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Moreno Lissoni

I rocker WASTE PIPES ci hanno raccontato qualcosa di piu' sul nuovo album, sui cambiamenti della band e sulla scena torinese. Il bassista Lava e il batterista Boe ai nostri "microfoni".

Per cominciare perchè non presentate la band a chi legge SLAM!, ci dite come vi siete formati e perchè avete scelto questo nome?
La band si è formata nell'Aprile 2003 tra i banchi del liceo Darwin di Rivoli (Torino). Il primo obbiettivo fu suonare al concerto di fine anno della scuola, ci piacque talmente tanto che da quel momento non siamo più riusciti a stare senza. Il nome del gruppo è di origine casuale. Eravamo in sala prove e dovevamo comunicare all’organizzatore del concerto il nome per scriverlo sui volantini. Aprimmo a caso il vocabolario e uscì Waste Pipes (tubi di scarico). Non ci dispiaceva, suonava un po’ rozzo e l’idea della musica come valvola di sfogo all’epoca ci sembrò appropriata. La formazione non è mai cambiata e così è rimasto giustamente anche il nome. (Boe)

E' da poco uscito "Make a Move", sbaglio o è un pò differente dalle vostre release passate?
E’ un po’ diverso e ne siamo felici: Make a Move è come una fotografia di quello che siamo adesso e magari fra due anni non saremo più. Suoniamo insieme da sette anni e ogni cosa che abbiamo registrato è rappresentativa di un momento della nostra vita. Noi vogliamo essere onesti, diretti, non abbiamo nessun vincolo artistico se non quello di fare ciò che ci piace. E quindi “Make a Move” è un ritratto di questa evoluzione negli anni, frutto delle esperienze maturate, delle influenze di altri gruppi (siamo molto aperti e permeabili), delle critiche ricevute, degli elogi, dei cambiamenti del modo di suonare di ognuno di noi che poi ricade anche sugli altri. “Make a Move” è anche influenzato dalla tecnologia: la possibilità di registrare i provini in casa ci ha dato nuove prospettive di espressione e ha ampliato le nostre libertà di arrangiamento. (Boe)
                                      
Quanto vi hanno aiutato Valerio Giambelli e Claudio Accatino?
Valerione e Acca sono due amici che sono stati molto importanti nella nostra evoluzione artistica.
Abbiamo incontrato Valerio nel 2006, quando abbiamo registrato “Let Blood Boil”. Ci insegnò molte cose sullo strumento chitarra (Valerio è chitarrista degli Statuo e docente di chitarra a Casa Sonora) e ci diede una mano a trovare equilibrio tra gli strumenti per un più solido tessuto musicale. In questo ultimo lavoro, Valerio è stato importante in fase di ripresa per le sue scelte sui suoni e sulle strutture dei pezzi.
Acca era un nostro compagno di Liceo, la sua esperienza di fonico (dopo aver frequentato l’APM di Saluzzo ha lavorato a Casa Sonica con Max Casacci dei Subsonica) è stata importante per ottenere una buona qualità, per “calzare” sulle nostre canzoni le scelte tecniche giuste, per barcamenarci fra la tecnologia digitale che nessuno di noi conosceva.
Entrambi ci hanno aiutato molto in fase di preproduzione analizzando criticamente dall’esterno le evoluzioni che subivano i pezzi durante l’arrangiamento. Quando siamo andati in studio, dopo un’estenuante opera di preproduzione, sapevamo esattamente quello che c’era da fare. In questo modo siamo riusciti a restare nei tempi previsti (per ovvie questioni di budget) e offrire un prodotto (speriamo...) di qualità a chi ascolta. (Boe)

Mi è piaciuto molto il concept "medico" del booklet, me ne potete parlare?
Il concept medico deriva dall'idea di raffigurare il battito cardiaco in copertina. La prima idea era quella di mettere solo uno schermo con l'elettrocardiogramma, poi abbiamo inserito un oscilloscopio. A quel punto, grazie all'aiuto di Claudio “Ciccio” Prencipe e Simone Scuderi che hanno curato tutto l'artwork, abbiamo studiato un idea di concept carina: l'ambito medico calzava a pennello!
Abbiamo scelto così immagini anatomiche e abbiamo creato cartelle cliniche apposite per rappresentare i 6 pezzi dell'EP. (Lava)

Oltre ai classici nomi, a "curare" i vostri pezzi citate anche gruppi come Tokyo Dragons, Darkness e Strokes... ma dovendo scegliere 3 soli nomi per descrivere il sound di "Make a Move" quali direste?
Non è sicuramente facile per noi scegliere 3 sole band a rappresentare il sound dell'EP, proprio per questo abbiamo citato per ogni brano due gruppi con caratteristiche anche molto diverse. Ma siccome mi metti alle strette ti sparo tre big che durante le sessioni di “Make A Move” abbiamo sentito molto vicini a noi: The Who, per il potere pop dei loro classici e per l'attitudine punk-ma-con-classe; The Cult, per lo spirito eclettico e poi ovviamente non possiamo non citare Led Zeppelin, sono la band preferita di tutti e 5, non smetteremo mai di vederli come degli dei.  (Lava)

Cosa pensate invece di questo revival rock and roll e di gruppi come Airbourne, The Answers, Wolfmather, ecc...?
Di positivo noto che i giovani venendo a conoscenza di queste band, tramite Virgin Radio o Rock TV, scoprono anche i vecchi classici. Il problema è che quando ascolto gli Airbourne mi pare di sentire il peggior disco degli AC/DC.
Dei tre citati i miei preferiti sono indubbiamente The Answers, li abbiamo visti dal vivo l'anno scorso con gli AC/DC. Loro li sento più puri, più personali e più vicini ai giorni nostri, comunque pochi cazzi: sono tre grandi rock band! E poi ora facciamo poco i fighetti, se ci mettessimo pure a ripudiare il revival hard rock potremmo chiudere la baracca... (Lava)

Nella title-track "votate Elvis", visto che siamo stati in periodo di elezioni, se doveste rappresentare il partito del Rock, che slogan e quali stratagemmi usereste per convincere il popolo a votarvi?
Beh, lo slogan sarebbe sicuramente “Make a Move”, in italia sarebbe “datti da fare, o svegliati”.
L'idea di “movimento” rappresentata dal cuore è significativa dal momento che il cuore è l'unico organo capace di eseguire un movimento spontaneo. Rappresenta quindi una specie di resistenza all'immobilità e al “vento di convienza che ci gela i piedi” e non ci fa “ballare” (giusto per citare la title track). (Lava)

Viviamo in un periodo in cui sembra che le persone siano stordite da oppiacei televisivi, come se svanisse la coscienza critica. La gente subisce passivamente quello che le viene imposto, e i risultati sono poi sotto gli occhi di tutti: censura, illegalità, appiattimento su toni volgari e vuoto di sostanza... occorre tenere alto il livello di guardia e non accettare quello che ci viene imposto, ma “darsi una mossa”, fare sentire la propria voce, fare “rumore”. Ed ecco che il rock diventa metafora di tutto questo, diventa lo spirito con cui affrontare il mondo di oggi. La musica come strumento di libertà, ma una libertà interiore, libertà di spirito che ci mantiene vivi. I nostri rappresentanti sarebbero persone libere, oneste e sincere prima di tutto con sé stesse.  (Boe)

Leggendo la vostra biografia vedo che avete aperto per diversi gruppi, cosa mi raccontate se vi dico Elio e Le Storie Tese, Thunder Express, Fabio Treves e Francesco C?
Il concerto con Elio è stato un mezzo disastro, abbiamo aperto suonando cinque pezzi (fin qui una figata) e appena abbiamo finito ha cominciato a diluviare, rovinando la serata. Però gran serata: il pubblico era seduto nel prato antistante il palco e c’era un sacco di gente, sembrava una piccola Woodstock.
Con Francesco-C c’è una bella amicizia da anni e abbiamo condiviso con la sua band il palco più volte, è sempre una festa. Memorabile una data insieme allo Zoe di Milano. Dopo un fantastico live abbiamo ballato come degli sbarbatelli tutti insieme sulle note di Girls Girls Girls...
Fabio Treves è stata una sorpresa, non come musicista (innegabile il valore artistico della FT Blues Band), ma come persona. Andavamo a sentirlo quando ancora andavamo al liceo, è stato emozionante trovarsi dall’altra parte: noi sul palco e loro sotto che ascoltavano. Il tutto dopo una cena indimenticabile, divertente, con un intenso scambio di opinioni e risate.
I Thunder Express hanno suonato con noi al festival Rokkerolla al Taurus di Ciriè (TO). Quella serata ci ha fatto conoscere ad un pubblico nuovo, ma molto attento, che ci ha seguito con calore. E ci ha fatto conoscere al locale, una realtà felice della musica torinese, che ci ha poi proposto di presentare il nostro nuovo EP sul suo palco, scelta rivelatasi particolarmente fortunata. Insomma, siamo molto contenti di queste esperienze che abbiamo fatto. (Boe)

Avete molte date all'attivo, la più bella e la più brutta che ricordate?
Per fortuna abbiamo uno spirito per cui ci sentiamo fortunatissimi solo per avere la possibilità di suonare dal vivo e tra amici (per altro è l'argomento della opener di Make A Move: “First Class”), quindi come potrai immaginare le date che vanno male per noi sono pochissime, la peggiore è stata indubbiamente nell'Aprile del 2004 in una chiesa sconsacrata a Rivoli. Dei tamarri ci tirarono i pop corn, tornai a casa con i capelli salati.
La più figa: bhè il mese scorso proprio al Taurus di Ciriè (TO), abbiamo presentato l'EP davanti a 250 persone e abbiamo condiviso il palco con amici come Backstage Heroes, Dixie Triton e Dj Tony RnR. E' stata una festa incredibile! (Lava)

Come è la scena a Torino? Posti dove suonare e gruppi con cui dividere il palco?
La scena di Torino è una figata! Molti si lamentano perché c'è poco rock n'roll, secondo me non è affatto vero! E anzi se devo dirla tutta la scena rock underground di Torino è meglio di quella di Milano. Qualche nome: Backstage Heroes, Lunìa, The Afterglow, Fatty Chaos, Baroque, Nymphea Mate, fino a pochi anni fa spopolavano i Motorcity Brags.
In effetti gli unici che suonano hard rock puro tra quelli che ho citato sono i Backstage Heroes, per il resto c'è molto indie, molto pop e molta elettronica. Ma per me il rock n'roll non è solo capelli cotonati o pantaloni a zampa...siamo anche nel 2010!
Di locali invece c'è un po' di carenza, ci sono club fichissimi come Lapsus (Torino) e Taurus (Ciriè), dove abbiamo passato serate indimenticabili. Però mancano un po' i clubbettini piccoli che con 20 persone sono stracolmi e senti il calore delle persone addosso...insomma i posti che piacciono a noi! (Lava)

Siamo alla fine, grazie della chiaccherata, lascio a voi la conclusione...
Ou!! Ce la siamo spacciata troppo seriamente in questa intervista, in realtà sbrachiamo molto di più!! Quindi controllate le nostre date qui su SLAM e veniteci a trovare!!
Bella Moreno e grazie a tutti! Rock N'Roll!


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