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“Bad Obsession” il primo romanzo rock noir di Ken Paisli

Ken Paisli Bad Obsession
Il prossimo 5 febbraio uscirà “Bad Obsession” il primo romanzo rock noir di Ken Paisli.

Il prossimo 5 febbraio uscirà “Bad Obsession” il primo romanzo rock noir di Ken Paisli.

Paisli, già autore di Michael Jackson Dossier, Axl e Guns N’Roses The Truth è l’autore di punta della Chinaski Edizioni, amatissimo dai fruitori di rock, a tutt’oggi i suoi tre libri sfiorano complessivamente le 100mila copie vendute.

Bad Obsession” è una storia molto cruda sull’amore, il rock, la vendetta e la vacuità del sogno americano. Il protagonista è un cantante schizoide tratteggiato, forse, sul profilo di Axl Rose.

Dopo quattro bio rock diventate cult, l’erede del Gonzo journalism torna il libreria con un romanzo al sangue.
Passione, musica e violenza per la nuova, selvaggia, cavalcata in sella al Sogno Americano.

La Trama

Novembre 1995. La band californiana degli Stone Flowers è sulla rampa di lancio per il successo planetario.
Concerti sold-out, gossip impazzito, musica che passa alla radio e un imminente tour europeo alle porte.
Eppure il gruppo sta implodendo dall’interno, fra problemi di alcol, droga, attacchi di panico, relazioni problematiche e un torbido amore che affoga.
E poi c’è il cantante, il più rabbioso ed affascinante frontman dai tempi di Jim Morrison. Peccato che nasconda un oscuro segreto, un segreto che lo porterà a lasciare una scia di sangue a ogni data del tour. Ma questo non lo sa nessuno. Partendo dal motto “niente è vero, tutto e permesso”, un giornalista rock di poco talento ma tanta intraprendenza riuscirà a svelare
l’inconfessabile segreto, mentre intorno a lui il tanto decantato Sogno Americano si manifesta per quello che è: una brutta ossessione.

L’autore

Ken Paisli, autore del bestseller Guns N’Roses The Truth – band a cui si è ispirato per tratteggiare i membri degli Stone Flowers – in questo suo primo romanzo ci regala una curiosa apologia della vendetta in salsa rock, fra stripper, eccessi, surfisti, coltelli, chitarre distorte, frasi non dette, filosofia spicciola e riff pompati a tutto volume. Senza dimenticare quell’amore unico e irripetibile che sa spellare il cuore.
Se Quentin Tarantino avesse ambientato Kill Bill nel mondo dello street-rock probabilmente ne sarebbe uscito qualcosa di simile.

www.chinaski-edizioni.com

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