PAIR A DICE: il paradiso può attendere!

Pair A Dice
I Pair A Dice provenivano da North Hollywood e per qualche anno riuscirono nel non facile compito di suscitare quello che gli americani definiscono ‘buzz'.

Pair A Dice provenivano da North Hollywood (CA) e per qualche anno riuscirono nel non facile compito di suscitare, attorno al loro nome, quello che gli americani definiscono ‘buzz’: letteralmente ‘ronzio’, o secondo una traduzione più libera, entusiasmo.

Il primo embrione della band vede la luce a Burbank nel tardo 1985 per merito del bassista Nick Masella e del chitarrista Chris Lewin che uniscono le forze e gettano le basi di una formazione a quattro con gli innesti del singer Paul Lancia e del batterista Daz Bash.

I Pair A Dice iniziano la consueta trafila live scendendo nella trincea, in quegli anni particolarmente affollata, dei locali del Sunset Strip sui palchi dei quali si esibiranno regolarmente assieme agli amici Poison e Warrant e diventando, nel giro di pochi mesi, una delle band Glam Metal più hot del circuito underground losangelino, grazie ad un songwriting accattivante e ad una immagine da rockstar.

Pair A Dice Flyer

Tuttavia, in quegli anni di abbondanza, la fama costruita a suon di concerti davanti ad un pubblico in estasi non sempre era sufficiente a smuovere le trafficate acque in cui doveva orientarsi l’industria discografica americana che batteva il Sunset Strip alla perenne ricerca di band da metter  sotto contratto.

Mentre i vicini Poison si accasavano con la Enigma nel 1986 e gli Warrant venivano corteggiati dalla A&M Records (per scegliere infine la Columbia nel 1988), i Pair-A-Dice rimanevano fermi al palo.

Questa situazione di stallo forzato iniziò a provocare malumori all’interno della formazione che subì una prima lieve scossa di assestamento nel 1987 quando  Lewin fu rimpiazzato per un breve periodo da Rich Carr e poi in pianta stabile da Dave Marshall, proveniente dai Mickey Knight.

Fu a quel punto che, per dare maggiore robustezza al sound, soprattutto in vista delle future performance dal vivo, Lancia suggerì l’innesto di un secondo chitarrista: la scelta ricadde su Billy D’Vette, il cui recente passato lo aveva visto co-protagonista prima nei Pandemonium (dove aveva iniziato a 17 anni come tecnico della chitarra), poi nei Circus (proprio assieme a Lancia) ed infine negli Agent X, un quintetto Pop/Glam che nel 1989 si sarebbe trasformato nei Jailhouse in seguito ad un rimpasto della formazione che avrebbe visto confluire nella band l’intera sezione ritmica dei Rough Cutt (il chitarrista Amir Derahk, il bassista Matt Thorr ed il batterista Dave Alford).

Con questa rinnovata line up i cinque Pair A Dice andranno avanti fino al 1990, alternando registrazioni di demo ad una sempre più intensa attività live.

Pair A Dice Demo

Nel biennio 1988/89 la band entrerà due volte in studio di registrazione per lavorare su altrettanti promotional tape: il primo, contenente tre brani (“Where’s Jenny“, “Midnight Train“, “I’ll Be There for You“), venne prodotto da Robbin Crosby, il cui contributo in fase di gestione tecnica si rivelerà piuttosto fiacco. Infatti, il famoso chitarrista dei Ratt in quel periodo era già alle prese con quei problemi di dipendenza da alcool e droghe che lo avrebbero portato a spegnersi nel giugno 2002.

Dave Marshall si trovava ad una festa di Bret Michaels e stava raccontando a Robbin che eravamo in studio intenti a registrate un demo di tre pezzi. Robbin disse a Dave che era interessato a lavorare con band nuove e promettenti e che per questo motivo voleva ascoltare le nostre canzoni. Ricordo che quando si presentò in studio da noi era abbastanza ‘fatto’ e tutti i suoi consigli ci suonarono inutili, fuori luogo e datati. Ad essere onesti, far produrre quel demo a Robbin fu un po’ una forzatura.

(Billy D’Vette)

 

 

Il secondo nastro, sempre di tre brani (“Stay the Night“, “Nasty Girls“, “Nowhere to Run“) e registrato nel 1989 destò finalmente l’interesse della Geffen Records: “stavano valutando la possibilità di offrirci un contratto e dicevano di considerarci come un mix tra Skid Row e Warrant”, ricorda Billy.

Ma in quegli anni, a frenare le scelte delle case discografiche era, paradossalmente, la troppa abbondanza.

Gli A&R che circolavano per il Sunset Strip alla ricerca della next big thing avevano l’imbarazzo della scelta e spesso capita che una offerta troppo ricca tenda a provocare indecisione e quindi immobilismo in chi deve effettuare la scelta, dilatando i tempi che portano alla decisione finale.

Inoltre, alla fine degli anni ‘80, il fenomeno Glam Metal si era ormai ridimensionato e le mode musicali stavano premiando band dal sound (e dall’immagine) più stradaioli e meno ridondanti di quelli dei Pair A Dice, sulla falsariga di quanto proposto da Guns N’ Roses, Faster Pussycat ed L.A.Guns.

Mentre i manager della Geffen ragionavano sul da farsi, Paul Lancia e soci si imbarcarono nella primavera del 1989 in un tour giapponese di cinque date (due a Tokyo e tre ad Osaka) a supporto dei Jetboy, una band Sleaze di San Francisco con all’attivo un album fresco di stampa per la Elektra (“Feel the Shake“, 1988).

A portare i Pair A Dice in Giappone fu una piccola etichetta di Tokyo: la Monster Records.

 

Pair A Dice band

In quel periodo stavamo lavorando con la pubblicitaria Sandi Oba, che aveva appena aiutato i Cry Wolf  – una eccellente class metal band di San Francisco fondata nel 1985 col nome di Heroes, NdA – ad andare in Giappone all’inizio dell’anno. Sandi collaborava con la Monster ed assieme ci organizzarono questo breve tour assieme ai Jet Boy. Ovviamente cogliemmo la palla al balzo

Dal momento del loro atterraggio all’aeroporto di Narita e per i successivi dieci giorni di permanenza i Pair A Dice si sentiranno delle vere e proprie rockstar: “il pubblico fu incredibile; i fan addirittura si presentarono in aeroporto al nostro arrivo per darci il benvenuto”.

Il successo riscontrato dal quintetto hollywoodiano in occasione di questo tour sarà tale da convincere la Monster a finanziare la registrazione, per il solo mercato interno, di un CD intitolato “Midnight Train” (1989) contenente i sei brani registrati nei due demo precedenti e registrato nei famosi Baby O Studios di Hollywood (gli stessi che qualche anno prima avevano ospitato le registrazioni dell’unico EP dei glamsters texani Sweet Savage).

Pair A Dice

Tuttavia, l’aver creato le premesse per essere big in Japan non avrebbe portato alcun beneficio tangibile in patria ed al ritorno dalla Terra del Sol Levante una seconda scossa di terremoto fece crollare le fondamenta strutturali su cui era stata costruita la band.

Ecco la ricostruzione dei fatti raccontata da Billy D’vette.

Poco dopo il nostro rientro dal Giappone, quando finalmente le cose sembravano mettersi per il verso giusto con la Geffen, Paul decise di lasciare la band per iniziare un suo progetto che avrebbe chiamato Lancia, assieme a Bart Walsh, ex chitarrista degli Atomic Punks. Fu proprio il nostro manager a provocare la rottura convincendo Paul che era lui l’attrazione principale dei Pair-A-Dice e che per dare una accelerata alla sua carriera sarebbe stato meglio puntare su un progetto personale. Il fatto che una parte di noi non avesse mai visto di buon occhio il nostro management contribuì sicuramente alla frattura. A quel punto decidemmo di continuare in quattro ed io mi accollai l’incarico di sostituire Paul ai microfoni. Entrammo in studio per registrare un nuovo demo, ma poco dopo (era il 1990) anche Dave Marshall decise di andarsene per entrare nei Brunette – un quintetto  fondato nel 1983 in Pennsylvania col nome di Killerhit e quindi trasferitosi a Los Angeles nel 1987, NdA – e quella fu la fine dei Pair A Dice

Billy D’Vette inizierà un lungo, ma poco produttivo, pellegrinaggio musicale che lo porterà a fondare, assieme a Bash, i Love Child.

Chiusa questa breve parentesi, Billy si unirà ai Monroe del bassista Robbie Crane (ex Ratt, Lynch Mob e Black Star Riders) ed infine, nel maggio 1991 ai Cold Sweat, una promettente band di Hard Rock californiano formatasi nel 1988 con all’attivo un album (“Break out“, 1990) prodotto da Kevin Beamish (Saxon, Keel, Contraband) e pubblicato per la MCA.

Scaricati all’indomani della uscita di “Break Out” dalla loro etichetta e dal fondatore della band, il chitarrista Marc Ferrari (ex Keel), i Cold Sweat affidarono la sei corde a Billy e registrarono un nuovo demo tape. Ma il fatto di essere reduci da un licenziamento non costituiva certo un buon biglietto da visita per dei potenziali investitori e la band decise di assecondare il suggerimento della loro manager Wendy Dio (moglie di Ronnie James) e cambiar nome in Sweatin’ Bullets.

Con questa nuova identità la band registrerà ancora un demo la cui visibilità sarà oscurata dall’arrivo del Grunge e dall’irreversibile cambiamento delle mode musicali.

Dave Marshall, proseguirà la sua carriera nei Fiona, con cui registrerà l’album “Squeeze” (1992, Geffen) per  poi approdare alla corte di Vince Neil e partecipare all’ottimo esordio da solista dell’ex singer dei Crüe: “Exposed” (1993, Warner Bros).

Daz Bash formerà invece i Deaf Dumb & Blonde, attivi dal 1990 al 1993, assieme a Dave Lefko (chitarra), Kirk Sharpe (basso) e Troy Wheeler (voce).

I DD&B non pubblicheranno nulla di ufficiale, anche se sfioreranno un contratto con la Geffen.

 

Pair A Dice

A render giustizia all’impegno dei Pair A Dice e degli stessi DD&B ci penserà l’etichetta californiana Demon Doll, specializzata nel recupero di materiale demo di band Glam/Sleaze degli anni ‘80 e che ristamperà,  rispettivamente, “Midnight Train” nel 2013 ed una raccolta di 9 brani intitolata “The L.A. Days” nel 2017.

Franco Brovelli

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