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Sexx In The (Emerald) City

Sexx
A Seattle il Glam Metal californiano non riuscì mai ad ingranare come in altre metropoli americane e non certo per la mancanza di giovani emuli desiderosi di riproporne in loco gli ingredienti estetici e stilistici.

A riprova delle buone intenzioni dei musicisti locali nei confronti del Metal edonistico è impossibile non ricordare la testimonianza di Jerry Cantrell, nato musicalmente come chitarrista della sleaze band locale Diamond Lie e successivamente passato tra le fila di coloro che sarebbero diventati i top grungers Alice In Chains.

Jerry, in una intervista di metà anni ‘90, ricorda come il Glam Metal fosse quel genere di musica e di look che, fino a pochi anni prima, era andato per la maggiore a Seattle tanto che nessuno dei suoi amici successivamente finiti a suonare in band Grunge poteva nascondersi dietro al dito di un passato fatto di cotonature e spandex.

Tutto quello che mi interessava” – ricorda Jerry – “ancora prima di diventare un buon musicista, era attirare l’attenzione con un look che fosse il più oltraggioso possibile, anche a costo di farmi deridere dai bifolchi di turno che incrociavo per strada”. La materia prima non sembrava quindi mancare nei sotterranei rock di Seattle. Ciò che invece mancava era un ambiente idoneo a plasmarla in un prodotto vendibile e coerente con i role models imposti dal Sunset Strip. Queste difficoltà ambientali, ascrivibili a diversi fattori contingenti (climatici, economici e sociali), causarono una graduale crisi di rigetto che bloccò, quasi sul nascere, la diffusione del Glam a Seattle. Il clima innanzitutto: il Glam è stato un subgenere solare che si è sempre trovato a suo agio all’interno di un habitat (la California) caratterizzato da temperature tropicali. Seattle, invece, distava 1.800 km da Los Angeles: era fredda e piovosa ed il suo scheletro infrastrutturale mancava di ottimizzazione logistica, come ricorda Ken Chalupnik chitarrista dei locali Sexx, uno dei rari esempi di Glam Metal band locale che rimase fedele fino in fondo al proprio credo musicale.

Semplicemente Seattle non diventò come Los Angeles a causa della pioggia costante che di certo non invogliava i ragazzi a star fuori tutta la notte come succedeva nella calda ed accogliente Los Angeles. Inoltre, sul Sunset Strip i locali erano posizionati ad un tiro di schioppo l’uno dall’altro mentre a Seattle erano lontani tra loro rendendo scomodo quel pellegrinaggio notturno che tanto divertiva i musicisti ed i kids californiani”.

Un altro freno alla diffusione del Glam può essere individuato nel particolare percorso industriale intrapreso dalla Emerald City, la cui spiccata vocazione imprenditoriale la avrebbe trasformata, nel giro di qualche anno, da principale scalo portuale nordamericano ad avanzato polo tecnologico. Questo processo di conversione iniziò a delinearsi a partire dalla seconda metà degli anni ‘80, proprio quando nel resto degli Stati Uniti il Glam ed i suoi derivati stavano attraversando la fase di maggiore espansione geografica.
Tuttavia, il nuovo scenario di euforia economica che si stava profilando all’orizzonte, poi passato alla storia come dot.com boom, avrebbe contribuito ad esasperare quel sentimento di disagio sociale che serpeggiava tra alcuni giovani seattleite che si sentivano traditi sia dallo stile di vita propagandato dalla retorica reaganiana, ormai agli sgoccioli, che da questa nuova corsa all’oro tecnologica che, invece di riportare l’individuo con i piedi per terra, prometteva di migliorarne la qualità della vita attraverso l’asettico ed estraniante contatto con la tastiera di un computer.

Ad essere messi in discussione da queste frange giovanili appartenenti per lo più a classi sociali poco agiate erano dunque il Sogno Americano e l’efficacia di alcuni mezzi adottati per realizzarlo, tra cui tutte quelle tipologie di Metal e di Hard Rock basate su un approccio presenzialista e scenico. Diverse band locali reagirono a questo senso di spaesamento con un cambio di marcia stilistico innescato proprio dai musicisti stessi, consapevoli transfughi di una scena Glam parzialmente abbozzata, ma mai realmente sbocciata.
Questo processo di presa di coscienza sociale, poi traslato in musica, culminerà con la nascita di una nuova scena musicale e culturale che prenderà forma prima a Seattle per poi diffondersi in tutti gli Stati Uniti. Si trattava del Grunge, una melodica e variegata miscela di stili diversi: il Noise, l’Hardcore Punk e l’Hard Rock.

Come se non bastasse e come già accennato poc’anzi, la Seattle pre-Grunge aveva poche strutture da mettere a disposizione di chi decideva di importare dalla California un prodotto di largo consumo come il Glam Metal: a parte un pugno di locali (tra cui l’Off Ramp, il The Vogue e poco altro) che davano spazio al Metal, l’intera offerta di infrastrutture per dei giovani musicisti era piuttosto deficitaria.

La scena underground cittadina nei tardi anni ‘80 era tutt’altro che dinamica. In generale la musica originale a Seattle non era così popolare e gran parte della ‘azione’ in termini di esposizione e opportunità era concentrata a Los Angeles soprattutto se si voleva proporre musica propria (…).
New York aveva dettato legge fino alla fine degli anni ‘70, ma terminato quel periodo si verificò una sorta di implosione creativa. San Francisco stava invece continuando il suo processo di maturazione stilistica grazie al talento di band come Metallica e Faith No More. A Seattle una nuova scena iniziò a fiorire attorno al 1990 grazie ai Nirvana che nel 1991 esplosero proprio mentre noi ci eravamo già trasferiti a Los Angeles ed eravamo ormai sul punto di scioglierci.

(Ken Chalupnik)

Questo scenario locale arido di sbocchi, almeno fino a quando il successo commerciale dei Nirvana non ne avrebbe creati di nuovi, imponeva scelte obbligate a chi faceva parte della comunità di rocker cittadina che alla fine poteva scegliere tra due sole alternative: la prima consisteva nell’acquistare un biglietto di sola andata per Los Angeles, come avevano fatto, in tempi non ancora sospetti (1984) il seattleite purosangue Duff Mckagan (futuro bassista dei Guns N’ Roses) e la Glam band dei Lipstick col rischio di finire relegati in un angolo di quel ring metropolitano che era il Sunset Strip dove a comandare era la legge del più forte.

Lipstick

I Lipstick si formarono nel 1983 a Bellevue, un sobborgo di Seattle nel quale erano cresciuti anche alcuni membri dei Queensryche. I Lipstick erano composti dal cantante Paul Passarelli, dal bassista Brett Miller, da Jeff Cardelli alla batteria e dai chitarristi Dave Van Liew e Marco Von Violence. Ispirati dai Mötley Crüe, i Lipstick si trasferirono a Los Angeles nel 1984 per poi sciogliersi tre anni più tardi.

La seconda opzione, meno rischiosa della prima, era quella di restare in città sperando che, prima o poi, qualcosa cambiasse. E qualcosa, come si è visto cambierà a Seattle, ma soltanto all’inizio del decennio successivo; nel frattempo, i rocker del posto dovevano arrangiarsi esercitandosi all’interno di ex magazzini riadattati a sala prove. Il più frequentato di questi era il Round the Sound, poi ribattezzato in Music Bank: si trattava di un vasto complesso di edifici industriali dismessi sulla 45th Avenue North West composto da decine di sale prove ed autogestito da volontari (spesso gli stessi musicisti) che offrivano agli avventori un servizio 24/7.

Tra le band che frequentavano il Music Bank ve ne erano due in particolare che incrociarono il loro percorso per poi imboccare strade diametralmente opposte: si trattava degli Sleze, che assieme agli Slaughter Hoüse 5 furono una delle primissime Glam band che le cronologie del posto collegano a Seattle e dei loro amici Sexx.

Slaughter Haus 5

Gli Slaughter Haüs 5 (il cui nome si ispira al titolo del libro di Kurt Vonnegut, Mattatoio N. 5, pubblicato nel 1969), nascono come power trio nel 1984 a West Seattle. La formazione annoverava Tommy Jo Gunn alla chitarra, Rusty Nails alla voce, Kenn Dahl al basso e Jay Sinn alla batteria. Nel 1985 gli SH5 si autoproducono (per la Latex Records) il singolo "Reckless Endangerment" / "More than a Friend" ed un anno dopo entrano in studio per registrare un demo di quattro pezzi ("Demon Lady", "A.O.C.", "Hot Kidz", "It Happens"). La band si scioglierà nel 1988.

Gli Sleze nascono come cover band nel 1984 su iniziativa di un gruppo di studenti della Shorewood High School; la band era guidata da Layne Staley un giovane frontman col phisique du role del perfetto glamster. Nel 1987, Layne cambierà identità agli Sleze ribattezzandoli Alice n’ Chains. Dopo due demo tapes di Glam Rock scoppiettante, gli Alice n’ Chains si resero conto che il loro stile musicale non rispecchiava più lo stato d’animo che avevano nei confronti di una società incapace di dare spazio alle aspirazioni dei giovani, ragion per cui fu naturale indirizzarsi verso qualcosa di nuovo e di diverso, complice anche l’innesto del già citato Cantrell, principale artefice di un songwriting antitetico a quello Glam.

Alice N' Chains 1987 sleze Alice N’ Chains 1987 Sleze

Il primo passo fu quello di eliminare dettagli come la congiunzione divisoria posta tra Alice e le sue catene e che evidentemente profumava troppo di rose e di pistole. Il nuovo nome divenne Alice In Chains e la band che fino a poco tempo prima aveva solennemente dichiarato di “amare la propria base di fan soprattutto se composta da ragazze bionde, abbronzate e magre” risorgerà dalle ceneri di una retorica ricca di messaggi altisonanti per iniziare una carriera di successo, ma all’insegna del low profile attitudinale. Il poker rappresentato da Nirvana, Soundgarden, Pearl Jam ed Alice In Chains avrebbe conquistato le classifiche di tutto il mondo cambiando il volto di Seattle e trasformandola, per qualche anno, nella città Rock più famosa al mondo.

 

 

Convinti invece che il Glam Metal sarebbe durato ancora a lungo erano i Sexx, che optarono per il trasferimento in California.
Che non avvenne però subito, perlomeno in pianta stabile. Los Angeles era nota per essere una piazza benevola, ma anche estremamente competitiva e prima di fare il grande salto occorreva pararsi le spalle inserendo qualche voce di peso nel proprio curriculum vitae. Il primo nucleo dei Sexx prese forma nel 1986 ed era composto dal chitarrista Ken Chalupnik e da Kevin Lee Crouch alla batteria. La line up verrà completata dal bassista Lowell Rondgelin, che aveva suonato assieme a Chalupnik in una band chiamata Havoc e dal cantante Chris Baymond.

Siamo rimasti a Seattle per due anni, facendo avanti ed indietro con Los Angeles dove ci limitavamo a suonare qualche data dal vivo. Dopo l’uscita del nostro EP nel 1987 ci trasferimmo in California definitivamente nella speranza di venire notati da qualche major discografica”.

A far da spartiacque alla decisione di trasferirsi fu dunque la pubblicazione di un EP di tre brani per la Iron Works.

In quel periodo il nostro batterista usciva con una ragazza molto sveglia che si chiamava Renee Courson e che lavorava per la Columbia Records. Renee, nel tempo libero, si occupava di promuoverci. Fu lei a proporci alla Iron Works con la quale firmammo un contratto verso la fine del 1986. Era un’ottima etichetta discografica che faceva concorrenza alla Road Runner ed alla Metal Blade. Per essere delle matricole ci offrirono delle buone condizioni contrattuali e ci garantirono un livello di esposizione sufficiente. Non potevamo non accettare”.

Sexx - Sexx 1987

L’EP fu pubblicato in versione picture e ne furono stampate 10.000 copie. I tre brani in esso contenuti, prodotti da Dave Richards, furono registrati ricreando in sottofondo un coinvolgente effetto live che doveva fare da cornice ad un Glam Metal soffice ed arricchito da tastiere che Ken Chalupnik ama ancora oggi definire ‘straight forward Rock n’ Roll’.
L’opener “Lost Without Your Love” mostra una band affiatata e coesa che si affida alla timbrica vagamente dokkeniana di Baymond il quale fa bella mostra di sé anche nella successiva “Think About You“. L’EP si conclude con “Mainline” che prende di mira la memoria dell’ascoltatore con dei divertenti chorus di sottofondo stile Glam Rock inglese. La scia lasciata dalla veloce meteora dei Sexx illuminerà per un’ultima volta il firmamento Glam proprio con quest’ultimo brano che verrà incluso nella compilation “Slaves to Rock“, edita sempre nel 1987 dalla Iron Works e che raggruppa su un vinile picture alcune delle band che facevano parte della scuderia di Richards (tra cui i Lixx Array, i Ninja e gli Hans Naughty) e di cui erano stati pubblicati i lavori nell’ultimo biennio.

Tuttavia, i Sexx potevano correre, ma non nascondersi e nel 1991 dovettero inchinarsi anche loro al definitivo successo commerciale di quel Grunge che si erano lasciati alle spalle nella natia Seattle. Ken Chalupnik, spinto dalla passione per il Rock n’ Roll proseguirà la sua carriera come musicista a Los Angeles ed ancora oggi suona la chitarra e canta nella Heavy Metal band DarkHorse Rising, esibendosi assieme a vecchie glorie del Glam (Enuff z’ Nuff, D’Molls) nei locali del Sunset Strip.

DarkHorse Rising DarkHorse Rising

Da segnalare che nel 2009 la minuscola etichetta indipendente Hard Drive Records, di Hollywood, ristamperà l’EP dei Sexx.

Franco Brovelli

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