I Dirty Pearls mi hanno un po’ spiazzato. Vedendo l’artwork, il look e il titolo delle canzoni, mi sarei aspettato un disco di moderno sleaze metal, invece il gruppo di New York suona si “moderno”, ma l’approccio della loro musica è più vicino alla scuola punk (Clash), power pop (Cheap Trick) e Seventies.
Chitarre, suoni e melodie richiamano alla mente questi stili, che fanno di “Whether You Like It Or Not” un album di ottima fattura. Il quintentto Americano ci consegna dieci brani infarciti dal classic motto sex, drugs and rock n’ roll con gli apici compositivi in “Who’s Coming Back To Who”, “Caffeine And Gasoline”, “Love Sick Love” , “Sucker For A Sequel” e nel tributo alla loro città, “New York City Is A Drug”.
Il gruppo non è proprio l’ultimo arrivato, infatti calca i palchi regolarmente della East Coast e tra le aperture celebri si notano quelle per Kiss, Bret Michaels, Scott Weiland, Jet, New York Dolls e Andrew WK.