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Chiara Sarta

Sono qui con Hank von Helvete e Happy Tom dei Turbonegro, in un giovedì mattina a caso in cui dovrei essere a scuola... ma chi non salterebbe la scuola per intervistare i Turbonegro?! Sono troppo emozionata, non ho un registratore, ma solo una penna e un quaderno, e la mia macchina fotografica... nel frattempo ho ascoltato "Retox", il loro nuovo disco tra poco in uscita e devo dire che mi è piaciuto parecchio, così, a un primo ascolto.
Vediamo cosa ci raccontano loro a questo proposito!

Ok ragazzi...tra poco esce il vostro settimo album, quindi, per cominciare da uno dei titoli della tracklist , “What is rock?”
TOM: Settimo?! Ne abbiamo davvero fatti sette?! Non sapevo che fossero sette!
HANK: Ahhhh...non so, non mi interessa... sono solo soldi!

A questo punto Tom mi lascia per andare a fare un’intervista al telefono, continuo a parlare con Hank nel frattempo...

Parliamo del titolo di questo nuovo lavoro: Retox. Che cosa significa? Avevo sentito che il titolo doveva essere “Orgasm in Progress”, come mai alla fine non è stato scelto questo titolo?
HANK: Sai, avevamo molte idee diverse per il titolo, alla fine abbiamo scelto Retox perchè era il titolo migliore, solo una parola, e una parola che spacca! Sai cosa significa? Sai, quando vai in un centro di riabilitazione per disintossicarti dall’alchool allora fai un de-tox, ti dis-intossichi... Re-tox è come ricominicare a fare festa, bruciando tutte le tappe e ricominciando da capo!

Retox arriva dopo la trilogia nera che comprende Apocalypse Dudes, Scandinavian Leather e Party Animals. Come si è conclusa questa trilogia e cosa c’è di nuovo e di diverso in Retox?
HANK: La trilogia è stato il nostro progetto per far conoscere il death punk, un nuovo tipo di punk rock, al mondo. Quei dischi erano avevano dietro una produzione enorme perchè volevamo che l’invasione del death punk fosse il più grande possibile, per diffonderlo dappertutto.
Con Retox vogliamo invece mostrare le radici del death punk, da dove proviene. Per questo volevamo fare u ndisco che fosse più un disco punk metal, con suoni dei ultimi anni ’70 e primi ’80, voelvamo mostrare alle persone tutte le nostre influenze, come AC/DC, Black Flag, Judas Priest e tutte le band che ascoltavamo quando eravamo ragazzini, per far vedere da quale piattaforma deriva il death punk.

In questo lavoro abbiamo una produzione meno imponente ma migliore, più intima. E’ un disco che ha un target ben preciso. Volevamo che fosse veramente semplice e concreto. Avevamo circa ventidue pezzi e alla fine abbiamo deciso per quelli più semplici, buttando via tutta la carne andata a male e mantenendo viva la lezione della vecchia scuola. Anche i testi sono diversi, sono davvero punk, sulla frustrazione adolescenziale, sull’essere degli outsiders ed essere sempre incazzati: con i genitori, con gli insegnanti, con i ragazzini tamarri a scuola.

Cosa mi racconti della collaborazione di Nick Oliveri dei QOTSA? Ho letto che ha partecipato alla registrazione del disco, com’è stato lavorare con lui?
HANK: Hai ragione, abbiamo registrato del materiale con Nick, ma alla fine avevamo così tanti pezzi tra cui scegliere e non abbiao avuto il tempo di registrare la voce su quel materiale, così alla fine non l’abbiamo usato per questo disco. Nick aveva già lavorato con noi in Party Animals, in cui canta uno dei pezzi. E’ un amico ed è sempre bello lavorare con lui, e sono sicuro che lavoreremo presto di nuovo insieme.

Avete qualche storia carina da raccontarmi del tempo passato a registare in studio?
HANK: A dire il vero è stato il periodo di registrazione più lungo e più duro che abbia mai affrontato in tutta la mia vita. Abbiamo passato più di un anno in studio, tutte le canzoni sono state registrate tre o quattro volte perchè fossero davvero perfette e io ho dovuto lavorare veramente tanto per la voce per mantenerla alta e chiara. Quindi credo che divertente non sia proprio la parola adatta e non ho nessuna storiella divertente da raccontare sulle session in studio. Adesso sono davvero convinto che lavorare per mantenere la musica davvero semplice sia il lavoro più difficile in assoluto per un musicista!

Una domanda a proposito dell’artwork del disco...mi sono sempre piaciute le copertine dei vostri dischi: Ass Cobra è un omaggio molto evidente a Pet Sounds dei Beach Boys, la cover di Scandinavian Leather è firmata da Klaus Voormann, un artista molto famoso che ha lavorato con band altrettanto famose, e ha realizzato la cover di Revolver dei Beatles. Cosa mi racconti a proposito dell’artework di Retox? Qualcosa di curioso da dire in proposito?
HANK: Questa volta l’artwork è firmato da due artisti norvegesi. Non sono molto famosi, sono due artisti della scena underground, ma facevano parte della scena punk, quindi sono stati la scelta perfetta per darci quello che volevamo: volevamo avere una artwork che si mantenesse vicino alla musica, quindi volevamo che fosse veramente semplice, di impatto, illustrazione in bianco e nero ma fatta bene. Volevamo avere il classico artwork punk.

Give Me Friction Baby!, primo libro sui Turbonegro e il fenomeno delle Turbojugend è appena uscito, scritto da Uta Heuser, ed è il primo documento sul death punk. Cosa mi dite di questo libro? Siete orgogliosi, soddisfatti? E come è stato ricordare e mettere insieme quasi venti anni di carriera? E soprattutto, quanto dovremo aspettare prima che venga tradotto, almeno in inglese?
HANK: Il libro è stato scritto dall’autrice completamente da sola, ha fatto solo ricerche su ricerche e lo ha scritto, ma noi non ci abbiamo mai parlatodi persona, non ci ha mai intervistati. Io non l’ho letto perchè in ogni caso non parlo tedesco! Noi al momento stiamo lavorando insieme a uno scrittore norvegese che sta lavorando a un altro libro sui Turbonegro. Ci sta facendo tantissime interviste, sta intervistando le nostre famiglie, i nostri amici e le persone che hanno lavorato e lavorano con noi, e questo sarà il libro ufficiale.

Happy Tom ritorna da me e Hank e adesso posso di nuovo parlare con tutti e due!

Adesso vorrei chiedervi qualcosa su un argomento molto inflazionato...il fenomeno delle Turbojugend. Siete sicuramente la band al mondo con l’esercito di fan più onesto, fedele e organizzato. Come vi sentite quando pensate a questo fenomeno e cosa rappresentano i fan per voi?
TOM: Noi non abbiamo fan, abbiamo solo amici!
HANK: Siamo innamorati dei nostri fan! Vogliamo fare l’amore con loro e farci dei bambini, specialmente con quelle sexy!
TOM: Siamo semplicemente pieni di ormoni!!

Qualcuno ha scritto che appartenere a una Turbojugend è un pò come essere il supporter di una squadra di calcio, con le persone che indossano i simboli della squadra e li mostrano con orgoglio. Siete d’accordo con questo paragone? O pensate che ci siano delle differenze?
TOM: Si siamo del tutto d’accordo. Penso che sia un pò la somma dei sentimenti che possono avere i supporter delle squadre di calcio, i nerd e i biker! Ci sono persone che si sono fatte seppellire con con la loro denim jacket e la bara avvolta nella bandiera della Turbojugend!
HANK: E’ un impero, e noi ne siamo i Darth Vaders!!

La prossima domanda che potevate aspettarvi...parlando di stile e attitudine, i Turbonegro non hanno di sicuro rivali. Avete un’attitudine unica e un look in scena unico, e siete stati sempre diversi da tutte le altre band. Quanto è importante per voi l’immagine e quanto pensate che abbia contribuito al vostro successo?
HANK: Noi ci siamo sempre sentiti come i più grandi outsider, abbiamo sempre considerato la nostra immagine come problematica per l’industria musicale, l’elemento che poteva rendere impossibili le vendite. Pensavamo di aver sbagliato tutto e siamo ancora abbastanza sorpresi del successo, e crediamo che derivi dalla musica, mentre la nostra immagine avrebbe potuto costituire un ostacolo. Ma il tempo ha dimostrato che non è così e siamo ancora sorpresi di questo!
TOM: Eravamo sempre sbagliati nel momento giusto, o giusti nel momento sbagliato!
HANK: Si, veniamo dal futuro!
TOM: Siiiii veniamo dal futuro, e questo è il perchè sapevamo che sarebbe stato un successo!

Recentemente avete anche partecipato al progetto di Bam Margera Viva la Bands! Com’è stato lavorare con Bame con tutte le altre band che hanno partecipato, molte delle quali, come 69 Eyes, HIM, Negative, D.A.D. provengono come voi dalla scena scandinava?
HANK: E’ stato fantastico, è sempre molto divertente lavorare con Bam, ci siamo davvero divertiti! E le band, bè, le conosciamo già tutte dai concerti, 69 Eyes e Ville sono nostri amici, ed è sempre bello passare il tempo e bere con loro! Abbiamo anche registrato delle canzoni per Jackass 2 e Wild Boys con Bam. MTV ci odia e non vuole mai passare i nostri video, ma sono stati costretti perchè Bam ha deciso e si è imposto! Ehehehhehee

Conoscete qualche band della scena italiana e se si, quali vi piacciono di più? [N.D.R: A questo punto la discussione degenera nel nonsense divertente... leggete e giudicate voi!]
TOM: Non conosciamo tante band italiane, principalmente sono gruppi hardcore come i Raw Power o i Negazione. E’ la sola musica per le Brigate Rosse, hanno bisogno dell’hardcore!! Cosa Nostra invece, loro ascoltano solo Eros Ramazzotti! Sai, tutti i giudici a Palermo, loro non crescono mai oltre una certa età, quindi per loro il valore della speranza di vita è molto basso! Muoiono tutti giovani! Si... quando a un bambino a scuola all’età di sette anni viene chiesto cosa vuole fare da grande e lui dice “Voglio fare il giudice” gli sparano immediatamente! Ahh... e come si dice quando i ragazzi vivono con le loro mamme fino a quando hanno quaranta anni... come li chiamate?

Mammoni?!
TOM: Siiiii! Mammoni! Tutti i mammoni dovrebbero comprare tre copie del nostro disco: una per sè, una per la fidanzata e una per la mamma! Poi se la mamma ascolta i Turbonegro la “boloniese” sarà ancora più buona! Tutti i fan della Lazio sono mammoni! E... e... in Italia per loro tutte le donne sono puttane eccetto la mamma!
HANK: Siamo le vergini rock’n roll della Torre di Pisa! No, anzi, di Lamborghini, ma prima che iniziassero a fare le macchine, quando producevano ancora trattori!

Invece... sulla scena norvegese: c’è qualche nuova band buona che volete segnalarci?
TOM: Turbonegro!!
HANK: Noi viviamo e basta in Norvegia ma non consociamo molte band e in ogni caso è prevalentemente roba black metal. Noi siamo l’unica grande rock band norvegese, tutto il resto è bullshit!

Siete qui in Italia per promuovere il nuovo album e ho visto che tra poco suonerete in Germania, Spagna, Inghilterra, ma non in Italia per adesso. Ho sentito che verrete per una data dopo l’estate... mi dite qualcosa di più preciso su questa data?
TOM: Sai, siamo molto spaventati di venire in Italia. Tutte le volte che abbiamo suonato qui uno di noi è finito all’ospedale. Suonare e poi ospedale. La prima volta, come sai, nel 1998 Hank è finito in una clinica psichiatrica, la seconda io sono stato male, vomitavo e il concerto è finito all’ospedale. La terza volta quando abbiamo suonato a un festival a Bologna Pol Pat Pamparius ha avuto dei problemi con l’alcool e siamo finiti all’ospedale. Dì “Italia”!

Italia!
TOM: Porco Dio!

Bè vogliamo veramente che torniate a suonare anche in Italia! Vi farò da guardia del corpo e vi proteggerò da ogni male la prossima volta!
TOM: Ci serve il Papa come guardia del corpo!

Ancora una domanda! Ho letto che il primo singolo da Retox è stato reso disponibile da scaricare sui cellulari da Telenor. Credete che sia una buona strategia quella di rendere la musica disponibile attreverso questi nuovi media? E cosa ne pensate del doloroso problema della musica scaricata dalla rete?
HANK: Si, era disponibile da Telenor, ma sai, è anche sul disco ovviamente. Volevano un 7’’ in vinile ma noi abbiamo preferito l’opzione di farla scaricare. Gli amanti dei vinili ci odiano per questo!
TOM: Si vero...ma non è che devi per forza compare un cellulare per averla. Non abbiamo davvero nessun problema per quanto riguarda la musica scaricata. I nostri fan comprano i dischi, le magliette e tutto il resto!
HANK: Si, voglio dire...scaricano il disco dalla Rete perchè vogliono averlo il prima possibile, ma poi tanto lo comprano comunque, magari neanche lo aprono, lo comprano come un oggetto d’arte, non solo per la musica ma per l’oggetto disco in sè, con l’artwork e tutto il resto, perchè sono dei collezionisti.
TOM: E in Italia, dovrebbero comprare le magliette ufficiali e non quelle del mercato nero! I mammoni della Lazio vendono le magliette al mercato nero!!

Va bene ragazzi... un ultimo commento e un saluto per i lettori di SLAM!, e grazie infinite da parte mia!
TOM: Avanti motherfuckers!! Denim flag!! Bandiera Denim!!

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