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ALLEYCAT SCRATCH "Deadboys In Trash City" - Kick Your Cat 1993
MIO DIO CHE CD!!! Chi nel 1993 si era lasciato perdere questo autentico must, so che adesso si starà dannando l'anima in tutti i negozi del globo alla ricerca di qualche copia lasciata nell'usato. L'unico consiglio che posso darvi è quello di continuare le vostre ricerche perchè ne vale veramente la pena. Eddie Robinson, Devin Lovelace, Boa e Robbi Black hanno realizzato un lavoro che resterà sicuramente tra i CD culto del genere, insieme a qualche altra band che per un cazzo o per l'altro non è mai riuscita a sfondare. 10 songs di glam losangeleno fatto di riff taglienti, ritmiche sculettanti e coretti orecchiabili, il tutto colorato da testi sessisti e acuti. "Stiletto Strut", "Take A Bite", "Sexual Addiction", "Trash City", la ballata "Roses In My Grave" e la glammosa e divertente "Plastic Dolls" sono delle autentiche perle, viste solamente in album come "Look What The Cat Draggen In", "Too fast For Love" e "Electric Boyz With Electric Toyz". Cercate gente, cercate...

Moreno Lissoni

BAD ROMANCE “Code Of Honor” Polydor - 1991
Dotata da una roca timbrica vocale, la graziosa leader dei Bad Romance Joanna Dean riesce a crearsi uno stile prettamente personale che all’epoca aveva contribuito ad affermarla come una delle più valide vocalist. Avvalendosi della preziosa collaborazione di gente come Steve Eriks, Jackie Vincent, Roger Cox e dell’ospite d’eccezione Tom Keifer (dove il singer dei CINDERELLA duetta con la bella Joanna nella stratosferica “Love Hurts”), quest’album basa tutta la sua forza d’urto su un’ottima freschezza compositiva, come “The House Of My Father”, la title track, “Whitest Lies”, “Love Is Blind” e la cover “Love Hurts”. Peccato che il successo non abbia baciato il quartetto del New Jersey che, pur non avendo partorito un vero e proprio top-album, riescono ugualmente a coinvolgere l’ascoltatore.
Moreno Lissoni

BONFIRE "Feels like comin' home" LZ Records 1996
Chi non conosce i teutonici Bonfire? Egregi maestà dell'arena rock negli anni ottanta e degni maestri di come comporre canzoni esaltanti e spensierate, hanno vissuto, negli ultimi anni novanta, una seconda
giovinezza. Anche se la vita è uguale per tutti e la vecchiaia è ormai troppo vicina ai nostri tedesconi preferiti, non si può certo darli per morti. Abbiamo visto che con gli albums del 97 e del 99 sono ritornati con un'energia senza tempo e nuove idee che han fatto tremare i pavimenti dei vostri vicini ma, un album poco pubblicizzato e non particolarmente fortunato è stato questo "F.L.C.H." che porta i sopravvisuti Claus Lessman e Hans Ziller in componimenti prettamente melodici ed acustici, regalandoci comunque attimi di stellare vitalità e gioiosa malinconia. Quattordici pezzi all'insegna della melodia come dicevo incentrati proprio su "Feels like comin' home" e "Back to you" comparse su realizzazioni di film televisivi tedeschi. Insomma, un album pieno di melodia dove pianoforte e chitarre acustiche hanno il predominio strumentale e dove la voce di Claus è sempre nella sua piena caratteristicità. Incredibile la lista degli sponsor, senza la quale questo disco non sarebbe stato prodotto. Per chi vuol ascoltare questi vecchi dinosauri in veste prettamente melodica (a volte anche nauseante)vi consiglio caldamente questo album. Per gli altri che ne preferiscono la parte rocciosa allora:statene alla larga! Intanto aspettiamo la fine di questo anno ove dovrebbe uscire il loro nuovissimo ed atteso album!
Marco Paracchini

BLACKFISH "Blackfish" - Epic 1993
Concentrato di street rock romantico e suadente questo "Blackfish", forse uno degli ultimi album di genuino r'n'r uscito su major. Il CD presenta 13 brani che alternano melodiche street rock song a malinconiche ballate, una sorta di LA GUNS meet ENUFF Z'NUFF. "I Don't Care", "Easy As Saying Goodbye", "Down For The Count" e "Hey Julie" sono degli ottimi esempi di energia stradaiola dove sporchi riffacci giocano a rincorrersi con splendidi chorus, mentre "If I", "Sugar Shack" (dedicata al rodie scomparso prima dell'incisione dell'album), l'acustica "I Believe In You" e la fenomenale "The Only One" sono le slow songs che danno un tocco magico a questo grande CD. Sicuramente uno dei migliori lavori di street rock di questo fottuto decennio!

Moreno Lissoni

STEVE PLUNKETT “My Attitude” - Quality - 1991
L’ex frontman degli AUTOGRAPH realizzò nel ‘91 questo album di mainstream rock dalle belle melodie e da un sound molto pulito. Dodici brani tra cui l’up tempo di “Every Little World”, la cover di “Louie, Louie” e la yankee “So Mysterrious” scritta in compagnia degli ex SOUTHGANG Jesse Harte e Butch Walker. “If I Had My Way” e “You Make Me Bleed” sono due composizioni che troveremo in seguito nei rispettivi lavori di EVERY MOTHER’S NIGHTMARE e SIK VIKKY, percui non lasciatevi scappare questo lavoro che sicuramente non farà fatica a farsi apprezzare.
Moreno Lissoni

BOGUS TOMS “Bogus Toms” Mojo - 1992
Four piece di Los Angeles che imparate a dovere le lezioni impartite da MOTLEY CRUE, FASTER PUSSYCAT, DANGEROUS TOYS e dai classici cliché imposti dal glam rock di quell’epoca, sforna questo grazioso cd, composto da un sound sculettante e da lyrics a luci rosse. Le tre song d’apertura confermano subito ciò che ho appena scritto e consiglio tutti di alzare il volume immediatamente con “Rock Attack” e “Be Like You”. Se non fosse stato per l’imperversare del grunge, sicuramente “Missile Of Love” avrebbe avuto un’altro destino nelle radio californiano, perché il brano in questione ha tutte le caratteristiche del potenziale radiofonico. Altre song degne di nota sono la scanzonata “I Shot Love” e la rolleggiante “50/50 Change” che ci consegnano un album pregevole senza troppe cadute di tono.
Moreno Lissoni

EROTIC SUICIDE “Abusament Park”- Fastlane Records 1994
Per tutti i nostalgici di FASTER PUSSYCAT e compagnia bella, arrivano questi rotic Suicide. Ci pensa il quintetto a spazzare la nebbia stagnantedell’alternative, con il loro debutto di glam sleazy sferzante e cattivo. Si viene colpiti in piena fronte già dall’opener “Babylon”, Faster Pussycat all’ennesima potenza! “Can’t Remember” non spegne la sua furia, chitarre e rhythm section sono carri armati impazziti sui quali il singer Rachal Rose non risparmia le tonsille! “Goin’ Down” e “Comes Around, Goes Around” sono due mid tempo di puro glam/sleazy targato 80’s. “Get What You Pay For” è perfetta per il debutto dei BANG GANG
, si viaggia così per tutta la durata del CD. “Siucide Never Sounded So Good”, è scritto nel libretto di “A.P.”. Parole sante!
Gianluigi Rossetti

MADISON "Best in show" - Sonet Grammofon 1986
Goran Edman, talentuoso vocalist preso poi in diversi gruppi (Malmsteen's Rising Force, Glory, Street Talk, Kharma) ha iniziato le sue impressionanti alzate di volume canoro, pare, proprio con questo gruppo, che all'epoca rubò non poca attenzione presso le riviste del settore, non facendolo però decollare come avrebbe dovuto. Standard canori elevati, come ad esempio gli STRYPER, i TNT o, poi, gli STEELHEART, sono parte integrante di questo lavoro dei Madison, dove l'acuta voce di Goran, assume toni elevati e impressionanti. Non capaci di scegliere una strada consona alla loro personalità, prendono spunti, o quantomeno traspaiono sonorità tipiche degli ZENO, EUROPE, primi STRYPER e primi TNT, come già sopracitato, nelle quali chorus trascinanti e riff al fulmicotone si sprecano per la gioia delle orecchie di chi non si è mai evoluto. Splendido l'intermezzo di piano "Drama" che introduce la balld pianistica "Shine", che ancora oggi la reputo una ballad con i controca#*i, dove la bravura degli strumentisti e l'ugola d'oro di Goran si trasformano in un tuttuno, regalandoci un momento di intensa riflessione. Purtroppo spunti alla DIO, rovinano quello che poteva essere un buon album classico di rock di altri tempi ma, tutto sommato, il combo scandinavo avrebbe meritato più chances di quelle che ebbero ai tempi. Ascoltare per credere.
Marco Paracchini

GIANT “Last Of The Runaways” - AM Records - 1989
Parlare di un disco come “Last of the Runaways” e dei Giant in particolare non è cosa facile. Occorrerebbe una rubrica a parte dedicata solo al talento di un musicista come Dan Huff (chitarrista turnista con artisti del calibro di Chicago, Mark Spiro, Shania Twain, Michael Jackson; più recentemente produttore dei Megadeth). La prima track “I’m A Beliver” (il cui intro di chitarra verrà saccheggiato a piene mani dai Ten nel loro primo CD) apre con un riff che ricorda un pò certe sonorità di The Edge (U2), per poi esplodere in un inciso da infarto. Ma è con la terza traccia che i Giant ci regalano una song unica: sto parlando di “Can’t get close enough”, un mid tempo sostenuto da un riff che dire ruffiano è un eufemismo. Segue poi la splendida ballad “I’ll see you in my dreams”, in cui si fanno sentire certi eco a-là Toto. “It takes two” è puro A.O.R. da manuale con un ritornello che difficilmente vi toglierete dalla mente, anche se la somiglianza con la sigla del serial TV “Fame” è un pò troppo evidente (ma come non perdonare un artista come Dan Huff?). Insomma per chi già non lo avesse fatto, corra a procurarsi una copia di questo capolavoro assoluto!
Umberto Sartini

INTUITION “Turn It On!” - Intuition 1994
Gli Intuition fanno parte di quella schiera di gruppo sfigati, usciti con un buon lavoro in un periodo di merda come il 1994, quando il grunge aveva lo strapotere su tutto il mercato internazionale. E’ un vero peccato perchè quest’autoproduzione meriterebbe più considerazione soprattutto da parte dei fans di WINGER, BILOXI e compagnia bella. Le undici composizioni sarebbero l’ideale colonna sonora di un qualsiasi film girato nei collage americani, tra birre, ragazze e amori perduti. Le mie preferite sono “Southside”, lo slow “Don’t Let Me Go”, l’ariosa “In Love Again”, la malinconica “Jaquline”, la title track e la conclusiva “Night By Night”.
Moreno Lissoni

SLAM ST. JOAN “Saved By Grace” - Heart & Soul - 1994
Interessante lavoro di questi rocker di Chicago, autori di un cd grintoso e a metà strada tra quanto proposto da LA GUNS e SKID ROW. Nulla di nuovo, ma fa piacere sapere che c’é (o meglio c’era!) ancora una band capace di tenere viva la scena street rock. Buona la performance del singer Rob Creek, ruffiana e tosta al tempo stesso che a tratti ricorda quella del più celebre Phil Lewis. Si parte con la title track, chitarre, buona sezione ritmica e un gran cantato, segue “Blinded By Fire” rozza e melodica come i primi SKIDZ. Insomma, uno sporco street metal condito da un pizzico di rozzo blues, che magari incappa in troppi cliché, ma che sa come farsi apprezzare!
Moreno Lissoni

GOTTHARD “The Hamburg Tapes” - Bmg Japan - 1996
Registrato all’hamburg Marktalle nell’aprile del 1996, solo cinque pezzi come omaggio ai fedeli fan giapponesi. Quanto basta per dimostrare la loro energia sul palco. Da “In The Name” alla cover di BOB DYLAN “Mighty Queen”, “I’m your Travellin’ Man”, “Mountain Mama”, cantata insieme ad un pubblico esultante, per chiudere con il r’n’r scatenato di “Hole In One”.
Pierluigi Rossetti

JETBOY "Damned Nation" - MCA 1990
Due anni dopo l'eccezionale debutto, esce questo "Damned Nation", ottima raccolta di superlativo hard/street. Già dalle prime note di "Stomp It" si viene travolti da vocals line e chorus immediati e micidiali. "Moonlight" è sulle stesse coordinate, per un mid tempo senza tregua. "Groove Tube" è una slow song che si velocizza nel chorus inevitabilmente coinvolgente. "Heavy Cheavy" vi porta a fare un giro dalle parti del Sunset Strip, in un altro mid trascinante. Sarete calati in atmosfere più soffuse con la seguente "Too Late". "Evil" riprende quota con un chorus che si insinuerà nelle vostre pieghe celebrali per restarci molto a lungo. Provate a non cantarlo... Classico hard r'n'r è quello che vi propone "Trouble Comes", mentre "Bullfrog Pond" pesca nel songwriting dei MOTLEY CRUE. "Ready To Rumble" è hard/street grintoso e servito right between the eyes! "Rock'n'Roller" non molla la presa e continua a sbatacchiarvi per bene. Si chiude con i 23 secondi di "Jam", in qualche saloon a suonecchiare con un'armonica e le slide guitar. Alla fine si è pronti per un'altro ascolto, e un'altro, e un'altro, e un'altro...

SHY “Excess All Areas” RCA - 1987
Capitanati dall’ugola di Tony Mills (poi leader dei SIAM), gli inglesi Shy realizzano un vero e proprio capolavoro di melodic hard rock, come rispota britannica a EUROPE e BON JOVI. L’opener “Emergency” pesca direttamente dal repertorio delle band appena citate con le tastiere dell’ottimo Paul McKenna e la voce di Mills sopra tutto. “Break Down The Walls” e “Devil Woman” ci mostrano una band tosta, potente e melodica al tempo stesso che fa delle chitarre di Harris e dalla sezione ritmica di Kelly e Stephen gli altri pilastri portanti del gruppo. Se poi aggiungete che dietro alla consolle c’é il grande Neil Kernon, non avete scelta: cercatelo!
Moreno Lissoni

HEART THROB MOB “Hit LIst” - Self Produced - 1993
Yeahhh!!!! It’s party time!!! Glam, glam e ancora glam in questo debutto discografico dei glamsterz californiani HTM che nonostante una pessima produzione realizzano un 12 tracks di party glam solare e divertente. Musicalmente i quattro coloratissimi musicisti sembrano la versione pop dei primi POISON e i PRETTY BOY FLOYD soprattutto per la timbrica vocale del frontman Lonny Lovett e per le ritmiche saltellanti che hanno contraddistinto l’esordio discografico della band di Steve Summers. “Psycho”, “Attitude”, “You”, e “Johnny’s Got A Girlfriend” (la mia preferita) sono glam rock allo stato puro! Avete avuto una giornataccia al lavoro? L’esame è andato di merda? Avete appena litigato con i genitori? ...beh, allora è arrivato il momento di inserire nel vostro lettore cd questo “Hit List”, vi sentirete sicuramente meglio!
Moreno Lissoni

MASQUERADE "Masquerade" - Dino Music 1992
Mi ci vorrebbe l'intero numero di SLAM! per descrivere compiutamente l'esordio del four-pieces svedese, ma per ovvie esigenze la cosa non è possibile. Il riff tritasassi di Thomas G:son apre "Gimme all Your Love", mastodontico pezzo di hard melodico; sulla stessa lunghezza d'onda si pone anche "Our Time Has Come" resa stellare dalla splendida voce dello screamer Tony Yoanson che oltre a deliziarci con le sue doti canore ci dimostra la sua abilità come song-writer. "Ride With The Wind" potrebbe benissimo far parte del songs-book di Le Tekro & Co., mentre "Wild Child" è un granitico hard rock con frequenti break e con un coro di facile presa. Circa 53 minuti di melodic hard rock di altissimo livellorendono questo album qualcosa di imperdibile e se non siete ancora convinti provate ad ascoltare le romantiche "All Night All Day" e "Lonely World" veri gioielli di matrice scandinava. Più lo sentirete e più lo vorreste sentire, perchè questo lavoro è come ina droga, una volta assimilato non ne potrete più fare a meno. Buona overdose!!
Moreno Lissoni

JADED HEART “Inside Out” - Long Island - 1994
Usciti recentemente con il loro ottimo quarto album, i teutonici Jaded Heart esordirono nel 1994 con questo “Inside Out” vero e proprio capolavoro di matrice americana. La band capitanata dall’ex vocalist dei BONFIRE Michael Bormann, ci propone un trascinante hard rock a stelle e strisce che molto ricorda i BON JOVI d’annata, FIREHOUSE e i connazionali CASANOVA. Si respira aria yankee nella title track, in “Mama”, nella ruspante “How Many Tears” e nella meravigliosa “Excuse” che fanno di Bormann uno dei più dotati vocalist e songwriter tedeschi. Se siete amanti dei cori da stadio e dei chitarroni sparati a mille allora sapete cosa dovete andare a cercare!
Moreno Lissoni

ROAD VULTURES “Fire It Up” - Circumstanzial - 1992
Capitanati dal vocalist Kevin K, il gruppo di New York ci spara in faccia dieci tracce di sporco r’n’r tanto caro a gente come Johnny Thunders. Il cd pur non essendo un capolavoro si fa ascoltare con piacere grzie ad un buon connubio tra guitar solos e cori orecchiabili. Le atmosfere seventies sono presenti pressoché in tutto il cd e pezzi come “Call”, “Leslie”, “Rock & Roll Bar” e la divertente “Ok Tonight” ci trasportano indietro di almeno vent’anni, quando ancora i “looser” andavano di moda.
Moreno Lissoni

SAINTS AND SINNERS “Saints And Sinners” - Savage Records 1992
Ecco un’altra scorpacciata di sano class/hard pieno di riff, cori e quant’altro possa fare bene allo spirito rockettaro! Questa volta la flebo ricostituente ci viene somministrata dai S&S, giovane quintetto prodotto da Aldo Nova. I baldi giovani non risparmiano per un solo minuto il loro grintoso e compatto r’n’r! In “What That Walk” potrete trovare tracce dei RATT, mentre l’iniziale “Shake” e “Rip It Up” non fanno sconti a nessuno in quanto a riff e compagnia bella. “Takin’ My Chances” è una bella slow song, subito incalzata dall’elettricità di “Kiss The Bastards”. “Wheels On Fire” vi porterà la glicemia a livelli di guardia e si vola che è un piacere. “Lesson Of Love” è pura energia, assolutamente sublime. Vi serve un pò di respiro? Cinque secondi, poi poderosa balld a nome “We Belong” vi travolgerà nuovamente! Il sostenuto mid tempo di “Frankeistein” vi terrà compagnia per ben dieci minuti, per chiudere con la bella “Slippin’ Into Darkness”. Serve altro?
Gianluigi Rossetti

RECKLESS “Heart Of Steel” - Unidisc M.Inc. - 1984
Mentre gli ICON lasciano la loro impronta sulla rock scene dell’epoca, dal Canada arrivano i quattro Reckless, i quali proponevano il loro class/hard sullo stile di quello realizzato dalla band di Dan Wexler. Senza raggiungere la qualità dei primi, i canadesi offrono dieci pezzi senza infamia, per trenta minuti da passare senza troppo impegno. I primi tre pezzi sono gli highlights del Cd: “Hot And Ready”, classico arena anthem, la title track e “Drivi’ You Mad”. Il resro si muove nella sufficienza un pò risicata. Se vi capita di trovarlo ad un prezzo non troppo eccessivo potete anche farci un pensierino.
Pierluigi Rossetti

JOKER “Cool Deal” - Red Light - 1992
Secondo e ultimo lavoro per il quintetto americano dei Joker che nonostante le pessime recensioni dell’epoca, riascoltato oggi fa un bel “effetto”. Apre “Stand Up, Shot It Out” un mix tra BATON ROUGE e CHINA RAIN, segue “Little Willy” e song un pò banale ma assai divertente. “Don’t Turn Away” 10 anni fa sarebbe passata facilmente in tutte le radio, grazie alle melodie ereditate da SLAUGHTER e WARRANT. Vi segnalo anche due mega ballatoni intitolati “October Wind” e “Love Keeps” che coronano un album di tutto rispetto!
Moreno Lissoni

SISTER WHISKEY “Liquor And Poker“ - Warner Bros 1993
Dediti a sonorità a metà strada tra lo street e il southern i californiani SISTER WHISKEY, ci regalano un album composto da tredici composizioni di sudato rock da saloon. L’accostamento a bands come THUNDERFOOT, THE FOUR HORSEMEN e in parte CINDARELLA viene spontaneo già al primo ascolto: ritmiche sculettanti, slide guitars, cantato e cori accessibili. Esordio da paura per la band prodotta da Dana Strum (SLAUGHTER) che con il singolo “Simple Man”, “Can You Satisfy Me”, “Keep Waitin’”, “I’d Lie To You...”, “Excuse Me”, “Cryin’ Inside”, ... vi porteranno sulle deserte freeways americane.
Moreno Lissoni

Mark Williamson "Time slipping by" - Peak Records - 1994
A molti di voi, il nome di Mark Williamson risulterà totalmente sconosciuto. Ad essere sincero neanch'io avevo idea di chi fosse l'autore di questo CD, ma dopo un estenuante ricerca notturna su internet, ho scoperto di avere a che fare con un artista molto quotato, lo troviamo infatti già come cantante con Mike Oldfield ed insieme a Steve Lukather nei Bridge 2 Far. Veniamo a Noi, "Time Slipping By" è votato alla melodia piu' raffinata supportata da arrangiamenti e produzione incredibili, quindi se cercate riffs taglienti, vocals graffianti e bad attitudes passate alla prossima recensione. Le coordinate in cui possiamo inquadrare "Time Slipping By" sono un pop-christian-westcoast di rara fattura, ne è un esempio la splendida "Prayer for the Children", scritta insieme a Michael Thompson, ma soprattutto la sognante "Tears like Rain" dal cui fascino mi devo ancora riprendere. Emergono qua e là rimembranze Boltoniane, ma la superiorità di Mark Williamson è eclatante, e "Closing In" è li a dimostrarcelo. Purtroppo le possibilità di trovare "Time Slipping By" sono molto basse, ma se avete amato gli "LA Cowboys" e "Richard Marx" con "Repeat Offender" non esitate a cedere la vostra ragazza/o pur di farlo vostro.
Umberto Sartini

SKYHIGH “Tales From The Crib” - Wizatree Rec. 1996
Gli sconosciuti Skihigh, stamparono qualche anno fa questo grazioso Cd di hard rock melodico americano, forse poco originale, ma decisamente orecchiabile. Si parte con il melodic hard rock di “Knife Throgh The Heart” molto vicina ai JADED HEART del primo album e si prosegue con il class rock sessista di “How Far”. “Wounds So Deep” è una bella ballata in TRIXTER-style mentre con “Give Me A Reason” si ritorna a rokkare in puro stile yankee. La cover di “Let It Be” dei BEATLES è il coronamento di un lavoro di tutto rispetto, ma difficilmente reperibile.
Moreno Lissoni

VOXEN “Sacrifice” Statue Records - 1995
Gran bell’esordio per il quintetto californiano dei Voxen che si schiera al fianco di bands come DANGER DANGER, SHY TIGER, INTUTION, LOAD & CLEAR e di tutte quei gruppi che fanno dell’arena rock la loro bandiera. “Blame It On Love” ha un’icedere anthemico da paura, mentre “Paradise” e “Shadow” ci mostrano i Voxen più energici e incazzati. Chiudono l’album “The Eagle” e una traccia fantasma che cattura i nostri durante un’esibizione dal vivo dove sembra di ascoltare gli WARRANT. ICome in ogni buon album che rispetti, non poteva mancare lo slow, che in questo caso si intitola “Mama’s Eyes”, un pò stereotipata ma sempre piacevole!
Moreno Lissoni

NIAGARA “III” - Immense Record - 1994
Terzo album per il quintetto spagnolo dei Niagara con il nuovo singer J.A. Manzo. Il gruppo iberico si muove intorno a sonorità alla EUROPE e ai primi BON JOVI e vede in “Go” un ipotetico hit, che per i motivi che tutti conosciamo non è stato possibile sfruttare. Altre due composizioni molto valide sono il brano d’apertura intitolato “Bad Reputation” e la 80’s style “Going Crazy”. Un cd non indispensabile, ma se lo trovate tra le offerte fateci un pensierino!
Moreno Lissoni

WILD SIDE "Under The Influence" - Capitol 1992
Primo esame per il quintetto californiano dei WILD SIDE, che sette anni fa diedero alle stampe questo "Under The Influence" disco di class street di tutto rispetto. Sebbene all'epoca non fu molto esaltato dalla critica, adesso un lavoro del genere farebbe sicuramente gridare al miracolo, per il suo suono così retrò e per il look rokkettaro dei cinque. Apre "Hang On Lucy" primo singolo della band che passò anche in qualche radio italiana, segue la stradaiola "So Far Away" e si giunge così alla ballad "Just Another Night" che non si discosta molto da "Love Is On The Way" dei SAIGON KICK. Se un'ipotetica versione class dei RATT potrebbe incuriosirvi avete trovato il disco che fa per voi altrimenti passate oltre perchè tracce come "Looks Like Love", "Hair Of The Dog" e "Monkey See Monkey Doo" non fanno altro che confermare questo paragone.
Moreno Lissoni

SMACK “On You” Munster Records - 199?
Su licenza della Zen Garden (che si era già occupata delle ristampe su CD aggiungendo alcune bonus tracks) líetichetta spagnola Munster Records ha ristampato il primo, bellissimo, LP dei finnici Smack, uscito nel 1983. Le danze si aprono con l’anthem “Good Morning Headache”, semplice r’n’r song costruita su 2-3 accordi, specchio ideale di come ci si sente al risveglio dopo una serata di eccessi etilici!! Da segnalare ancora la triste “Completely Alone”, dove la voce carica di angoscioso pathos di Claude è accompagnata da una malinconica chitarra acustica, e “Cemetery Walls”, tributo del cantante all’idolo Jim Morrison. Il vinile (trasparente) è ottimamente registrato ed è accompagnato da una efficace veste grafica e da un foglietto interno con estratti da interviste più o meno recenti e varie note biografiche. Per info: Munster Records. P.O. Box 18107 28080 Madrid -Spain- HYPERLINK
http://www.munster-records.com
Simone Parato

MOTHER MERCY “Love At The First Bite” - Sel Producet - 1998
Dopo mille peripezie, sono riuscito ad avere il debutto dei “bad boyz in black” californiani. Capitanati dal drummer Seam Scott, la band gira attorno a sonorità sleazy con qualche spruzzo di dark. Il brano migliore è senza dubbio proprio il loro grido di battaglia “Bad Boyz In Black”, grande r’n’r con un ritornello molto accattivante. Buona anche l’unica ballad “Goodbye To You”. Tutto il cd scorre velocemente anche se alcune canzoni sembrano ripetersi nelle parti ritmiche. Tutto sommato un buon CD!
Giovanni Anzaldi

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