Ricordo che feci una sosta a Charlotte, Nord Carolina, in occasione di un viaggio negli States e non dimenticherò mai il caldo e l’afa che mi piombò addosso appena scesi dall’auto. Neanche a dirlo, tempo zero, ero rinchiuso in qualche negozio a meno 12 che balbettavo dal freddo, ma mai come in quell’occasione ringraziai Willies Carrier per aver inventato l’aria condizionata!

Questo introduzione di ‘zzi miei, solo per dirvi che oggi parliamo di un gruppo di Charlotte (mavà?!)  capitanato dal frontman Tony Leone (qualche parente italiano?) e accompagnato alle chitarre da Scott Roby e Grayson Flippin e alla sezione ritmica da Cameron Ayers e Adam Ellis, i quali hanno rilasciato sul mercato un genuino disco hard rock vecchio stampo dall’attitudine biker e dal mood festaiolo.

Si sente che 21st Century Goliath hanno macinato kilometri nel loro furgone sulla East Coast con la colonna sonora di gruppi come AC/DC e Rose Tattoo (ma anche Circus Of Power e Danko Jones) e i nove brani che compongono questo “Radio Destroyer” ci danno un saggio delle loro buone capacità: “Life’s A Bitch” è un déjà-vu con la voce di Leone vicina a quella di Deniels degli Stampede Queen, “Love Me Again” è la più ruffiana del lotto, mentre “Graveyard Rendezvous” la più bluesy e “Let’s See (How Far This Goes)” la più rock and roll.

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