Tra i nuovi – buoni – nomi che si affacciano sulla scena hard rock italiana, ci sono senza dubbio i veronesi Easy Trigger, già autori di un Ep nel 2011 e ora fuori per l’etichetta bresciana con il primo full-length.
La formazione, stabilizzatasi di recente con l’ingresso del frontman Franky, dimostra di saperci fare, realizzando un album che sembra essere il giusto anello di congiunzione tra lo street metal degli anni 80 e il nu-glam scandinavo in voga in questo periodo.

Pugno nello stomaco”, “Calcio nel culo” e così via, sono tutte frasi che potrei mettere qua e là in questa recensione per sottolineare l’energia profusa dalle tracce di “Bullshit”, dove il quintetto veneto mette il piede sul freno solo nella power ballad “Smokers Die Younger” e nella melodica “The Dreams”, per il resto invece è una corsa rabbiosa sulle highway americane dove dove si fanno notare la viziosa “Rocket Girl”, dal riff iniziale di scuola Muscat e la coinvolgente “Route 66”.
I Crashdïet, gli Hardcore Superstar post Silver Silver, gli Skid Row degli esordi, birra, sigarette e ragazze poco vestite sono gli elementti che popolano il cuore musicale di questo lavoro e ci consegna un altro gruppo che in futuro saprà dare delle buone soddisfazioni ai nostri timpani.

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