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Sixx:A.M. “Prayers For The Damned Vol. 1”

Sixx A.M. - Prayers For The Damned Vol. 1

Nikki Sixx, dall’alto della sua esperienza, lo sapeva già da anni e per quel motivo dormiva tranquillo tra due cuscini nello stanzone da letto in finto stile rinascimentale della sua villa di Hollywood. Era solo lui il 31 dicembre 2015 a sorridere rilassato agli obiettivi mentre calava il sipario sulla più decadente e oltraggiosa macchina del rock’n roll partorita da Los Angeles. I Motley Crue sono diventati storia (…e che storia!!!) e quando la grande, immensa macchina ha fermato i motori compresi tutti i suoi ingranaggi lui già sapeva e sorrideva. Che senso aveva mandare avanti all’infinito un dinosauro mastodontico in tour in tutto il globo – anno dopo anno – senza la gioia, il brivido del costruire musica nuova insieme, sentirsi vivi e con la fame di creare qualcosa di nuovo? I Crue erano diventati, loro malgrado, un mostro magnifico ma inevitabilmente vecchio e utile soltanto a mostrare alle nuove generazioni un qualcosa che non esisteva più. Lui invece, aveva già la via di fuga, preparata e spianata con scrupolo e tanto lavoro, già da anni… i Sixx: A.M. …una macchina nuova fiammante assemblata anno dopo anno, disco dopo disco, tour dopo tour grazie al trio affiatato Michael/Sixx/Ashba.

Nel 2007 “The Heroin Diaries” Soundtrack, primo album dei Sixx: A.M., era nato come progetto personale per dare forma musicale all’omonimo libro del bassista dei Crue. Nikki non era nuovo a questi “divertissement” estemporanei prima con il primo (…e ultimo) disco dei suoi 58 (…il glam, hip hop, rock, pop, funk di “Diet for a New America” del giugno del 2000 passò inosservato a tutti) e poi con il primo disco dei Brides Of Destruction di quattro anni dopo, insieme a Tracii Guns (“Here comes the Brides” ebbe un sufficiente riscontro per essere solamente un project… ma per Nikki morì lì, dopo solo un disco ed un tour mondiale…). I Sixx: A.M. invece piombarono inaspettatamente al 26° posto di Billboard trainati anche dal singolo “Life is Beautiful” mettendo entusiasmo nel serbatoio del trio e facendo proseguire la carriera della band con altri due album, nati però nei ritagli di tempo dei rispettivi progetti principali.

Ora, a quasi dieci anni da quel debutto, esce il quarto album “Prayers Fot The Damned, Vol. I“, primo capitolo di una saga in due parti il cui atto conclusivo uscirà a dicembre. Questo è il primo album in cui Nikki Sixx è al 100% con la mente, l’anima ed il talento concentrato sulla band e anche Dj Ashba, lasciati gli “Axl’n Roses”, può dedicare tutti i suoi sforzi a questa nuova avventura targata Sixx: A.M..

Togliamo subito curiosità e dubbi a tutti quanti perché questo disco è una bomba ad orologeria che esploderà nella vostre casse lasciando per sempre il puzzo della polvere da sparo… la band intelligentemente ha messo nel frullatore tutte le esperienze, le influenze (…e anche gli errori!) degli album precedenti per sfornare un disco che è un fulgido esempio di come deve suonare un disco hard rock nel nuovo millennio con una produzione pompata e pulita, degli arrangiamenti (soprattutto vocali) da far venire infarti a destra e manca ed un songwriting mai banale.

Dopo l’ultimo “Modern Vintage“, un buon disco anche se un po’ troppo pop e leggerino si ritorna a chitarre sature e groovose e ad una sezione ritmica che sposta i pavimenti (…grazie anche alle parti di batteria di Dustin Steinke, a dir poco bombastiche!).

…Rise! Get yourselves together… Rise! Stand up and live your life, Rise! Get yourselves together… Rise! Hands up, hands up high!!!” …quello che balza da subito all’orecchio sono le coordinate deiSixx: A.M. …sempre quelle, sempre un hard rock, quasi metal, moderno e ricco di sfumature ed effetti! Quello che stupisce è la qualità della musica… “Rise” non poteva essere apertura migliore per un album così stratificato e con tematiche tra il biblico e il rivoluzionario… eh si, qua si parla di redenzione in questi momenti cupi della storia del mondo… tutto l’album è impegnato nella ricerca della luce (…cristiana???) in un inferno terreno fatto di oppressione e dittatura delle masse.

You Have Come To The Right Place“, pur accelerando le ritmiche resta sugli stessi territori dell’opener… un robusto e meraviglioso esempio di modern glam metal con tutte le cose bilanciate nel modo migliore… chorus compreso!

Il basso di Nikki fa vibrare “I’m Sick” che è uno dei picchi dell’album per costruzione ritmica ed una linea melodica vincente con lo splendido contrappunto nel chorus delle voci femminili che urlano “…I’m sick, give me some more.. I’m sick!!!…”. Dj Ashba inanella, uno dopo l’altro, delle parti di chitarra sempre ispirate e ricche di effetti che stupiscono per fantasia e varietà…

Nella splendida titletrack “Prayers For The Damned” c’è ancora questa sensazione di ricerca di dio, una richiesta d’aiuto… “…but maybe I’m not alone, maybe if you take my hand, and I reach up to God…maybe this time he’ll say a prayer for the damned…”.

Nella ballatona moderna “Better Man” la sensazione si fa certezza… “…Heaven help me be a better man…” urla al cielo Michael con trasporto mentre Ashba regala un solo da brividi… paradisiaci! La voce di Michael ha respiro interpretativo oltre ad avere solida tecnica ed una notevole estensione… che sia nelle calde note di una ballad oppure nel “tirare” le corde vocali allo spasmo in una canzone più energica…come ad esempio una “Can’t Stop“, dal ritmo trascinato, con un mood apocalittico… quasi industrial…

Classico esempio di “Sixx AM sound” è “When We Were Gods” con il suo crescendo quasi biblico che la trasforma da una ballad ad un pezzo quasi Nu metal in poco meno di due minuti… “Belly Of The Beast” fa rimanere l’atmosfera dell’album sul lato oscuro! La fede vacilla e rischia di essere sopraffatta dalle forze del male… “…I turned my back on Jesus in the belly of the beast, sometimes your only choice is no choice at all, sometimes the only voice you hear is when the devil calls…so listen!…” …musicalmente sembra di sentire il miglior reverendo Manson nei suoni elettronici biascicati e nei cori apocalittici impastati dai synth. Il riffing è pastoso, corposo in “Everything Went To Hell” mentre il ritornello è arioso ma sa di già sentito… anche “The Last Time (My Heart Will Hit The Ground)” picchia duro regalando l’ennesimo ottimo lavoro di Ashba

Rise Of The Melancholy Empire” è il grande finale che apre con un malinconico pianoforte e che riprende sonorità tanto care ai Muse (…e non è la prima volta! …anche in altri dischi della band si sentiva l’influenza del trio di Matt Bellamy…).

C’è tanto lavoro in studio dietro a questo quarto album dei Sixx: A.M.… un lavoro certosino fatto di sfumature, sovraincisioni, cesellature ma questo non fa si che l’album perda la carica emozionale che possiede: il primo volume di “Prayers For The Damned” pulsa e respira emozioni ed energia vitale.

Fine del primo tempo… se la seconda parte ci riserverà la stessa qualità ed intensità sotto Natale ne vedremo delle belle!

Eleven Seven Music – 2016

MATTEO TREVISINI

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