato Faceplant. Io ed Henry abbiamo anche suonato nei The Church of Mars.

Sunny ho visto che sei un tifoso del Manchester United, segui anche il calcio italiano?
Certo, guardo due partite della serie A alla settimana. Mi piacciono Inter Milan e Roma, ma la mia squadra è il Manchester United. Il giorno in cui potrò venire in Italia e vedrò giocare Roma e Inter per me sarà un grande giorno.

C'è qualche calciatore che potrebbe essere un membro degli Swingin' Thing e perchè?
Senza dubbio Cristiano Ronaldo, sarebbe il cantante e quello che rimorchia tutte le ragazze. E Gennaro Gattuso sarebbe la nostra guardia del corpo!

Torniamo indietro nel tempo, ci racconti come sono nati gli Swingin' Thing e perchè la scelta di questo nome?
Gli Swingin Thing sono nati quando io e Chris ci siamo trasferiti a Los Angeles e abbiamo iniziato a suonare con Mike. Avevamo un altro bassista e il posto alla voce era ancora vacante. Un giorno, un paio di amici venuti a vedere le prove ci hanno chiesto chi fosse il cantante. Quando abbiamo confessato che non ce l’avevamo ancora, loro si sono scambiati il classico sguardo da “conosciamo noi la persona giusta”. Hanno chiamato Paul, abbiamo discusso un po’. Due mesi dopo, Paul si è trasferito da New York ed ecco che avevamo un cantante.
Circa due settimane prima del nostro debutto il nostro bassista ha lasciato la band; abbiamo chiamato subito Henry chiedendogli di venire a Los Angeles a suonare con noi. Lui ha accettato e il gruppo era, finalmente, al completo. Il nome Swingin Thing riprende il titolo di uno dei nostri pezzi. Mike ha proposto “Perchè non usiamo Swingin Thing come nome per la band?”. L’abbiamo messo ai voti ed ha vinto 4 a 1, il resto è storia. Tra l’altro sono io quello che aveva votato contro! LOL!

Quali sono i primi ricordi che ti vengono in mente pensando ai primi anni 90 e al contratto con la Monster Productions?
Era folle, eravamo continuamente in giro a suonare, provare e promuovere il gruppo. Il Sunset Strip era così vivo e godeva di ottima salute, dal giovedì al sabato ci si riversavano tra le 2.000 e le 5.000 persone. Tutta la gente che ho incontrato e tutte le cose che ho fatto rimarranno sempre con me, ho ricordi bellissimi, alcuni tuttora tra i migliori della mia vita! Abbiamo cominciato a lavorare con Sandy Oba, poi abbiamo firmato con la Monster Productions che ci ha pubblicato un disco di cui sono state venute 5.000 copie e organizzato un tour in Giappone di 10 giorni.

Il primo concerto e quello più bello?
Gli Swingin Thing hanno debuttato nel luglio del 1989 alle ore 9:30, opening act per i Tommy Gunn. Abbiamo spaccato! La gente non credeva che fossimo così bravi. Neanche due mesi dopo suonavamo da headliners nei club di Hollywood. Uno dei migliori show è stato in Venezuela, abbiamo suonato in un’arena per corride davanti a 10.000 persone in delirio! Mi ricordo che abbiamo suonato da dio quella volta.

Nei primi anni 90 c'erano diversi gruppi che non ebbero troppo fortuna. Cosa mi potresti dire su gruppi come:
Alleycat Scratch: eravamo grandi amici, a parte una sera in cui io ed Eddie abbiamo avuto da ridire, si andava d’accordo alla grande. Suonavano spessissimo in città e dintorni, personalmente li consideravo un’ottima band, i loro show erano sempre sold out e grandiosi. Dopo i concerti si rimaneva sempre fuori a fare casino insieme.
Krayola Kids: sono arrivati tardi, credo di essere riuscito a vederli live una volta sola, ma da quello che ricordo non erano niente male.
The Orphan Punks: mai visti né sentiti
Peppermint Creeps: li ho visti dopo lo scioglimento degli Swingin Things, ero diventato parecchio amico di Traci all’epoca dei The Church of Mars, lui aveva un mucchio di registrazioni live degli Swingin Things, uscivamo e suonavamo spesso insieme. La sua morte mi ha addolorato enormemente.
Foxy Roxx: non li ho mai visti suonare.
Guttersluts: non li ho mai visti suonare.

Avete collaborato con Tommy Thayer che è stato anche il chitarrista di uno dei miei gruppi preferiti, gli Shake The Faith. Hai mai avuto modo di vederli? Qual è il gruppo di quel periodo che andava sicuramente visto dal vivo?
Si, li ho visti parecchie volte, dopo la collaborazione con Tommy siamo diventati amici e cerco sempre di andare a vedere le sue band live. All’epoca, le mie bands preferite a Hollywood erano Taz, Candyhateful e Slamhound. I Taz erano semplicemente una grande rock band! Ero un fan sfegatato dei The Brats, poi diventati Candyhateful, credo che fossero uno dei gruppi più sottovalutati della scena; dopo gli Swingin Thing mi sono unito a loro. Anche gli Slamhound mi piacevano da morire.

Tornando agli Swingin' Thing, pensate ci sarà un futuro o ognuno continuerà con i propri progetti?
Chi lo sa? Se riuscissimo a vendere un bel po’ e ci fosse richiesta di live saremmo ben felici di suonare ancora. Ma credo che sia un’impresa ardua, il mercato del glam non è più quello di una volta.

Siamo ai saluti, grazie della disponibilità e spero di sentire presto ancora del vostro materiale.
Grazie per l’intervista, ci fa veramente piacere sapere che ci sono ancora dei fan degli Swingin Thing fans da qualche parte, grazie a loro la musica continua a vivere.


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