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listen.to/thestorm.com

 

THE STORM
"Eye Of The Storm"
Music For Nations - 1995

Una recensione non basta a rendere giustizia ad uno dei gruppi culto dell’ Adult Oriented Rock. La poesia e la melodia trasmesse da questo combo americano sono vette irraggiungibili da qualsiasi band del pianeta e non saranno eguagliate ne ora ne mai. Gli Storm sono unici, rari, immensi nella loro composizione: immaginate il dream team del basket NBA oppure la nazionale italiana di calcio…. beh… (forse) ho reso l’idea di quello che rappresentano gli Storm nel panorama rock mondiale.
Il compito di far sudare freddo i poveri ascoltatori è stato affidato al miglior Kevin Chalfant (707,Two Fires,The V.O.) di sempre e al tastierista Gregg Rolie che supporta l’ugola d’oro di Kevin in duetti da infarto. Se i virtuosismi vocali di Chalfant non dovessero bastare a tramortire gli ascoltatori ci pensa il magico Josh Ramos… mica un chitarrista qualunque… IL chitarrista !
I suoi assoli sono come stilettate al cuore… lunghi… intensi… inebrianti come una bella donna che ti sussurra nell’orecchio parole d’amore!
La parte ritmata è affidata a Ron Wisko mai sopra alle righe e che fornisce un ottimo supporto anche per il songwriting altrimenti affidato alle sole menti geniali di Chalfant e Rolie con l’ausilio del produttore\autore Bob Marlette.

L’opera si apre con “Don’t Give Up”, uno straordinario pezzo ritmato e con un ritornello da psicofarmaci… ma è probabile che nemmeno quelli servano a levarlo dalla testa !
Chalfant ci invita a non mollare… e chi molla! Non vedo l’ora di ascoltare il secondo pezzo! Se gli Storm volevano colpire subito al cuore ci riescono perfettamente con la ballad “Waiting For The World To Change” che è la dimostrazione pratica di quello che significano classe, raffinatezza e melodia… piango! Le trame vocali, tastieristiche e ritmiche sono talmente immediate e complesse allo stesso tempo che ci si chiede come possa essere possibile creare cotanto splendore !
Già al primo ascolto ti sembra di conoscere tutte le canzoni a memoria eppure a quasi dieci anni di distanza non ti stanchi mai di ascoltare nuovamente il lavoro di questi geniacci !

Proseguendo ci imbattiamo nell’unica canzone al di sotto degli standard (mostruosi) a cui ci aveva abituato la band ovvero “Livin’ It Up” che esce dagli schemi convenzionali e porta un po’ di freschezza al CD ma non riesce a lasciare il segno. Una traccia indelebile la lascia la seguente “Love Isn’t Easy” con il suo refrain immenso ! Ogni tanto mi viene da cantarla al lavoro… mentre sono con la mia ragazza… durante una partita di calcio… (ma cosa c’entra?!? mah… chissenefrega…). Ma le sorprese non sono ancora finite e gli Storm ci regalano una delle più belle ballads di tutti i tempi: “What Ya Doing Tonight?” ! Questa splendida poesia inizia con un flebile piano accompagnato dalla voce suadente di Kevin per poi esplodere in una tempesta di passione e sentimento che non lascia sopravissuti!
Ormai stremati, estasiati, impressionati, riusciremo ad avere la forza di ascoltare le ultime due composizioni?
Almeno fosserò di qualità infima…. macchè… “Come In Out The Rain” è un’altra gemma e la conclusiva “Long Time Coming” termina un lavoro che sarà ricordato molto a lungo da chi la musica la ascolta soprattutto per avere emozioni.
The Storm: grazie !
Marcello Piccinini


 

GLEN BURTNICK
"Retrospectacle"
MTM- 1996

Album datato 1996 che presenta una serie di canzoni tutte scritte da Burtnick che si conferma così autore di spessore dopo aver contribuito alla rinascita degli Styx nel 1990 e non a caso è qui presente il pezzo trainante di “Edge Of Century” del combo americano ovvero “Love Is The Ritual” completamente ri-arrangiata per l’occasione.
Altre composizioni di rilievo sono le ballads “Woman’s Point Of View” e l’eccezionale “Don’t Give Up On Me” con un Burtnick ispiratissimo ma la vera “chicca” del CD è la bellissima “River Of Fire” che vi farà sognare per ben sei minuti con i suoi inserti strumentali e le sue varianti su cui giostrano violini e strumenti di varia natura che poco hanno a che fare con l’A.O.R. classico ma che dimostrano la qualità artistica di Burtnick.

Tutto il CD è arricchito da arrangiamenti di ottimo spessore creati tutti da Burtnick che si conferma artista istrionico.
Il chitarrista-vocalist americano propone dodici tracce, A.O.R. di matrice classica e la tracklist è impregnata di ballads strappalacrime e mid-tempo dalle forti influenze west coast alla “King Of Hearts” o dalle sonorità più pop-oriented.
In definitiva un lavoro piacevolissimo che farà contenti tutti quelli che ricercano nelle canzoni easy listening qualcosa di più, soprattutto nel songwriting.
Marcello Piccinini


 

SILVERHEAD
"First / 16 and Savaged"
Line Records 1992 – 2 CD

La scelta di recensire la doppia ristampa dei due studio album di questa misconosciuta ma grande Band dei seventies, usciti rispettivamente nel 1972 e nel 1973 su Purple Rec. è dettata essenzialmente da motivi economici, dovrebbe infatti avere il prezzo di un unico CD. Ingiustamente finiti nel novero delle cult-band, mai inclusi nelle compilation Glam/Glitter e negli articoli “a tema” (peraltro sempre pietosi) dei Major Magazine che trattano di questo genere, i Silverhead sono a mio avviso sinonimo di grande musica da trent’anni a questa parte e, francamente, non riesco proprio a spiegarmi il perché del mancato successo.

Colpiscono, a distanza di tanti anni, l’attualità e la freschezza dei brani, (merito anche del produttore Martin Birch, noto per la collaborazione con i Deep Purple); colpisce la voce di Michael Des Barres, leader carismatico a cui non mancava proprio niente per diventare un’assoluta Icona alla stregua di M.Bolan; colpiscono la bellezza degli arrangiamenti, in cui fanno capolino cori di grande effetto con le sexy-ssime Silverettes ed inserti di keys e fiati da brivido; colpisce, infine, il guitar-sound, su solide basi ora Boogie Rock ora Hard Blues (ma sempre con marcate tinte Glamour), con l’impeccabile lavoro dei solisti (Stevie Forest nel primo e Robbie Blunt nel secondo) abilissimi, tra l’altro, con le slide. Citare i titoli é cosa superflua, dai Glam Anthem alle Ballad, dai Boogie alle più classiche Hard Rock songs, il livello qualitativo é notevole, con influenze che spaziano dal citato Bolan agli Stones, passando per Status Quo e Deep Purple (ma, lo ribadisco, sempre in chiave Glamour!!). A titolo di cronaca vi consiglio di recuperare i lavori postumi di Des Barres con i Detective, da Solista e, soprattutto con i Chequered Past di Steve Jones. Assolutamente da riscoprire.
Gaetano Fezza



Sedona - 11230 Gold Express Dr. Suite 310-151 Gold River, CA 65670 (USA)

www.sedonaworld.com

 

SEDONA
"Dragonfly"
Vortex Music Group - 1998

Dal nord della California arriva questo quartetto formato da Mike Fox (lead vocals, guitar, & keys), Raymond Fox (bass & vocals), Mark Holley (guitar & vocals) e Darrell Hale (drums & vocals) e con all'attivo tre album.

Non sto qui a dilungarmi sulle note biografiche e vi parlo subito di questo "Dragonfly", CD uscito già da qualche anno, ma che ci dimostra un gruppo maturo e capace in bilico tra sonorità ottantiane e cose più recenti (di matrice Seventies), per capirci meglio, "Filling Up The Holes" è un bell'hard rock che mette insieme la classe dei DEF LEPPARD con le atmosfere degli ALICE IN CHAINS e nonostante questo paragone azzardato, ritengo che sia una delle tracce migliori dell'album. Con "Highest Star In Heaven" si parla proprio di rock alternativo, quello caro agli ultimi SOUNDGARDEN e con l'interpretazione di Fox che ricorda molto quella di Eddie Vedder.

Alla traccia numero sei arriva "Waiting On The Call" dove scaturisce tutto l'amore del four-pieces americano per i JOURNEY, mentre "Crazy" e "Run Wild Horses" riprendono la scia delle prime composioni, ma con qualcosa in più rispetto alle precedenti.
Dopo un intro in vecchio stile e con tanto di puntina che salta ecco che è il turno di "All This Love", un bel rockettino tranquillo, tranquillo da highway americane, mentre tocca a "Nowhere But Down" chiudere il lavoro, una song che per la sue ritmiche e melodie mi porta alla mente i DEF LEPPARD più cupi.
Moreno Lissoni



 

SAGE
"Luv'N'Lust"

Pungent Herb Records - 1992

Iniziare con una ballata acustica non mi sembra l'ideale, ma fortunatamente poi il five-pieces di Knoxville riprende quota con "Back Against The Wall" pezzo che ricorda molto i TRIXTER, soprattutto nella timbrica vocale del singer Doug Shock. La title track è l'apoteosi del CD, coro e riff rubacchiato ai sopracitati TRIXTER e qualcosa ai ROXY BLUE, che ne fanno, insieme a "Dead On Arrival", delle party metal songs d'altri tempi.

A tratti può sembrare un tantino scontatuccio, ma brani come "Up All Night", "Get Your Party Started", "Miles From Home" e la conclusiva "Think About Love" non fanno rimpiangere la band di Peter Loran.
Moreno Lissoni



IMF
PO Box 863 Lewisville, TX 75067 (USA)
imfrec@flash.net
www.imfrecords.com

 

ARCH RIVAL
"Third Dregree Burns"

IMF - 1997

Finalmente dopo anni di ricerca sono riuscito ad avere un'album di questo quartetto dell'Ohio nato nei primi anni novanta e che vedeva nelle figure del guitar hero Michael Harris (conosciuto anche per aver collaborato con DAVID CHASTAIN e per aver realizzato diversi lavori solisti) e nello screamer Steve Snyder i veri punti di forza del gruppo.

Nel curriculum possiamo notare che l'act americano ha all'attivo ben tre CD: "In The Face Of Danger" uscito nel 1991 (rock antemici a stelle e strisce si alternavano a potenti power ballad), "Wake Up Your Mind" del 1993 (con sonoritˆ leggermente più heavy) e questo "Third Degree Burns", uno strepitoso esempio di yankee melodic metal con una prova superlativa di Harris e Snyder. Si parte a 200 km/h con la travolgente "Soul Of Your Machine" dove sonoritˆ a-la DOKKEN si mescolano con le melodie dei CRY WOLF, segue "Heaven's Kiss" un classico hard rock simile al JOHN NORUM di "Face The Truth", invece "Enter The Dragon" è la power ballad del disco con chitarra e voce sopra tutti.

"Ultra-Violence (Will Break The Silence)", "Drowning In Pain" e "Tough Love" sono dei buoni esempi di class-metal (la terza per altro caratterizzata da un riff funkeggiante) dove emergono tra l'altro le capacità del batterista Grag Martin e del bassista Gary Rigmaiden che fanno il botto con l'hard rock di "Silence (Is A World)" una sorta di primi PINK CREAM 69 e MASQUERADE e con il l'heavy blueseggainte di "Writing On The Wall".

Prima della chiusura troviamo la strumentale "Third Degree Burns" con un Harris in forma strepitosa (con un guitar-work vicino a quello di Mr. SATRIANI) e "Minds Of Madness", un'altro vigosroso rock made in USA che inseriscono gli Arch Rival tra le migliori uscite di class-metal americano degli anni 90.
Moreno Lissoni



www.johnnylima.com

 

JOHNNY LIMA
"Shine On"

Shock Pop Rec. - 1999


Dopo il suo ottimo cd di debutto uscito nel 1996 è uscito nel 1999 questo "Shine On", altro gioiellino di scuola BON JOVI / DEF LEPPARD / BRYAN ADAMS che prosegue la strada intrapresa con l'omonimo primo disco.

Apre il singolo "Leavin'In The Morning" che mi riporta in mente i SICK VIKKY dell'esordio, segue la mia songs preferita "My Country 'tis of Thee", splendida rienterpretazione del BON JOVI sound ("Slippery When Wet"-era). "Memory Lane" è la prima ballata del CD, anch'essa ispirata dalla band del New Jersey, mentre con "Wild, Young, Crazy In Love" si ritorna a rokkeggiare grazie a una bella chitarra e ad un coro molto LEPPARD-iano.

Altre due ottime songs sono "Sweet Sixteen" e "Only The Strong Will Survive" che ci dimostrano la buona vena compositiva del singer di origine portoricana, mentre in chiusuro troviamo la lenta "In Someone Else's Arms" e la ritmata "Girl Next Door" che coronano un album eccellente fatto per chi ha nostalgia dei veri BON JOVI, BRYAN ADAMS e DEF LEPPARD!
Moreno Lissoni

 

HERICANE ALICE
"Tear The House Down"

Atlantic - 1990

Un momento di attenzione, prego. Questo non è uno dei tanti dischi usciti negli anni '80, primi '90, questo è l'eccellente, stupefacente, travolgente debutto degli HERICANE ALICE! Non c'è mai stato un seguito. Il verdetto era, inevitabilmente, quello della fine, in quanto l'industria discografica aveva già annusato il buon (per loro) odore di ciò che stava arrivando: grunge e i suoi fratelli. Con ciò, ancora oggi "Tear The House Down", possiede intatta tutta la sua irrefrenabile, viva, pulsante carica, propria del class hard da combattimento!

Qui vive il più classico e incontaminato yankee hard rock. Non danno tregua i quattro uragani, nelle persone di Bruce Naumann, vocals; Ian Mayo, bass; Danny Gill, guitar e Jackie Ramos, drums. Un lavoro di altissimo livello, potente e melodico come pochi ti capita di ascoltare. Si sprecano i chorus, i riff diretti (non c'è posto per l'ipertecnica) le vocals line che Naumann urla in maniera stupenda, nonchè una sezione ritmica compatta. In poche parole questo disco uccide! Segnalare una qualunque track è impossibile, si resta assolutamente incantati tanto dall'opener "Wild Young & Crazy", quanto da "Tear The House Down" o dalla bellissima ballad che risponde al nome di "Dream Girl" o ancora da "Bad Boy Breakout".

L'adrenalina corra più veloce dello shuttle e si ferma solo quando il disco è finito, pronto per ripetere l'ascolto. L'avventura però finisce qui. Successivamente ritroveremo Mayo e Ramos nei BANGALORE CHOIR (il progetto di David Reece, per un giorno cantante dei teutonici ACCEPT) e Gill come chitarrista nei MEDICINE WHEELS dell'ex KEEL Mark Ferrari. In tempi attuali in cui le reunion si susseguono una dopo l'altra, non è detto che anche gli HERICANE ALICE tornino all'assalto, ma solo se c'è un seguito degno di questo debutto. Altrimenti non roviniamo ciò che è stato. Non serve.
Gianluigi Rossetti

 

GENE WALK GROUP
"Gene Walk Group"

Autoproduzione - 1993

Grazie al buon Tom Mathers (Perris Records) sono riuscito ad avere tra le mani questo gioiellino di aor bonjoviano. Si parte subito con la spumeggiante "Long Arm Of Love" che sembra uscita dalle sessions del debutto dei BON JOVI. "Painted Horse" è una ballata che ricorda molto da vicino le slow songs dei ROXY BLUE, mentre con "No More Secrets" si continua a "bonjoviare" alla grande. "Ride The Rainbow" è un bellissimo aor elettrico che ci conduce alla conclusiva rienterpretazione di "Painted Horse" che chiude un CD stupendo, che ha l'unica pecca di avere solo sei canzoni. Tra i guest due nomi celebri come quello di TM Stevens e del bravissimo Glen Burtnik.
Moreno Lissoni

 

 

THE THINGS
"The Things"

Bombastic Plastic - 1998


Fantastica idea di Erik Turner (Warrant) e Tommy Thayer (Black 'N Blue/Shake The Faith) di stampare questo CD dei bravissimi The Things, che i più attenti ricorderanno sotto il monicker di SWINGIN'THING, che nei primi anni novanta diedero alle stampe un meraviglioso EP all'insegna del puro glam hollywoodiano anni ottanta.

Il sound si discosta sostanzialmente da quel disco, infatti "All The Glitters", "Underground" e "Generation" sono assai più massicce delle varie "Supersonic Loverboys" o "Groove Of Love", ma nonostante ciò, la band attinge anche da quel repertorio dal momento che "Pump" risale ad un demo del '90. "Stamp Out Reality", "I Want Your Body" (sempre "rubata" dal repertorio dedli SWINGIN' THING) e la semi ballad "No One But Myself To Blame" hanno qualcosina in più, ma nel complesso un CD validissimo.
Moreno Lissoni


www.michaelmonroe.com

 

MICHAEL MONROE
"Peace Of Mind"
Poko Records - 1996

Credo proprio che presentarvi Michael Monroe sia superfluo, e si vi parlo di "Peace Of Mind" è solo per (ri)scoprire il suo lavoro più triste e intimista. Un disco cui, per qualche strano motivo, sono molto affezionato. Mike è appena tornato a vivere in Finlandia, lontano dalle luci di NY e dalle ombre del music biz, il fortunato "Not fakin' it" (dal suono molto, uhm, troppo americano), il discusso progetto JERUSALEM SLIM e l'esaltante e sfortunato album a nome DEMOLITION 23. sono messi da parte nel cassetto dei ricordi. Sin dalla copertina Mike appare triste e sognante, le foto del booklet esprimono una calma solitudine irreale e suggestiva.

"Where's the fire John" (una curiosità: si tratta di un modo di dire che era molto usato da Razzle) ironizza sul caos e la schizofrenia dei nostri giorni, non si poteva immaginare un incipit diverso. Il tuffo al cuore arriva con "Make It Go Away", "Always Right", "Relationshipwrecked" e "Loneliness Loves Me More", una serie di songs amare e dolci allo stesso tempo, lacrime e frammenti di emozioni mescolate in una alchimia perfetta. Nel disco vengono omaggiati i DAMNED e gli MC5 rispettivamente con le dinamitarde "Machine Gun Etiquette" e "Kick Out The Jams", mentre una bellissima versione di "Not Anymore" (DEAD BOYS) è dedicata all'ennesimo amico scomparso, Stiv Bator.
Ascoltate questo disco nei giorni in cui siete tristi e non volete vedere nessuno, chiudete gli occhi e respirate piano. Qui non si tratta semplicemente di rock'n'roll, questa è POESIA.
Simone Parato


www.finsterbaby.com

 

FINSTER BABY
"Take A Lick An' See"
Mausoleum - 1993

Prima ed unica fatica del compo di newyorkese dei Finster Baby, fautori di un'energico e divertente glam rock. Dodici tracce di musica travolgente, che vi sedurrà sin dfalle prime note di "Forgot Your Name Again" e vi porterà fino alla conclusiva sleazy slow "Far Away".

Chitarre agressive, batteria roboante, un basso che pulsa alla grande ("Nature Of The Beast") e la melodica voce di Scotty LaStat, fanno di questo cd un vero e proprio oggetto da culto. Cori ultra sessisti ("Love Ain't Nothin' Without Sex") si alternano a pezzi dalle liriche più impegnate ("Never Promised You Tomorrow" e "Johnny" dall'incedere maestoso) in una favolosa miscela fatta da POISON, e FASTER PUSSYCAT.
Moreno Lissoni


 

BANGALORE CHOIR
"On Target"
Giant - 1992

Miiiii che disco!!!! Se qualcuno mi chiedesse quali dischi mi porterei su un'isola deserta, tra questi ci sarebbe senz'altro questo che rappresenta secondo me l'essenza del class metal americano a cavallo tra 80 e 90.

La formazione è capitanata dal bravissimo frontman David Reece (ACCEPT, SIRCLE OF SILENCE, STREAM e innumerevoli collaborazioni tra cui quella con il nostro ALEX DE ROSSO), dalla sezione ritmica di Mayo e Ramos (entrambi negli HERICANE ALICE prima e nei BAD MOON RISING poi) e dalle chitarre di Mitchell e Kirk, che si avvalgono della preziosa collaborazione di Max Norman e James Barton dietro la consolle. Il lavoro si apre con la folgorante "Angel In Black" scritta da Steve Plunkett (in seguito realizzata anche dagli stessi AUTOGRAPH), un must di valore assoluto, dove i cori di Reece vi trascineranno in un turbinio di emozioni. "Doin' The Dance" pur essendo scritta a quattro mani da JON BON JOVI e ALDO NOVA, è forse l'episodio meno covincente del disco che vede i suoi punti di forza in canzoni come "All Or Nothin'", "Loaded Gun", Slippin' Away" e "Just One Night".

In conclusione, la band credo che avesse propro "centrato il bersaglio" e poi come si fa a non comprare un CD con questa copertina?!?!
Moreno Lissoni


 

AIRKRAFT
"In The Red"
Curb Records - 1991

Non conosco benissimo le vicende del quintetto americano, s solo che queto è il loro esordio discografico e che dopo di esso hanno pubblicato un'altro album che presenta le stesse coordinate stilistiche di questo "In The Red".

Apre il CD "Someday You'll Come Running", song molto nota al pubblico del rock adulto perché eseguita dagli FM in "Tough It Out" (con il titolo di "Someday") e da MARK FREE nel suo esordio come solista. Fresco e frizzante aor, suonato con perizia e interpretato con prefessionalità dalla voce del bravo Dave Saidon che si trova a suo agio sia in brano più veloci come nella stupenda "85 M.P.H." che in quelli più soft come nella dolce "Somewhere". Ultima cosa, nel disco troviamo l'illustre presenza di due grandi hit-men come Jack Ponti e Stan Bush, che penso siano per se ei validi motivi per andare alla ricerca di questo succolento platter.
Moreno Lissoni



Marc Zermati c/o Skydog: skydog@imaginet.fr o al suo mail-order Open Market: www.theopenmarket.com ,
e-mail: info@theopenmarket.com
 

JET BOYS
"Larger than Life Dusted "
SKYDOG 1998

Ottima idea quella di ristampare in versione riveduta e corretta ( nella forma) con aggiunta di alcune bonus-tracks, il primo ed unico full-lenght album dei Jet Boys parigini di Freddy Lynxx, datato 1989 idea realizzata dallo stesso Freddy in collaborazione con Marc Zermati, autentico Rock’n’Roll Guru fin dai primi anni settanta, quando fondò la Skydog Rec. stampando un singolo dei Flamin’Groovies ed in seguito molte altre gemme tra cui “Metallic K.O.” degli Stooges e vario materiale di N.Y.Dolls, Heartbreakers, London Cowboys etc....
Quest’operazione rende infatti facilmente reperibile un piccolo gioiello del Trash/Glam anni 80 , a molti sconosciuto ma a mio giudizio essenziale in ogni discografia GlamPunk che si rispetti, che, nella originale edizione in vinile della Sucksex Rec., non dev’essere facilmente reperibile, tant’è che l’unica copia che ho visto in 12 anni (!!..) è quella che ho acquistato ad Amsterdam nel lontano ’91, nello stesso negozio dove trovai anche gli Hollywood Brats (quanti bei ricordi ragazzi....). Tornando al CD in questione, mi sento di affermare che contiene i brani migliori in assoluto mai composti da Mr.Lynxx, (che spero non abbia bisogno di presentazioni), ad eccezione forse dell’ottimo "Bloodied Up" del 1999; Rock’n’Roll caldo, vibrante ed energico, con un taglio adolescente/ribelle un pò acerbo che nulla toglie all’abilità d’esecuzione della Band, già a livelli notevoli nonostante la giovane età , ed anzi rende il tutto ancora più affascinante.
Tutti i brani colpiscono nel segno con refrain accattivanti ed alcuni sono arrangiati superbamente con l’ausilio di fiati e piano, mai ridondanti ma inseriti alla perfezione nel relativo contesto, tanto che in più di un’occasione sembra un’impossibile connubio tra Hanoi Rocks, Johnny Thunders ed Aerosmith di “Permanent Vacation”; veramente difficile indicarvi una song in particolare, da “Lonesome Boy” dedicata a Sergio Leone a “You Talk too Much”, dalla cover degli Undertones “Teenage Kicks” (che inizia con una citazione di “Don’t Never Leave Me” degli DEI) alla struggente “Like a Shooting Star”, scritta a due mani con Alice Lynxx e dedicata ad un bimbo scomparso a soli 7 giorni dalla nascita......sono tutti molto belli.....
Le bonus tracks che rendono ancora più appetibile il CD sono 6 : l’inedita “Think about it”, le demo version di “Lonesome Boy” e “I just wanna talk to you”, la cover di W.County “Toilet Love” e “Call me sister Midnight” nelle versioni del 7” e “Pirate Love” di J.Thunders tratta dl tribute album della Skydog.
Non c’è molto da aggiungere, se non che difficilmente scomodo i grandi ed unici Hanoi Rocks in sede di recensione, troppe volte l’ho visto fare senza cognizione, ma stavolta il paragone non è sprecato, i Jet Boys ne erano dei degni discepoli e non lo nascondevano affatto.
Gaetano Fezza


 

TRASH ON DELIVERY
Flicknife SHARP 011 – 1983

Forse qualcuno di voi si chiederà che senso abbia recensire una compilation vecchia di quasi vent’anni , di non facile reperibilità e probabilmente anche costosa sul mercato del collezionismo in vinile.
I motivi sono essenzialmente tre : innanzitutto rappresenta un’ottima occasione per (ri) ascoltare alcune vecchie glorie che nella prima metà degli ‘80s entusiasmavano i fans del GlamPunk più deragliato e divertente con i loro esordi fragorosi, magari un pò acerbi, ma decisamente validi. Sto parlando di Babysitters, presenti con “Livin’out Rock’n’Roll” ed “Everybody loves you”, (quest’ultima verrà ripresa in forma meno grezza sul loro esordio a 33 giri, l’altra è inedita); Marionette con “Too Far Gone” e “My Baby Sucks Real Bad”, entrambe molto grezze e punkeggianti, con una cantato (?!) glamour e vizioso che me le fa preferire a quelle “metallizzate” dell’album “Blonde Secrets..”; e dei misconosciuti ma grandi London Cowboys che partecipano con “Let’s Get Crazy”, uno di quei brani che vi ritrovate inevitabilmente a canticchiare nei momenti più impensati della giornata.
Il secondo motivo è che, oltre a questa triade di tutto rispetto, a cui aggiungo NikkiprezzemoloSudden col discreto R’n’R “Waiting for the siege” , si ha la possibilità di conoscere una manciata di Bands minori ma decisamente interessanti che probabilmente (non ne ho la certezza) non sono mai arrivate ad incidere Albums, cito in particolare Bad Detective e Suffragette.
Ma il vero motivo che renderà appetibile TOD alla maggior parte di voi è il terzo: contiene quella che probabilmente è la prima traccia ufficialmente incisa dal primo nucleo dei Dogs D’Amour (è il 1983), quando un certo Tyla suonava la chitarra e della formazione che poi raggiungerà la meritata fama c’è solamente Bam. Il brano in questione si intitola “Teenage” ed è quello meglio inciso di tutto il lotto, molto Stonesy, niente di eccezionale ma comunque piacevole, anche se il meglio arriverà alcuni anni dopo... Sfortunatamente è anche il vero motivo della difficoltà di reperire il disco e del probabile costo “maggiorato”.....MA...c’è un MA....
Il VERO motivo per cui ho deciso di ricordavi l’esistenza di questo disco è che ne ho trovate alcune copie in cassetta originale, ancore nuove in stock, tramite un mail-order in internet, alla modica cifra di $ 2,99, in tempi di masterizzatori e computer non è il caso di sindacare sul fatto che sia una tape, no ? Affrettatevi a scrivere (non conosco la disponibilità) al seguente indirizzo: www.musicweb.com, e salutate mister DJ da parte di Paola (uso la sua CC) e Gaetano.
Gaetano Fezza

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