Trieste dorme sonnacchiosa in una tranquilla e molto umida domenica sera, aspettando l’ineluttabile arrivo del primo giorno lavorativo della settimana. Caterve di pioggia inondano le vie del centro, formando fiumi d’acqua che corre veloce verso il mare… Per un’ora e mezza abbondante Trieste non sa di essersi trasformata, per pochi coraggiosi (…veramente pochi purtroppo!), nell’Isola che non c’è, dove tutto è possibile! Solo per questa sera questo posto incantato si chiama Barceloningham ed il Tetris, quasi incredulo, ne è la capitale incontrastata.
Al suo interno ragazzi con magliette di oscuri gruppi death metal e tricotiche band stoner ballano scatenati con del sano e colorato glam metal (…anche se a noi ci piace chiamarlo solamente rock’n roll!!!), non credendo ai propri occhi e alle proprie orecchie alla magia che riescono a creare tre ragazzi spagnoli di nome Jacob, Vega e Danny.
Signore e Signori… gli StOp StOp da Barcellona!!! …anzi no, da Birmingham… no, no… da Barceloningham, l’isola che non c’è… che trasforma tutti gli spettatori in protagonisti della festa. Questa piccola grande band spagnola formata dal leader, bassista e cantante, Jacob A.M., dal chitarrista Vega e dal giovanissimo drummer Danny Stix sono solamente in tre sul palco ma producono un’energia pari a venti musicisti.
Trasferitisi da tempo in Inghilterra ora sono nel pieno del tour europeo per promuovere il loro terzo album, appunto “Barceloningham”. Questa loro ultima fatica è il terzo capitolo del loro party personale che dura ormai dal primo album “Unlimited” del 2010 e poi proseguito con il secondo splendido disco “Join the Party” di due anni dopo che ha fatto esplodere tutto il talento sghembo del trio nello scrivere melodie ad alto tasso di orecchiabilità pur essendo dure ed incazzate come una martellata nelle gengive.
“Won’t Hold Me Back” e “Spit It Out” accendono da subito i motori… lo stage è piccolo ma alla band non frega nulla: saltano, si scambiano di posto e fanno mosse tanto care all’arena rock degli anni ’80 ma l’attitudine, pur colorata, è dannatamente punk.
Il pubblico, all’inizio timido, quasi diffidente, si scioglie come neve al sole dopo pochi minuti e comincia a partecipare ad ogni canzone sempre più attivamente ed ecco gli StOp StOp non farsi pregare con proiettili dirompenti sparati in sequenza come “Lola”, “Born To Rock”, “Too Late” e la divertente “Humbug” …Jacob è madido di sudore ed il cerone bianco cola vistosamente mentre salta e incita i presenti… ogni occasione aiuta ad attirare l’attenzione sulla band per tenere in gioiosa tensione i presenti che ormai si sono calanti nella parte, partecipando al baccanale senza freni.
La sempreverde cover di “Gimme All Your Lovin‘” e subito dopo l’energica “Join’ The Party” prima di un’altra cover azzeccata, stavolta è il turno di “Proud Mary” dei Creedence per poi attaccare con la bomba ad alto tasso di ottani “Toilet Party”.
Il finale è un’esplosione con l’anthemica “In’n’Out” che sancisce la fine dei giochi… anzi, no! …l’immancabile “we want more… we want more…” urlato da tutti quanti regala il vecchio cavallo di battaglia “Stop Stop!” corredato da un accenno a “Thunderstruck” degli Ac/Dc con una gitarella “fuori palco” di Jacob che cammina tra gli spettatori per poi continuare a suonare e a dare spettacolo dietro il bancone del bar: ormai sono tutti diventati fans degli StOp StOp” in modo incondizionato! Applausi e saluti, la band è distrutta ma non riesce a smettere causa un entusiasmo incredibile che fa riprendere gli strumenti per un ultimo bis con una violentissima cover di “Used to Love Her” dei Guns N’ Roses che conclude lo spettacolo con il drum kit sparso a 360 gradi sul palco e Jacob, Vega e Danny, senza forze, accasciati a terra e inondati da una cinquantina di nuovi fans acquisiti stasera sul campo come una medaglia al valore: game, set, match!
Il prossimo passaggio al perielio della cometa di Halley si prevede nel 2062, forse con gli StOp StOp! sarete più fortunati e vi capiteranno di nuovo sotto tiro prima o poi: ok, non fate i timorati dalla pioggia (…non siamo idrosolubili, per dio!) e nemmeno dalla pigrizia casalinga e muovete le chiappe… se ci sarà una prossima volta non fatevi sfuggire di nuovo i re della festa!!!
Questa volta però siete stati esclusi dal party dell’anno! Muchas gracias StOp StOp !!! Hasta pronto!
di Matteo Trevisini
Foto di Andrea Stoppa